Caro Stefano, stai tranquillo, prima il dovere e poi il piacere. Questa è la "legge"! E se qualcuno riuscisse a trovare una "legge" diversa ne saremmo tutti molto felici. Ma, benchè non ci piaccia, è necessario accettarla...
Anche per me è piacevole avere con te uno scambio di idee così pacato. E' forse l'unico sistema che permette ad ognuno di noi, di pronunciarsi senza alcun timore di sollevare polveroni che servono soltanto al divertimento di altri e che ci faranno chiudere nei nostri pensieri. Stiamo andando proprio bene. E, già che sono in argomento, ti parlerò un pochino del motivo per il quale ho fatto la scelta di "studiare" soltanto quello che "va per la maggiore".
A parte il fatto che non sono assolutamente in grado di scegliere grazie alle mie capacità di analisi. Sono praticamente inesistenti!
Io sono curioso, sempre. Ho trascorso una vita dedicata al desiderio di sapere. E sono ancora tante le cose che vorrei conoscere.
Vedi Stefano, la mia età mi costringe a fare alcune scelte. E mi dico: se voglio sapere è necessario che io mi affidi alle soluzioni correnti. Quelle che vanno per la maggiore. E cercherò di capire quelle. E ti giuro che per mè sarebbe già un grosso risultato. Ecco, è questo il mio modo di comportarmi. Io non mi sento Galileo. Però è necessario ricordare che Galileo conosceva perfettamente tutti i punti di vista di Aristotele. Lo aveva studiato a fondo ed era in grado di parlarne con cognizione di causa.
Ecco io sto cercando di capire "Aristotele". Se Arp mi leggesse, sono certo che condividerebbe la mia scelta. Se la fine dei miei giorni me lo permetterà, studierò anche Arp e gli altri. E sono certo che li capirò certamente meglio. Vedi, al giorno d'oggi, tra scienziati, pseudo tali, giornalisti con la passione dell'astronomia, giornalisti con la passione dell'archeologia, ed altre mille "passioni" ci troviamo bombardati da notizie curiose, allettanti, intriganti, azzeccanti (si può dire?) ecc.
Internet conclude il nostro sapere con stupende illustrazioni ed oscene descrizioni. Per cui io, data la non più tenera età, mi sono dato una regola:
Cerco di conoscere, come prima cosa, quello che è condiviso dalla maggior parte degli studiosi. Forse sarà uno studio noioso, senza novità interessanti, senza la passione della disputa, senza la lite tra personaggi ecc. Forse è meno "attizzante", ma vorrei studiare su cose concrete e non su storie bellissime, che ci appassionano, ma non rispondono al reale "stato delle cose". Poi, se voglio appassionarmi, leggo qualcosa che è fantasia. Ma fantasia dichiarata, e non spacciata per verità.
Ecco, se fossi giovane, dopo un intenso studio di Aristotele, mi piacerebbe anche curarmi di Galileo. Ma la mia età e le mie magre conoscenze non me lo permettono. Buon lavoro!!! A presto, ugo