1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 16:23 
Ma siete ancora qui a discutere? Non ce la farete mai. :facepalm:
https://www.youtube.com/watch?v=o-aE6HzmgtI


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 16:35 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
Messaggi: 245
cristiano c. ha scritto:
ma guarda se non metti giù due calcoli quello che scrivi per me possono essere barzellette o testi sacri per me non cambia, se vuoi continuare a scrivere le favole non c'è problema, solo che è diventato argomento da bar


Sei stato tu che hai tirato in ballo la formula E = mc2, ed io non ho tirato in ballo nessun testo sacro.

Olinto De Pretto a stento si è guadagnato una pagina su Wikipedia, mentre, se proprio vogliamo parlare di testi sacri e mostri sacri, questi sono sicuramente la teoria della relatività ed il suo autore.

Si discuteva della costanza della velocità della luce, della modificabilità del tempo e dello spazio, che vi sarebbero prove quotidiane che ciò avvenga.

Ma dove?

Quando?

Come?

Dove sono queste prove?

Mi sono perso qualcosa?

Non capisco cos'è il tempo? cos'è lo spazio, cos'è la velocità?

Deve venire un premio nobel a spiegarmelo?

Il premio nobel mi spiegherà l'effetto fotoelettrico, come avviene, come funziona, mi spiegherà quello che vuole, ma non mi venga a spiegare come sia possibile che il tempo si contragga, lo spazio si incurva, la luce diventa più veloce di quello che è, perché io non sono un babbeo che mi bevo qualunque cosa mi si dica.

Io ho cercato fino allo stremo di capire, su questo forum, e documentandovi altrove, che cos'è la teoria della relatività, prima di scrivere cavolate sul mio libro, ma sono arrivato alla conclusione, dalle vostre risposte e da quello che ho letto aliunde, che non si può capire realmente la teoria della relatività, perché si basa su un modello di partenza che non esiste, che non c'è, che non appartiene a questo mondo, e cioè che, alla fine, aveva ragione Newton.

Con questo ringrazio tutti per avermi "dato corda", ma mi preme terminare il mio lavoro.

Cordiali saluti a tutti!

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Bisogna aspettare un altro po'...


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 16:46 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10631
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
sul tuo libri scriverai enormi cavolate e non per colpa del firum cattivo, ma per colpa tua che ti ostini a pensare che una discussione online possa sostituire un corso di laurea

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dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 16:52 
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Iscritto il: lunedì 21 novembre 2011, 13:45
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Località: Balcone observatory, Frosinone
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Sì ma che faccio, mi iscrivo a fisica o no?

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Astrofilo, ma nel tempo libero anche astrofisichetto.
Osservo e fotografo (male) con: Celestron 8 SE, Celestron 114 SLT, Canon EOS 1100D, ASI 178MM+Baader LRGB. Fotografo un po' meglio da Campo Catino.
Date un'occhiata al mio blog, astronomia da balcone!


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 17:02 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
no!

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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 17:14 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
m31gio ha scritto:
Sì ma che faccio, mi iscrivo a fisica o no?

Che lo fai a fare tanto adesso arriva il messia e cambia tutto :lol:

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 20:18 
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Iscritto il: martedì 12 aprile 2016, 12:48
Messaggi: 245
Località: Lombardia / Sanremo
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi rifiuto di leggere tutte le tue elucubrazioni, ma rispondo brevemente solo alle tue ultime affermazioni.

Einstein assunse che la velocità della luce deve essere costante per qualunque osservatore perché essa può essere calcolata a partire dalla permittività elettrica del vuoto e dalla permeabilità magnetica del vuoto usando le equazioni di Maxwell.

Poiché queste due costanti non dipendono dalla velocità dell'osservatore, anche la velocità della luce deve essere indipendente.

La conseguenza più immediata di questa assunzione è la contrazione del tempo per un osservatore che si muove a velocità costante. Guarda l'orologio a luce
https://en.wikipedia.org/wiki/Time_dila ... e_velocity

Detto questo, la dilatazione del tempo la puoi immaginare come una sorta di "effetto Doppler dell'informazione". Poiché le informazioni viaggiano alla velocità della luce se un osservatore si muove verso di me al 90% della velocità della luce con un orologio al polso e parte da 2 secondi-luce di distanza, il primo ticchettio del suo orologio mi raggiungerà tra 2 secondi. In un secondo intanto lui si sposta di 0.9 secondi-luce. Il secondo ticchettio quindi parte da 1.1 secondo luce di distanza e mi raggiungerà 1.1 secondi dopo che è stato emesso, quindi 2.1 secondi dopo l'inizio del l'esperimento.
Poiché il primo ticchettio mi ha raggiunto solo 0.1 secondi prima, a me sembrerà che il suo tempo scorra in maniera accelerata.

Nota che la stessa cosa vale al contrario! Se io avessi un orologio al polso l'esperimento si può rovesciare e lui vedrà IL MIO TEMPO scorrere più veloce.

Questo (che è il paradosso dei gemelli) si spiega perché non esiste il concetto di contemporaneità. Detto questo, i due osservatori non si rivedranno mai più e quindi non esiste un osservatore che "invecchia rispetto all'altro". Se invece uno dei due facesse retromarcia e tornasse indietro, allora subirebbe un'accelerazione e bisognerebbe usare la relatività generale per spiegare la cosa. Ad ogni modo l'esperimento non sarebbe più simmetrico e il tipo che fa inversione subirebbe una VERA contrazione temporale.

Per quanto riguarda le prove quotidiane ti posso elencare:
-la navigazione tramite GPS il cui segnale è corretto per tener conto dell'effetto relativistico
-il decadimento dei neutrini cosmici che raggiungono la superficie terrestre, nonostante la loro vita media non dovrebbe permetterglielo

...ma tutte queste cose so che non ti convinceranno.

Invece ti avviso che è stato fatto un esperimento qualche anno fa quando ancora volavano I Concorde: due orologi atomici furono perfettamente sincronizzati. Uno dei due poi fu messo a bordo di un concorde e gli fu fatto fare il giro del mondo. All'arrivo i due orologi non erano più sincronizzati, ma quello che aveva fatto il giro del mondo aveva subito una (microscopica) contrazione temporale.

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Hafele–Keating_experiment

Di più non so cosa dirti: non si puo tenere un corso universitario su un forum.

In bocca al lupo con la tua teoria.

Ciao ciao


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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 22:09 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
Messaggi: 245
Ti ringrazio dell'impegno profuso a spiegarmi l'esperimento mentale del ticchettio dell'orologio ma, ripeto, io preferisco gli esperimenti reali a quelli mentali. Preferisco che Galileo mi dica quello che ha visto, non quello che lui pensi possa accadere.

Quanto all'adeguamento del segnale dei GPS, sapevo di questa presunta prova, ma già ho detto che la tecnica di calcolo dell'orbita fatta da Einstein fosse più precisa di quella di Newton: questo è innegabile.

Quanto al decadimento dei muoni anche già ne avevo notizia. La maggioranza degli studiosi considerano questa una prova evidente, ma c'è chi avanza dei dubbi, in quanto è possibile che i muoni creati in laboratorio vivano meno di quelli naturali, e questo spiegherebbe il perché, quelli reali, facciano più strada: vivono semplicemente di più di quelli di laboratorio.

Quanto alla microscpica contrazione temporale dell'orologio atomico posto sul concorde, si trattava di uno scarto di circa un milionesimo di secondo...

L'inventore dell'orologio atomico dichiarò al riguardo che l'orologio, per scarti così enormemente piccoli, non poteva considerarsi attendibile.

Il mio scetticismo non deriva da immotivata diffidenza, ma, ci crediate o no, dal fatto che io ho dimostrato che, in ogni punto dell'orbita dei pianeti, la forza centripeta (gravitazionale) è perfettamente identifica a quella centrifuga dovuta alla spinta primordiale del big-bang, (o spinta verso l'esterno se il termine "forza centrifuga" vi fa rabbrividire).

Voi mi direte: ma la forza di gravità del Sole, prima o poi, dovrebbe logorare questa spinta verso l'esterno, e il pianeta collidere col Sole.

Io ho scoperto perché questo non avviene, cioè quale è quell'elemento che consente al pianeta di resistere in eterno all'incessante operare della forza di gravità.

L'Universo non ha bisogno di una costante cosmologica che ne impedisca il collasso su sè stessa.

È stesso il particolare atteggiarsi della forza di gravità, da me scoperto, a scongiurare il collasso.

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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 22:28 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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Località: Milano
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"dal fatto che io ho dimostrato che, in ogni punto dell'orbita dei pianeti, la forza centripeta (gravitazionale) è perfettamente identifica a quella centrifuga dovuta alla spinta primordiale del big-bang, (o spinta verso l'esterno se il termine "forza centrifuga" vi fa rabbrividire)."

sorvolo su tutto eccetto su questo: tu, nella tua presunta spiegazione invochi il big bang per confutare la teoria della relatività generale dimenticando che uno è derivato dall'altra, ma ti rendi conto del livello????

https://it.wikipedia.org/wiki/Big_Bang

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MessaggioInviato: lunedì 26 settembre 2016, 22:38 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
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Tu puoi sorvolare o non sorvolare su quello che dico, non è che per me cambia molto.

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