La discussione mi sembra più da AstroCafé ma visto che siamo qui...
Dal punto di vista scientifico, basta una prova contraria per invalidare una legge fisica, quindi non sto nemmeno a discutere se la religione possa o meno essere dimostrata: sicuramente non può essere dimostrato nemmeno Dio, tantopiù se esso si pone (lo pongono) al di fuori della scienza.
Il discorso si chiuderebbe qui, a meno di non negare la ragione, che è l'unico filo logico che guida l'uomo nelle sue azioni.
Altrimenti sapete che cosa vi dico? Che sono io Dio e, visto che mi annoiavo molto, mi sono creato un videogioco che si chiama "mondo" e mi ci sono messo dentro cancellandomi la memoria temporaneamente (sono o non sono Dio da poter fare tutto!!!). Voi siete tutti virtuali e venitemi a dimostrare il contrario... Di me ho la certezza visto che, come diceva Cartesio (anche lui non esiste ma lo diceva lo stesso), cogito, quindi esisto. Se voi cogitate saranno affaracci vostri ma non me lo potrete mai dimostrare se non ci atteniamo a delle regole di ragionamento.
Intendiamoci: Cogito non significa che io cogiti bene, ma il fatto di star qui a discutere se esisto o meno, è l'essenza stessa del fatto che esisto.
Grossa differenza tra me e un sasso: io so di esistere, lui no. E pensate che siamo fatti della stessa roba, soltanto assemblata in maniera leggermente diversa... pare pure in maniera apparentemente legata a piccole variazioni casuali che si sono sommate nel tempo.
Tornando alla ragione e ridando a tutti voi lo status di esseri esistenti (mi posso fidare???), direi che la grossa differenza tra religione e astrologia sta nel fatto che i preti (di tutte le religioni), mentre in passato erano degli astrologi, ultimamente (da qualche migliaio di anni: diciamo dagli ebrei in poi) si limitano sempre più a far discorsi generali senza scendere in particolari, facilmente smentibili, di causa-effetto. Come dire: tu prega e Dio ti esaudisce, ma Dio poi sa lui qual è il tuo bene, oppure ti vuol mettere alla prova, quindi non preoccuparti se non ti esaudisce subito. Tanto poi ci sarà il paradiso. Quindi, se il talismano non ti fa vincere al totocalcio o se il fatto di essere nato con Saturno nella Vergine non ti fa cuccare in discoteca, pui dire che l'astrologia è ingannevole, ma della religione non puoi dir nulla.
E' comunque singolare che le religioni si affinino via via che l'uomo si evolve, correggendo il tiro sulle Sacre Scritture, che, in tutte nessuna esclusa, hanno la valenza dei proverbi: dicono tutto e il contrario di tutto. Figuriamoci: si riesce a far dire a Nostradamus che domani ci verrà il raffreddore... in una Bibbia o in un Corano c'è sicuramente da sbizzarrirsi di più. Però non ci sono certezze, tranne una: la fede, che però trascende la ragione.
Parliamo, adesso finalmente di Dio. Se intendiamo un essere intrinseco nel nostro universo, ma al di fuori del tempo, dello spazio, della materia e dell'energia, occorre uscire dai parametri della scienza e del raziocinio e questo non ci è concesso per quanto detto sopra (altrimenti chiunque le può sparare e bisogna dargli ragione, in quanto non lo si può smentire)
Io mi limiterei a pensare a qualcuno di superiore a noi, anche se non arriva alla perfezione divina, nel nostro "buchetto nero di 13-15 miliardi di anni luce", sperando che nella suo pianeta ci sia un WWF molto potente che sia contro la caccia intergalattica o almeno ci consideri una specie da proteggere.
Poi se l'esterno sia un cerchio che si chiude tra uno zero e un infinito formando un universo, o una serie di bolle di sapone che qualche Dio si diverte a far nascere e scoppiare in qua e in là dal nulla, è dura anche soltanto da concepire.
Restano due domande:
1 Che bisogno c'è di Dio, visto che se Lui è fine a se stesso e non creato da nessuno anche noi, in quanto parte di universo, potremmo esserlo grazie a qualche alchimia che fa nascere big bang a caso. Di fatto anche noi siamo sempre esistiti, nel senso che l'universo è illimitato come spazio (badate bene, non infinito) ed eterno rispetto al tempo, che non c'era prima e sparirà con lui.
2 Però c'è quel "cogito" che mi dà consapevolezza, almeno adesso, di esistere... e non ho detto poco, visto che Dio è definito "l'Essere" (Io sono Colui che Sono: che in Italiano suona come una rispostaccia, ma l'aramaico antico non aveva un linguaggio molto articolato).
Vi saprò chiaire meglio il concetto quando e se riuscirò mai a capire che posso sopravvivere al mio corpo.
Altrimenti pace e bene a tutti: ammesso che Dio esista e che noi siamo tra i suoi pensieri prioritari, di noi, un essere simile con le caratteristiche che gli attribuiamo, farà comunque ciò che gli pare e sarebbe dura fargli cambiare opinione.
Quindi preoccupiamoci più di cose che, impegnandoci un po', riusciamo a capire e andiamo avanti un po' alla volta con quello che riusciamo a sapere, senza cercare spiegazione all'inspiegabile.
Maurizio
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Ultima modifica di Pennuto il martedì 30 ottobre 2007, 14:47, modificato 1 volta in totale.
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