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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2016, 16:55 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
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Un'altra cosa volevo precisare.

Io realmente non avevo la più pallida idea che, dalla formula di Newton che regola il periodo orbitale dei pianeti, si potesse arrivare a quella di Galileo che regola il periodo del pendolo.

Io ho soltanto notato delle fortissime analogie tra sistema solare e pendolo, e conseguentemente ho applicato la legge di Galileo al sistema solare, ed i risultati sono stati perfetti.

Che ne sapevo che quella era la legge di Newton?

Figuriamoci.

D'altra parte la mia legge doveva pur avere una giustificazione matematica, e per quale motivo si deve dire necessariamente che la mia legge è corretta sol perché è una semplice derivazione matematica di quella di Newton, e non si può invece dire che quella di Newton è corretta perché non è altro che una formulazione matematica alternativa della legge del periodo del pendolo di Galileo?

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Ultima modifica di lennyus il martedì 6 dicembre 2016, 0:05, modificato 7 volte in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2016, 16:56 
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Località: via stella Anzio
mi spieghi le maree sigiziali o il fatto che la luna si allontana o mercurio con le tue formule grazie

http://www.astronomia.com/2012/08/10/ec ... on-43-a-0/

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


Ultima modifica di cristiano c. il lunedì 5 dicembre 2016, 16:58, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2016, 16:57 
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La mia formula è la formula di Newton.

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MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2016, 16:59 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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infatti Newton su cetre cose non si applica

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MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2016, 18:22 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
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Peraltro la mia ipotesi dell'esistenza di una forza repulsiva, che nasca a partire da una certa distanza dall'attrattore, in aggiunta a quella attrattiva, spiega anche il motivo per il quale l'universo non collassa sotto il suo stesso peso, senza scomodare improbabili costanti cosmologiche, materie oscure, energie oscure, particelle di materia invisibili (antimateria) e via discorrendo.

E' ovvio, infatti, che, se si ammette l'esistenza di una forza repulsiva, come è confermato dall'esistenza del pendolo nell'universo, il collasso di quest'ultimo sotto il suo stesso peso è impedito proprio dall'effetto repulsivo interno all'universo stesso, esistente tra i corpi che lo compongono.

Ma la fascia di attrazione-repulsione opera all'infinito?

Io credo di no.

Oltre una certa distanza dal corpo, a mio avviso, si supera la fascia attrattivo-repulsiva, ed opera soltanto una forza repulsiva, la quale determina l'accelerazione dei corpi, ovviamente se questi non incontrano alcun altro corpo nella loro direzione, il cui effetto repulsivo impedirebbe l'altro.

Ecco perché l'espansione accelerata dell'universo avviene soltanto nelle zone più remote dell'universo, dove la forza esclusivamente repulsiva dei corpi posti al di qua, non trova alcuna forza oppositiva, data l'assenza di corpi dal lato opposto che esercitino, a loro volta, una forza repulsiva.

La teoria del legamento gravitazionale, poi, postulata per la prima volta nel mio lavoro, consente di superare le obiezioni di quanti, compreso Einstein, ritengono che la forza gravitazionale intesa quale forza misteriosa che agisce "a distanza" tra i corpi non possa esistere, perché, se esistesse, si ammetterebbe l'esistenza di qualcosa che viaggia più veloce della luce, il che non sarebbe possibile.

Se io blocco un corpo in caduta, afferrandolo, il corpo, appena lo rilascio, riprende a cadere, e la ripresa della caduta è istantanea, immediata, più veloce della luce: il cambio di informazione concretantesi nella rimozione del vincolo è trasmesso alla Terra immediatamente.

Questo avviene perché la forza di gravità è un legamento che lega il corpo alla Terra ed opera incessantemente.

La natura legamentosa della forza di gravità rende improprio ogni accostamento al concetto di velocità di trasmissione dell'informazione, perché si può parlare di velocità di trasmissione dell'informazione solo se i corpi sono due e sono distanti l'uno dall'altro, ma se i corpi sono uno solo, legati per il tramite del legamento gravitazionale, i tempi di trasmissione dell'informazione si annullano.

La forza di gravità, in sostanza, è come una fune tesa tra due uomini che tirano dai due lati opposti: appena uno dei due intensifica o diminuisce la forza, l'altro percepisce immediatamente il cambiamento.

Tutti da bambini abbiamo provato a lasciare improvvisamente la corda alla cui altra estremità c'era il nostro amichetto, il quale cade a Terra immediatamente e questo accadrebbe anche se la corda fosse lunga 10 km: il cambio di informazione si trasmetterebbe immediatamente. Ecco perché la forza di gravità è più veloce della luce, ma questo non le fa perdere il primato assoluto di velocista universale, perché, ripeto, è improprio parlare di velocità quando i due corpi sono uniti in un tutt'uno per il tramite del legamento gravitazionale.

La natura legamentosa della forza gravitazionale spiega anche le onde gravitazionali.

Tutti i corpi dell'universo sono connessi l'uno all'altro tramite un'intricatissima rete di legamenti gravitazionali.

Su questi legamenti si trasmettono le onde gravitazionali generate da eventi come la fusione di due buchi neri.

La fusione di due buchi neri produce un effetto assimilabile allo scuotimento della corda tra i due bambini: se un bambino scuote la corda, l'altro percepirà l'onda generata dallo scuotimento dopo qualche tempo, che sarà più o meno lungo a seconda della lunghezza della corda.

Ecco in che modo è stato possibile che, dopo un miliardo di anni, il sofisticato strumento criogenico ha rilevato le onde gravitazionali nel febbraio di quest'anno.

Quelle onde, a mio avviso, non erano le increspature del tessuto spazio-temporale, come comunamente si crede, ma erano dovute allo scuotimento dei legamenti gravitazionali avvenuto un miliardo di anni fa e trasmesso fino a noi dopo tanto tempo data l'enorme distanza che ci separa dal luogo dell'universo in cui è avvenuta quella fusione.

I buchi neri sono l'esatto punto in cui si intersecano una moltitudine di legamenti gravitazionali.

Ecco perché i buchi neri non sono osservabili: non sono fatti di materia, ma di noduli di legamenti gravitazionali.

A conferma di questa mia teoria, depone la circostanza che i buchi neri si trovano sempre al centro di Galassie o di ammassi di stelle più o meno grandi.

I buchi neri supermassicci, in particolare, occupano il centro di galassie, come quello che sta al centro della via Lattea, e questo confermerebbe che il buco nero è proprio l'esatto punto in cui i legamenti che legano le stelle della galassia tra loro si intersecano, formando un enorme nodulo di legamenti.

Ma come può un nodulo di legamenti gravitazionali esercitare una forza gravitazionale, per di più attrattiva e repulsiva, originante il pendolo?

Eh si, perché il pendolo deve formarsi anche attorno al buco nero: solo così si può spiegare come sia possibile che le stelle non finiscano risucchiate nel buco nero.

Io credo al riguardo che, una volta che si ammette che la forza di gravità è una forza misteriosa che lega i corpi tra loro, e che essa diventi anche repulsiva, e, oltre una certa distanza dal corpo, diventi esclusivamente repulsiva, risulta evidente che siamo di fronte ad un'entità affatto versatile, dalle mille sfaccettature, e non sarebbe da meravigliarsi se riuscisse a replicare gli effetti della materia, sia pure sotto l'esclusivo profilo della produzione di forza attrattivo-repulsiva.

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MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2016, 14:07 
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Iscritto il: lunedì 18 luglio 2016, 16:16
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Ritengo di dover fare una precisazione importante.

Riflettendoci bene, la mia formula non deriva assolutamente da quella di Newton.

Infatti nel mio libro la mia formula di partenza è questa:

T = 2∏ √a/ge

Dove ge è l'accelerazione di gravità esterna media che i corpi celesti circostanti al sistema solare eserciterebbero, a mio avviso, sul pianeta, e che io ho supposto essere sempre uguale a quella interna media esercitata dal Sole, perché questo accade nel pendolo.

Infatti, nella formula del pendolo di Galileo

T = 2∏ √L/g

dove "g" è l'attrazione esterna che il grave subisce.

Per cui, siccome io suppongo che nel sistema solare la forza attrattiva esterna sia uguale alla forza attrattiva interna, allora la formula iniziale da cui sono partito, T = 2∏ √a/ge, diventa:

T = 2∏ √a/gi

Dove gi è la forza di gravità interna media che il Sole esercita sul pianeta.

Infatti, nelle prime pagine del libro, io parto dall'equazione del pendolo

T = - Fpy,

la quale esprime l'equivalenza tra la tensione del filo e la componente della forza peso perpendicolare alla tangente, dalla quale arrivo ad ipotizzare che, nel sistema solare, si verifica la stessa identica cosa, ossia che

gi = - ge

Questo è importante per dimostrare che la mia formula è diversa da quella di Newton, nella quale l'accelerazione di gravità che può ricavarsi da essa non è quella esterna, ma è quella interna, e lui non ha mai supposto l'uguaglianza tra le due forze, invece io si.

In sostanza sto dicendo che io, quando ho fatto tutti quei calcoli con cui ho dimostrato la perfetta sovrapponibilità dei periodi orbitali calcolati secondo la legge del pendolo ed i periodi orbitali reali, ho dimostrato non che

T = 2 ∏ √a/gi

ma che

T = 2 ∏ √a/ge

che è la mia formula di partenza, e che è completamente diversa dalla formula ricavabile da quella di Newton (2∏ √a/gi).

Quindi ho dimostrato non solo che le due forze sono uguali (altrimenti i calcoli non si troverebbero così perfetti), ma soprattutto che "ge" ESISTE, perché io ho applicato la formula di Galileo, dove g è la forza attrattiva ESTERNA, non quella interna.

Io della formula di Newton non conoscevo neppure l'esistenza!

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Ultima modifica di lennyus il martedì 6 dicembre 2016, 19:01, modificato 20 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2016, 14:13 
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MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2016, 18:13 
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao lennyus
Stavo pensando che se ti serve una forza repulsiva per far funzionare il tuo pendolo potresti considerare la forza di gravità del pianeta stesso esercitata sul sole...un equilibrio tra due forze di gravità di diversa intensità e verso opposto....bah , comunque trovo la tua teoria molto interessante.
Ciao

Mario

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Officina Stellare apo152f8,Northek DK 250 f20,Celestron c9,1/4
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MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2016, 18:24 
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mario de caro ha scritto:
Ciao lennyus
Stavo pensando che se ti serve una forza repulsiva per far funzionare il tuo pendolo potresti considerare la forza di gravità del pianeta stesso esercitata sul sole...un equilibrio tra due forze di gravità di diversa intensità e verso opposto....bah , comunque trovo la tua teoria molto interessante.
Ciao

Mario


Queste due forze non sarebbero opposte, ma convergenti l'una verso l'altra.

In effetti la Terra attrae il Sole, ma questa attrazione è minima rispetto alla massa del Sole che, pertanto, non ne risente.

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MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2016, 18:47 
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dai Lenni le maree sigiziali con la tua teoria, non è difficile

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