HackMan ha scritto:
Se i tempi sono quelli, e il passaggio da mono a pluri è quasi a metà, ci deve essere stata un'impennata notevole di coincidenze "fortunate" per arrivare a dove siamo adesso... la complessità degli organismi è andata aumentando esponenzialmente, basta conoscere la fisiologia di un qualunque organo o apparato, miliardi di cellule altamente specializzate (eppure nascono da una sola cellula totipotente), di conseguenza anche la tempistica è dovuta accelerare esponenzialmente, mentre io mi aspetterei piuttosto un rallentamento...
Uhmm, se si forma una cellula, anche semplice, con DNA allora la selezione prende in mano la questione e a causa di modifiche casuali dovute ad un fulmine, un raggio cosmico, la radioattività, o ad altre infinite possibili cause, si scatena la competività tra i DNA, che rapidamente a catena daranno origine ad molte altre varianti, ognuna delle quali darà vita ad una specie differente, poi c'è il salto da monocellulare a multicellurare e questo sarà stato dovuto ad un vantaggio selettivo e da qui la strada è in discesa perchè dalle alghe unicellulari che hanno dominato per miliardi di anni la vita sulla Terra si passa poco più di 500-600 milioni di anni fa ai multicellulari (no, non sono telefonini) cioè animali e piante, ultima fermata, l'equilibrio delle specie in cui al progredire di una di esse corrisponde al regresso di un'altra, la scomparsa (accidentale) di una corrisponde alla nascita di una nuova specie.
Interessante questo discorso perchè continuandolo correttamente (e qui è il problema) dovremmo anche "prevedere" come fa a finire.
Quindi per riassumere: il problema più grande è nel come si sia formato il primo DNA, in modo accidentale, per naturale proseguo/incatenamento degli eventi o altro?
Ciao.
Roberto Gorelli