cristiano c. ha scritto:
E=mc*c dici che non funziona? e la bomba atomica?
PS studia Maxwell
Nel 1903 l'italiano Olinto de Pretto, quindi 2 anni prima della teoria della relatività di Einstein, arrivò anch'egli alla conclusione che la materia di un corpo contiene una quantità di energia rappresentata dall'intera massa del corpo, ed alla velocità della luce. Nel suo libro "Ipotesi dell'etere nella vita dell'universo", pubblicato nel 1904, egli ipotizza una stretta relazione tra massa ed energia usando per la prima volta la formula "E=mv²" dove, la lettera “v”, rappresentava la velocità della luce.
A differenza della teoria della relatività di Einstein, nella formula di De Pretto la "v" rappresentava una variabile e non una costante.
Dalla lettura del saggio pubblicato da Olinto De Pretto traspare anche quanto lo studioso italiano avesse intuito il potenziale dello sfruttamento dell'energia nucleare. Lo dimostrano i dubbi che egli esponeva:
« A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi. Sia comunque, si riduca quanto si vuole il risultato a cui fummo condotti dal nostro calcolo, è pur forza ammettere che nell'interno della materia, deve trovarsi immagazzinata tale somma di energia da colpire qualunque immaginazione. »
Dopo un anno dalla pubblicazione del libro di De Pretto Einstein pubblicò la sua teoria della relatività, cambiando però la "v" in "c", facendo quindi diventare la velocità della luce da variabile a costante, e per questo Einstein fu accusato anche di plagio.
Einstein dichiarò, a proposito delle accuse di plagio, che egli si era solo limitato a guardare il fenomeno da una prospettiva diversa, introducendo l'abominevole uomo delle nevi della costanza della velocità della luce: una cosetta da niente insomma.
Aveva così evitato il plagio (si sà, per essere accusati di plagio, si deve trattare della medesima teoria, ma cambiando la velocità della luce da variabile in costante, cambia tutto), ma, d'altro lato, modificò la realtà, e da quel momento tutto non è stato più uguale a prima.
La fisica si è trasformata in un esercizio mentale, in una gara a chi è più bravo a discettare in astratto partendo da assunti indimostrati e indimostrabili, a filosofeggiare sugli elementi più elementari della vita quotidiana al punto tale da stravolgere tutto, ed a farti credere che non hai capito nulla della vita e che sono loro, i fisici, che hanno capito tutto, e che detengono lo scettro della verità, perché gli altri non sono in grado di capire fenomeni complicati come il tempo, lo spazio, la velocità, la gravitazione universale.
Quello che voglio fare non è tanto gettare ombre e discredito su Einstein (delle accuse di plagio me ne strafrego), ma evidenziare che si può arrivare tranquillamente alla conclusione che l'energia della materia è direttamente proporzionale alla massa del corpo ed al quadrato della velocità della luce, senza partire necessariamente dal presupposto, paradossale, indimostrato e indimostrabile, che la velocità della luce sia costante.