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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: lunedì 28 novembre 2011, 11:52 
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Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 17:36
Messaggi: 9
Cita:
- si sa in che coordinate celesti punta la normale del piano equatoriale del Sole, a 7° dal NEP? E da che parte è inclinato tale piano equatoriale solare rispetto all'equatore galattico, nonché rispetto alla nostra eclittica, visto l'asse dei suoi nodi tra i 9 e 10° di Aries-Libra tropicali (tra l'altro, è vero che questi nodi migrano o "precedono" di un giro completo ogni 100000 anni, ossia di 1° circa ogni 278 anni?

Sì. Le componenti cartesiane del vettore unitario che definisce la direzione del Polo Nord del Sole, rispetto all'Equatore celeste e all'equinozio del J2000.0, sono:
X=0.12232: Y=-0.42317: Z=0.89775
Questa direzione corrisponde alla AR 19h 04.5m e decl. +63.86°, ovvero circa long eclittica 182°40' e lat. +51°50'
Questa direzione rimane costante nel tempo.
Invece il nodo dell'eclittica, riferito all'eclittica standard del J2000.0, precede di 0.2364 °/secolo, ovvero un grado ogni 423 anni (un po' più lentamente di quanto hai letto).

... si conoscono le coordinate eclittiche di tali nodi di intersezione con l'equatore solare, e se anch'essi precedono con le tempistiche già date per l'eclittica media, o differenti?

Mmm ... non è così semplice ... le "tempistiche" cambiano a seconda di cosa si guarda ...
Intanto occorre definire con precisione direi maniacale di quali nodi si sta parlando e in quale riferimento ci si vuole mettere.
Qui la linea dei nodi di cui si parla è chiara: l'intersezione del piano equatoriale solare (costante) con il piano dell'eclittica (variabile). Ma il moto della linea dei nodi, rispetto a quale piano lo vogliamo descrivere ? Rispetto al piano dell'eclittica al J2000 oppure al piano dell'equatore solare ?
Visto che il secondo è stazionario, sarebbe più logico adottare questo, ma occorre però definire che direzione vogliamo assumere come asse X in questo piano. Direi che andrebbe bene la direzione della linea nodale al J2000, che però naturalmente è ben diversa dalla linea degli equinozi ...

Per esempio la velocità di precessione dei nodi dell'eclittica sull'eclittica del J2000 è, come ho scritto un paio di post fa, di circa 0.2364 °/secolo, e si mantiene pressappoco costante nei prossimi trentamila anni. Ma se guardiamo la precessione dei nodi sul piano medio del sistema solare, ecco che questa velocità non è costante nei prossimi 30000 anni, ed il suo valore attuale è vicino al valore di 0.36 °/secolo ...

Riguardando questi post passati e rifacendo i calcoli la linea dei nodi tra eclittica terrestre e piano medio dell'equatore solare, risulterebbe, tenendo però conto che la velocità non è costante nei prossimi 30000 anni, di circa 100000 anni, poiché 0,36°/100secolo=1°/277°,777 che moltiplicato per 360° dà 100000 anni. E' corretto?


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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: lunedì 28 novembre 2011, 14:47 
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Iscritto il: lunedì 30 giugno 2008, 17:16
Messaggi: 268
Anto ha scritto:
Mentre il moto di precessione dell'asse ha un periodo di circa 26000 anni, la precessione degli equinozi si completa in circa 21000 anni: questa differenza di periodo è dovuta allo spostamento della linea degli apsidi.

Spostamento della linea degli apsidi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Precessione anomalistica.
A causa dell'attrazione esercitata sulla Terra dagli altri pianeti, l'asse maggiore dell'orbita terrestre, detto linea degli apsidi, ruota, facendo perno nel centro del Sole, in senso antiorario. Il periodo di questa rotazione è di circa 117000 anni. Spostandosi in senso antiorario, la linea degli apsidi "va incontro" a quella degli equinozi (che si muove invece in senso orario), cosicché la precessione degli equinozi ha una durata inferiore alla precessione luni-solare."

Che casino!... Mai credere a Wikipedia italiana ... :evil:
Chiariamo: la precessione dell'eclittica c'entra con la precessione degli equinozi, ma NON in questo modo semplicistico, arronzato e, alla fine, sbagliato.
Il ciclo di 26000 anni (per la precisione 25770 se si estrapola linearmente la velocità attuale, due o tre secoli in meno se si fa il calcolo sull'intero periodo) corrisponde alla Precessione generale, che è l'effetto combinato della precessione dell'equatoree e della precessione dell'eclittica (quest'ultimo molto più piccolo - circa lo 0.2% - del primo).
La precessione degli equinozi è la precessione generale, e ha un ciclo di un po' meno di 26000 anni.
La precessione dell'eclittica che contribuisce alla precessione generale NON è né la precessione dei nodi dell'eclittica né quella degli apsidi, e la precessione generale ha in realtà una durata superiore (anche se di molto poco) a quella del solo equatore.
Nota: I termini "precessione lunisolare" e "precessione planetaria" sono da considerare imprecisi e obsoleti e la IAU ha raccomandato di sostituirli rispettivamente con "precessione dell'equatore" e "precessione dell'eclittica".
Cita:
Scusa la poca familiarità con il linguaggio grafico, ma la sinusoide ci dice che i nodi "basculano" e non precedono sul cerchio eclittico come ad esempio l'asse degli equinozi?

Sì, in effetti oscillano avanti e indietro. Ma, attenzione: NON sull'eclittica. Nella figura è mostrato lo spostamento del nodo dell'eclittica sul piano dell'equatore solare.
Cita:
Nuove domande: le Pleiadi sono l'ammasso aperto più prossimo al nostro sistema solare?

Non lo so. E' possibile ...
Cita:
Sono mai state rilevate relazioni gravitazionali o altro tra la nostra stella/sole ed altre stelle a noi prossime tipo le Pleiadi, alfa Centauri o Sirio o...? (altra bestialità??) :oops:

Il Sole è naturalmente in "relazione gravitazionale" con l'intera massa della galassia, tanto è vero che orbita attorno al suo centro in un periodo di 200 e passa milioni di anni (altrimenti se ne andrebbe per i fatti suoi...). Tuttavia a noi non interessa questo. A noi può invece interessare se l'influenza gravitazionale delle altre stelle può avere qualche effetto sul moto dei pianeti da Mercurio a Nettuno (visto che Plutone è stato declassato) o dei corpi minori della fascia di Kuiper. La risposta è NO. No perché quello che conta in questo caso non è la forza (o meglio l'accelerazione) in sé, ma è la differenza fra l'accelerazione (da parte della stella) agente sul Sole e quella agente sul pianeta, differenza (simile concettualmente ad una accelerazione di marea) che decade con il cubo della distanza e non con il quadrato di questa. Perciò è del tutto trascurabile, potendo avere effetto solo sui corpi più lontani (diciamo oltre le 1000 Unità astronomiche) della cosddetta Nube di Oort.


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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: mercoledì 30 novembre 2011, 15:30 
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Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 17:36
Messaggi: 9
Mizarino ha scritto:
Anto ha scritto:
Mentre il moto di precessione dell'asse ha un periodo di circa 26000 anni, la precessione degli equinozi si completa in circa 21000 anni: questa differenza di periodo è dovuta allo spostamento della linea degli apsidi.

Spostamento della linea degli apsidi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Precessione anomalistica.
A causa dell'attrazione esercitata sulla Terra dagli altri pianeti, l'asse maggiore dell'orbita terrestre, detto linea degli apsidi, ruota, facendo perno nel centro del Sole, in senso antiorario. Il periodo di questa rotazione è di circa 117000 anni. Spostandosi in senso antiorario, la linea degli apsidi "va incontro" a quella degli equinozi (che si muove invece in senso orario), cosicché la precessione degli equinozi ha una durata inferiore alla precessione luni-solare."

Che casino!... Mai credere a Wikipedia italiana ... :evil:
Chiariamo: la precessione dell'eclittica c'entra con la precessione degli equinozi, ma NON in questo modo semplicistico, arronzato e, alla fine, sbagliato.
Il ciclo di 26000 anni (per la precisione 25770 se si estrapola linearmente la velocità attuale, due o tre secoli in meno se si fa il calcolo sull'intero periodo) corrisponde alla Precessione generale, che è l'effetto combinato della precessione dell'equatoree e della precessione dell'eclittica (quest'ultimo molto più piccolo - circa lo 0.2% - del primo).
La precessione degli equinozi è la precessione generale, e ha un ciclo di un po' meno di 26000 anni.
La precessione dell'eclittica che contribuisce alla precessione generale NON è né la precessione dei nodi dell'eclittica né quella degli apsidi, e la precessione generale ha in realtà una durata superiore (anche se di molto poco) a quella del solo equatore.
Nota: I termini "precessione lunisolare" e "precessione planetaria" sono da considerare imprecisi e obsoleti e la IAU ha raccomandato di sostituirli rispettivamente con "precessione dell'equatore" e "precessione dell'eclittica".

Evviva la chiarezza e la chiarificazione. Mi permetto ancora di sollecitare la proposta di correzione in Wikipedia, visto che io non sono in grado di farlo e per evitare che altri cadano in dubbi luni-solari come me! :wink:
Cita:
Scusa la poca familiarità con il linguaggio grafico, ma la sinusoide ci dice che i nodi "basculano" e non precedono sul cerchio eclittico come ad esempio l'asse degli equinozi?

Sì, in effetti oscillano avanti e indietro. Ma, attenzione: NON sull'eclittica. Nella figura è mostrato lo spostamento del nodo dell'eclittica sul piano dell'equatore solare.
ok, capito mo'! Dunque gli attuali nodi a 9°-189° (di ascensione retta suppongo) oscillano avanti e indietro, ma in che direzione progressiva? decrescente (verso 0°-180° di AR per intenderci) o verso che ne so 30°-210°?

Ennesima domanda : vista la competenza, posso sapere se anche in questa risposta vi è qualche imprecisione (non da wikipedia!):
Sui testi di astronomia si legge che l'orbita del Sole nella Galassia è quasi perfettamente circolare, con periodo di circa 230 milioni di anni. Come si è giunti a questo risultato? Come è stato possibile determinare la circolarità dell'orbita con accuratezza, se le misure in astronomia sono possibili solo da un paio di secoli?
(Risponde Lorenzo Brandi)

Occorre innanzi tutto precisare che in realtà il Sole compie un'orbita circolare solo in prima approssimazione.
Come tutte le altre stelle, legato al moto d'inerzia (che lo farebbe procedere in moto rettilineo uniforme) ed attratto dagli altri corpi secondo la legge di Gravitazione Universale, esso "cade" continuamente verso il massimo aggregamento stellare che è il nucleo galattico. E' un moto molto simile al moto di un pianeta intorno al Sole, e come un pianeta compie un'orbita approssimativamente circolare. Bisogna però precisare che, data la forte diluizione, punto punto, il Sole risente delle stelle che avvicina durante il suo cammino. Sono tra l'altro addensamenti del genere che creano quelle strutture chiamate bracci galattici. Per approfondimento si può vedere anche la risposta 11472.
Per determinare un'orbita comunque in realtà non è necessario aspettare che venga compiuta per intero. Si pensi ad esempio alle comete le quali, una volta scoperte, in pochi mesi hanno una determinazione dell'orbita, anche se completeranno il loro giro intorno al Sole solo fra migliaia di anni.
Il moto delle stelle dei dintorni del Sole fornisce un utile indizio sul nostro movimento e su quello complessivo della nostra regione di Galassia. Il moto di ogni singola stella nello spazio può essere osservato attraverso due metodi distinti, ciascuno dei quali fornisce una parte di informazione sul movimento complessivo. Con osservazioni spettroscopiche si può misurare, mediante lo spostamento Doppler, la velocità radiale della stella, in altre parole si può stabilire se la stella si alllontana o si avvicina a noi. Viceversa la misura dello spostamento della stella in cielo ci dà la misura della velocità trasversale, ovvero della velocità in direzione perpendicolare alla linea di vista. Se si fotografa la posizione della stella a diversi anni di distanza, si può generalmente osservare un minuscolo spostamento della posizione della stella in cielo che viene detto moto proprio della stella.
Nella rotazione intorno al centro galattico, le stelle più vicine al nucleo si muovono più velocemente delle stelle più lontane (allo stesso modo in cui i pianeti prossimi al Sole girano più rapidamente di quelli più lontani). Le stelle che si trovano lungo la direzione del centro galattico (dal nostro punto di vista) sembrano precederci nel senso della rotazione mentre quelle che si trovano in direzione opposta sembrano essere sopravanzate. Il movimento rotatorio del Sole, insieme ai suoi pianeti, intorno al nucleo galattico lo porta a dirigersi verso la costellazione del Cigno.

Si può tuttavia osservare che le stelle vicine non viaggiano in formazione intorno alla Galassia come uno stormo. Ciascuna stella possiede una piccola deriva rispetto al moto ordinato attorno al nucleo galattico.
Si può misurare il movimento del Sole rispetto alle stelle circostanti cercando di stabilire degli andamenti sistematici dei movimenti delle stelle stesse. Ipotizzando difatti che le stelle, in media, abbiano scostamenti casuali (dunque a media nulla) rispetto al moto di rotazione, uno scostamento sistematico si può imputare al Sole e non a tutte le altre stelle.
Con questo sistema si evince che il Sole punta verso un punto collocato nella costellazione di Ercole, chiamato talvolta apice solare, alla velocità di 20 km/s, molto più lenta della velocità caratteristica della rotazione galattica. (intorno a 250 km/s). Valutando l'evoluzione nel tempo, essa mostra che il Sole compie rotazioni attorno al nucleo in tempi dell'ordine dei 200-250 milioni di anni.
I meccanicismi dell'inerzia e della forza di gravità consentirebbero una precisione pressoché assoluta. Il problema è nella non perfetta conoscenza della distribuzione delle masse al contorno che determina delle incertezze.
Ad ogni modo è possibile andare oltre attraverso delle simulazioni. In questo modo si gestiscono delle serie molto elevate di termini perturbativi, cosa irrealizzabile con carta e penna. Le più consolidate, pur manifestando il moto approssimativamente circolare ed uniforme del Sole e delle altre stelle attorno al nucleo galattico, mostrano pure dei moti di deriva responsabili, tra l'altro, del movimento dei bracci attorno al bulge galattico.

Ennesimamente ringrazio :P


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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: mercoledì 30 novembre 2011, 21:03 
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Nulla da eccepire sulla risposta di Lorenzo Brandi.


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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: giovedì 1 dicembre 2011, 13:50 
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Scusa la poca familiarità con il linguaggio grafico, ma la sinusoide ci dice che i nodi "basculano" e non precedono sul cerchio eclittico come ad esempio l'asse degli equinozi? [/quote][/quote]
Sì, in effetti oscillano avanti e indietro. Ma, attenzione: NON sull'eclittica. Nella figura è mostrato lo spostamento del nodo dell'eclittica sul piano dell'equatore solare.

Rieccoci, riformulo la domanda che forse era sbagliata:
Dunque gli attuali nodi tra eclittica ed equatore solare oscillano avanti e indietro sul piano equatoriale solare, e quindi se sono a 9°-189° (di ascensione retta suppongo) attualmente (è vero?), si sa comunque verso che direzione progrediscono nonostante il moto oscillatorio (verso 0°-180° di AR per intenderci o verso che i 30°-210°?)?

L'altro dato che mi mancava (tra i mille!) è l'inclinazione del piano equatoriale solare rispetto a quello galattico e in quale punto lo interseca. Considerato il polo nord dell'equatore solare che mi hai dato (AR 19h 04.5m e decl. +63.86°, ovvero circa long eclittica 182°40' e lat. +51°50' - tra parentesi mi sembra che queste coordinate eclittiche non corrispondano alle altre equatoriali, giusto o sbagliato?) dovrebbe essere tra il punto di intersezione dell'eclittica con l'equatore galattico ed il punto del Centro galattico?

Grazie ancora


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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2011, 21:19 
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Iscritto il: lunedì 28 agosto 2006, 20:07
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Anto ha scritto:
Nuove domande: le Pleiadi sono l'ammasso aperto più prossimo al nostro sistema solare?


Qui posso aiutarti io. No, Le Pleiadi non sono l'ammasso aperto più vicino a noi.
Sono Le Iadi (se si escludono le molte stelle dell'Orsa Maggiore che sembrano aver formato un ammasso aperto) l'ammasso aperto più vicino a noi, circa 153 anni luce contro i circa 440 delle Pleiadi.

Saluti, Angelo.

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Dobson RP Astro 12" (tuned)
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 Oggetto del messaggio: Re: meccaniche celesti
MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2011, 21:39 
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Iscritto il: sabato 12 novembre 2011, 17:36
Messaggi: 9
Molte grazie. Quindi intendi quelle stelle dell'Orsa Maggiore che hanno una direzione comune di moto? Qual è l'età dei 3 ammassi stellari?


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