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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 10:02 
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Quoto Yourockets e Pj1989 .

Complimenti a Giovanni19 per l'allestimento la rivisitazione dell'esperienza di Cavendish.
Non è da tutti.
Eseguire delle misure è sempre assai lodevole ed altamente encomiabile!

Mi chiedo quanto le condizioni tipiche della teoria MoND enunciata nell'allegato già visto
siano lontane da quelle dell'esperienza di Cavendish.
Riuscire a sondare accelerazioni vicine a quelle per cui si manifesterebbe il presunto effetto MoND
significherebbe probabilmente avvalorare o confutare la teoria MoND.
Da Wikipedia:
Allegato:
Wikipedia.jpg
Wikipedia.jpg [ 250.79 KiB | Osservato 2639 volte ]

Ora, per farci un'idea di quale sia la condizione tipica di MoND, ci riferiamo all'allegato per il valore di a0; questi valori dell'accelerazione sono evidentemente quelli tipici delle stelle che si trovano nelle zone periferiche di una galassia.
Allegato:
MoND.jpg
MoND.jpg [ 152.01 KiB | Osservato 2639 volte ]

Mentre nell'esperimento di Cavendish per avere una stima dell'accelerazione in gioco possiamo assumere all'incirca:
Allegato:
Cavendish.jpg
Cavendish.jpg [ 159.79 KiB | Osservato 2639 volte ]

Conclusioni:
Nei due casi l'ordine di grandezza delle forze in gioco è simile.
Le accelerazioni sono invece molto diverse:
in Cavendish l'accelerazione è circa 100 volte maggiore che non in MoND.
Il pendolo torsionale di Cavendish ha normalmente un periodo di oscillazione dell'ordine delle decine di minuti.
Per avvicinarci alla condizione MoND il pendolo dovrebbe probabilmente avere un periodo di un centinaio di minuti (!).
(A parità di ampiezza, l'accelerazione nel moto oscillatorio varia col quadrato della frequenza).

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Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


Ultima modifica di ippogrifo il martedì 27 dicembre 2016, 13:28, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 10:16 
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scusate doveva essere un MP :oops: :oops: cancellai

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Ultima modifica di yourockets il martedì 27 dicembre 2016, 10:57, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 10:26 
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Be' il pendolo non è un tabù.
Quello giusto bisogna usarlo. :mrgreen:

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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 17:35 
Yourockets, l'eleganza non è certo una grandezza fisica. Grandezze sono quelle proprietà misurabili x le quali é possibile stabilire un criterio di uguaglianza di disuguaglianza o di somma (algebrica). Diciamo eleganza nel in riferimento alla forma , all'aspetto delle operazioni matematiche: semplici, altamente significative e universali, che valgono cioè ovunque e sempre. E le equazioni di Maxwell, anche in forma covariante quadrimensionale lo sono.

Inoltre, amici carissimi, le forze riportate su quegli allegati sono calcolate come se la masse fossero puntiformi. Ma questo non può essere, perciò le conseguenti considerazioni sono fasulle. La legge della Gravitazione Universale, vale per 2 masse puntiformi (infinitesime, dm). Se le masse non sono puntiformi (sistemi Terra-Luna, Sole-Terra ecc.) entra in gioco anche la forza di marea, la quale pur traendo origine dalla legge newtoniana, risulta inversamente proporzionale non al quadrato della distanza ma al cubo di quest'ultima.

Non sono un fisico teorico, tuttavia ho sempre rincorso l'idea di una costante G funzione del tempo e della posizione. Qualcuno avrà certamente provato a introdurre questi due assiomi. Chissà se introducendo in forma "elegante" queste due condizioni nella Gravitazione, la materia oscura, forse, potrebbe risultare meno necessaria.

Insomma, avete visto la materia sotto forma di gas, vapore, liquido, solido, vista e toccata da vicino, vista almeno da lontano. In sintesi almeno un esperimento la rivela. Ma la materia oscura é solo frutto di un esito numerico? :bino:


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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 19:06 
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lo so cosa si intende per eleganza in fisica e matematica :) ma non cambio la mia opinione: l'eleganza è negli occhi di chi guarda :) la realtà può tranquillamente prendere altre direzioni e l'eleganza diventare un pregiudizio estetico limitante nella valutazioni dei risultati :)

per quanto riguarda la materia oscura, il fatto che non si veda (nel senso di "rilevi") non vuol ancora dire che non esista - i dati indicano che c'è una discrepanza fra teoria e osservazione... la materia oscura è un'ipotesi interpretativa che salva la teoria, in alternativa si può modificare la teoria (suppongo che la possibilità che i dati siano sbagliati sia relativamente remota ormai).
e non è una questione di simpatie, ma di cosa funziona e cosa no... al momento le teorie alternative NON funzionano e la materia oscura NON si vede. in sostanza non funziona nessuna ipotesi interpretativa :) il che è estremamente stimolante, credo. prima o poi accadrà qualcosa (si rileverà la materia oscura, si troverà la teoria modificata giusta, si cambierà paradigma - a livello meramente da bar posso dire che non mi stupirei se una teoria in grado di unificare meccanica quantistica e relatività generale, introducendo un nuovo paradigma, risolvesse la questione in maniera del tutto inattesa, ma ripeto: opinione da bar)

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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 19:11 
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Caro Giovanni19,
i conti che ho mostrato sono solo di massima, non temere.
Sono fatti nell'intenzione di acquisire un minimo di sensibilità di base
rispetto alle proporzioni del problema.
Non vederli come calcoli precisi, non c'è bisogno di arrivare all'integrale di massa ...
(Ero molto perplesso nell'allegarli perché so che in un forum
le formule sono antipatiche a molti).
L'esperimento di Cavendish misura forze piccolissime;
anche le accelerazioni sembrerebbero piccolissime,
eppure sono ancora centinaia di volte più grandi
di quelle delle stelle alla periferia di una galassia.
Tutto qui.

Le teorie MoND furono argomento trattato dalla rivista scientifica Le Scienze
qualche anno fa.

:D Ciao :D .

PS: Mi trovo molto d'accordo sul concetto di eleganza di Yourockets :D .

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Ultima modifica di ippogrifo il martedì 27 dicembre 2016, 19:14, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 19:12 
Mah... sarebbe troppo facile, io penso sempre che tutto ciò che posso pensare qualcun altro lo ha pensato prima di me,.. se con tutti gli astrofisici del mondo a scervellarsi su questi problemi non si è trovata una teoria migliore significa che probabilmente non c'è.


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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 19:39 
Renato, anche io la penso come te, solo che non capisco come mai nessuna delle menti illustri, non avevavo pensato e messe a lavoro le due direi ovvie considerazioni:
1) le leggi della Fisica sono le stesse per osservatori inerziali (non accelerati);
2) esiste necessariamente una velocità limite di propagazione dei segnali.
Che sono i postulati della Relatività Ristretta, varata da zio Alberto.


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MessaggioInviato: martedì 27 dicembre 2016, 22:38 
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si ma Einstein partiva dalle posizioni di punta della sua epoca... conosceva piuttosto bene tutto quello che era stato fatto fin lì - in tutta sincerità non potrei dire lo stesso di me... quindi anch'io tendo a pensare che tutto quello che può passare per la mia testa sia già passato molte volte in teste altrui.
credo che da non professionisti possano ancora venire intuizioni interessanti e anche eterodosse, ma a patto che abbiano una preparazione sensata, sicuramente di molti ordini di grandezza superiore alla mia. non è questione di titoli naturalmente, anche se è improbabile che un autodidatta riesca a conseguire una preparazione sufficiente (vale quasi in qualsiasi campo)

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MessaggioInviato: mercoledì 28 dicembre 2016, 3:01 
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Giovanni19 ha scritto:
Renato, anche io la penso come te, solo che non capisco come mai nessuna delle menti illustri, non avevavo pensato e messe a lavoro le due direi ovvie considerazioni:
1) le leggi della Fisica sono le stesse per osservatori inerziali (non accelerati);
2) esiste necessariamente una velocità limite di propagazione dei segnali.
Che sono i postulati della Relatività Ristretta, varata da zio Alberto.


Ti sbagli Giovanni: che i segnali si propaghino a una velocità finita era noto (la velocità della luce era già stata misurata). L'intuizione di Einstein deriva dal fatto che le equazioni di Maxwell (all'epoca piuttosto recenti) permettessero di calcolare la velocità della luce a partire da costanti che non variano con la velocità dell'osservatore. Fu quello a suggerire a Einstein che la velocità della luce fosse costante per tutti gli osservatori.

A valle di questo qualcuno propose sistemi di riferimenti "assoluti" o "privilegiati", di cui comunque si era già parlato. Il principio di equivalenza per tutti gli osservatori inerziali non era ancora così scontato come oggi


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