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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 10:43 
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Non se ne era già parlato qui? viewtopic.php?f=4&t=19478

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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 15:22 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
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jabba_the_hutt2 ha scritto:
Ciao...

Premesso che considero SETI un programma molto serio (non fosse altro perchè tra gli ideatori c'era un certo Carl Sagan che qui conoscono in molti...), concordo con l'americanata.
E ci sono dei validi motivi per poter dire che è così.

- In primo luogo l'eventuale alieno deve aver ricevuto da noi un segnale che è riuscito a capire e a codificare con "WOW!".
- In secondo luogo, tenendo conto del tempo che ci impiega la luce ad andare e a tornare da una stella vicina, il segnale "nostro" che conteneva "wow" deve essere partito diecine di anni fa...
- Da un segnale casuale puoi sempre tirar fuori una sequenza che per un attimo è ordinata e decifrarla come ti pare. A me è capitato di parlare con gente che da una sequenza di centinaia di numeri estratti al lotto è in grado di tirar fuori una sequenza di pochi numeri e darti una spiegazione ragionata del perchè esiste quella sequenza... peccato che se tentano una previsione, il risultato è lo stesso che ottiene il sottoscritto giocando i numeri a caso!
- Tempo fa (non ricordo se al SETI o ad un altro progetto) due radioastronomi stavano scandagliando un'area di cielo da cui all'improvviso arrivò un segnale ad impulsi regolari. Lo osservarono per un po' di tempo; inizialmente pensavano di aver scoperto una specie di "radiofaro" usato da una qualche civiltà extraterrestre: ecco, l'idea durò poco... avevano appena scoperto la prima pulsar!!!
- Sempre al SETI usarono un esperimento per vedere se uno dei messaggi che abbiamo mandato verso le stelle fosse decifrabile da un'intelligenza "umana". Quindi presero il detto segnale e lo diedero ad alcuni scienziati chiedendo di decifrare lo stesso... ecco gli scienziati ci impiegarono poche ore. Quindi i segnali che abbiamo mandato sono stati pensati per essere decifrati "facilmente", posto che chi li riceve stia ascoltando sui canali corretti e abbia il concetto di "numero". E' ragionevole pensare che altri possano fare lo stesso...

Il vero problema, in realtà, è la "distribuzione" della vita nel nostro universo ed intendo in senso generale. Poi se pensiamo alla vita "intelligente", allora temo che questa potrebbe essere meno diffusa della vita in senso lato...
Sarebbe veramente un colpo di fortuna che avessimo qualche "amico" entro la portata dei nostri primi segnali radio... ed intendo quelli dei primi anni 30-40 quando sono cominciate le prime trasmissioni delle radio poi divenute anche televisive. Questi segnali dovrebbero, secondo alcune stime, essere rilevati con delle buone antenne fino a 30-40 anni luce da noi.

Insomma, sarebbe veramente sorprendente trovare vita intelligente entro una sessantina di anni luce da noi, tenendo conto che già la Via Lattea ha un raggio più grande di migliaia di volte!!!

J.


Ciao Jabba.

Dunque, le informazioni scritte da me ad inizio intervento non erano una mia creazione, ma una mia, forse interpretazione, forse mal compresione di ciò che ho visto nel documentario; quindi proprio per questo ho postato, per essere a conoscenza, dopo aver ricevuto le adeguate delucidazioni, di questo progetto. Non so come facciano a captare segnali alieni nel SETI, né conosco gli strumenti da loro utilizzati. Però mi permetto di fare una considerazione: esprimendo il mio assenso sulla distanza e sul tempo percorso/impiegato dal segnale per arrivare da una estremità all'altra, vorrei ribattere alcuni punti: sicuramente non conosciamo la tipologia di intelligenza che caratterizza la vita aliena qualora fosse esistente e quindi siamo poco certi che il nostro segnale venga compreso. Però sostenere che con quegli strumenti costruiti ad hoc possano aver ricevuto il segnale di una pulsar o di qualche altro corpo celeste mi sembra esagerato; stiamo parlando di strumentazioni enormi, progettate dettagliatamente per essere finalizzate ad un unico scopo; non abbiamo la certezza di quale tipologia di segnale gli alieni possano inviarci, magari anche diverso da quello che usiamo noi, ma resto dell'idea che questo tipo di strumentazione esuli dal captare le pulsazioni o le radiazioni di un corpo celeste, ma che sia concentrato più sul captare segnali finora mai decifrati.

Inoltre non è detto che questi segnali possano non venir compresi e spiego perché, basandomi sulle mie congetture: si ponga il caso che le molecole o gli organismi necessari alla vita sul nostro pianeta siano stati portati da una cometa che è caduta nel pianeta. Questa essendo formata anche di ghiaccio ha ben conservato sulla superficie batteri, virus o altre tipologie di microrganismi e anzitempo di vagare nello spazio per raggiungere il pianeta era da qualche altra parte da dove è stata innescata la sua partenza. Probabilmente era un blocco appartenente ad un altro pianeta in formazione in un altro sistema solare in cui si sarebbe sviluppata la vita per condizioni più o meno analoghe a quello del nostro. Supponiamo che questo pianeta, durante la fase di accrescimento, sia stato colpito da un enorme asteoride o da un enorme blocco di materia, disgregandosi in varie parti, ciascuna di esse scagliate in una parte dello spazio sfruttando l'effetto "fionda gravitazionale" impresso da altri corpi vicini. Una parte è caduta nel pianeta Terra, altre parti altrove: essendo i pianeti di un sistema formati dalla stessa materia disseminata nelle vicinanze dall'esplosione di una stella (e mi riferisco agli strati esterni di essa che vengono espulsi, quindi carbonio ed elio, ma anche ferro fuso) i quali hanno formato anche il nostro pianeta, può esser lecito ipotizzare che in qualche altro corpo vicino ad una stela, sia per le interazioni chimiche dei medesimi elementi, sia per l'aggiunta di molecole organiche e virus, si sia sviluppata forma di vita simile alla nostra, forse meno intelligente, forse più intelligente, capace di captare il segnale e inviare una risposta.

Quindi secondo me, se quanto scritto fosse verificato, la probabilità di trovare analoghe forme di vita, aumenta notevolmente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 18:28 
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Perchè la vita dovrebbe essere caduta sulla terra? e non NATA sulla terra?


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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 18:35 
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Ma leggersi i topic precedenti no?
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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 19:15 
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GHISO983 ha scritto:
Ma leggersi i topic precedenti no?
4 messaggi e due richiami dai moderatori.....
4 topic polemici.
Un pò di educazione in più non guasterebbe!


Se il tuo intervento è riferito al mio topic, ti rispondo subito: nel thread linkato da Cutolo il tema in oggetto è Coincidenza o progetto divino; il mio è Vita nell'universo il cui contenuto mira a chiarire la presunta esistenza di alternative forme di vita nell'universo. Due topic per certi aspetti differenti perché non ho assolutamente scritto riferimenti volti a rievocare credenze o non credenze.


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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 19:19 
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No..
parlavo a nik

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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 19:24 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
Messaggi: 470
GHISO983 ha scritto:
No..
parlavo a nik


Ok. Mi scuso per aver frainteso. :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: venerdì 19 dicembre 2008, 22:42 
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@Fabius
Le antenne che sono usate per radioastronomia hanno la stessa identica struttura, strumentazione ed elettronica di quelle usate per telecomunicazioni. Cambia solo la dimensione delle antenne perchè è necessario migliorare il rapporto Segnale/Rumore (S/N).
Quindi non esistono antenne apposite per segnali "naturali" o "artificiali" essendo gli stessi comunque e sempre delle onde elettromagnetiche.

E' l'analisi che si fa DOPO aver captato il segnale che fa la differenza...

Quindi la tua considerazione sul fatto che non ci si possa "sbagliare" e confondersi perchè la strumentazione è "fatta apposta" non ha alcuna base reale...

Uno dei grossi problemi è il posizionamento dell'antenna: ad esempio con le antenne a riflettore (quelle che assomigliano in "grande" alle antenne per la ricezione dei segnali della televisione satellitare) bisogna stare spesso attenti al puntamento; se il guadagno della stessa è molto elevato spesso si corre il rischio di ricevere il segnale da un oggetto che si trova lontano e DIETRO l'antenna. Questi effetti sono generati dalla diffrazione delle onde sul bordo del riflettore e sono spesso molto subdoli.

Giusto per farti capire il discorso: il seguente è il diagramma di radiazione di un'antenna: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Sidelobes_en.png
In pratica rappresenta come un'antenna emette o riceve radiazione.
Quella in figura è progettata per trasmettere nella direzione del lobo in rosso. Ma, come ben vedi, i lobi "secondari" in blu non sono trascurabili per cui l'antenna trasmette ANCHE in quelle direzioni. Lo stesso tipo di discorso vale nella ricezione. Le antenne a riflettore hanno il lobo primario molto più "lungo" e sottile di quello nella figura ed i lobi secondari sono molto più piccoli. Questo implica che in ricezione può captare segnali debolissimi (e lontani) dal lobo principale e segnali più forti e vicini da quelli secondari.

E' chiare che se "qualcosa" passa nella zona di un lobo sencondario di un'antenna puntata verso lo spazio (quindi il lobo secondario punta "circa" verso Terra!!!) e questo qualcosa emette un segnale regolare per pochi secondi, se non stai attento rischi di prenderlo per un segnale che viene dallo spazio!!!!

Il sunto del discorso, quindi, è che le strumentazioni usate in radioastronomia non sono per nulla differenti da quelle usate per telecomunicazioni e soffrono degli stessi identici problemi.
E a priori non puoi distinguere un segnale naturale regolare (vedi la pulsar!) di una sorgente mai osservata prima da un segnale regolare artificiale!!!
La differenza la fa l'analisi a posteriori sul segnale che è stato registrato.... che, però, nel 99.99999% (l'ho sparata lì per dire "quasi sempre" 8) ) dei casi ha un rapporto S/N molto basso e richiede un'analisi statistica molto lunga, tant'è che il SETI si avvale di un sistema di elaborazione distruibuita che fa uso di migliaia di computer di volontari sparsi per il mondo...

Quindi se beccano un segnale "regolare" di qualche tipo, prima controllano tutte le possibili sorgenti naturali ed umane... e poi magari... forse arrivano a quelle di civiltà extraterrestri. :wink:

Poi, ovviamente, rimane il problema dovuto a che diavolo intendono "gli altri" per un segnale semplice da decifrare!!! :mrgreen:

J.

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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: sabato 20 dicembre 2008, 14:35 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
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@Jabba

Quindi le probabilità che questi strumenti siano fallaci ed ingannevoli è alta?
Da ciò che ho capito, per capire se si tratta davvero di un segnale extra-terrestre bisogna fare una disamina dello stesso e procedere con un metodo dicotomico ad esclusione per giungere infine alla provienenza dell'onda ricevuta..


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 Oggetto del messaggio: Re: Vita nell'universo
MessaggioInviato: sabato 20 dicembre 2008, 19:18 
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Fabius ha scritto:
@Jabba

Quindi le probabilità che questi strumenti siano fallaci ed ingannevoli è alta?
Da ciò che ho capito, per capire se si tratta davvero di un segnale extra-terrestre bisogna fare una disamina dello stesso e procedere con un metodo dicotomico ad esclusione per giungere infine alla provienenza dell'onda ricevuta..


Lo strumento non è nè fallace nè ingannevole... Lui non fa altro che ricevere un segnale elettromagnetico e registrarlo.
Dopo aver ricevuto il segnale è l'uomo che, applicando il metodo "alla Sherlock" (una volta che hai escluso tutte le altre possibilità, ciò che rimane, per quanto strano, è la verità), dice che cos'è il segnale... è l'uomo che assegna il significato allo stesso.
Esattamente come quelle persone che assegnano un "significato" alle sequenze casuali dei numeri al Lotto... Mica è la macchinetta che tira fuori i numeri ad essere fallace, e neppure i bussolotti che vengono tirati fuori (a meno di trucchi, s'intende!). Ad essere fallace è l'uomo che ne interpreta la sequenza... ;-)

Ed è per questo che se trovano un segnale interessante prima fanno tutti i controlli di questo mondo su cose conosciute; poi ipotizzano qualcosa che non è mai stato osservato prima (sempre per tornare alle pulsar, prima della loro accidentale scoperta, le stelle di neutroni erano solo un'ipotesi teorica molto solida!), infine valutano se la cosa possa essere un segnale alieno... a quel punto si mettono al lavoro per analizzarlo...
I segnali che manda il SETI in giro ai volontari sono quelli in cui apparentemente non c'è nulla di interessante perchè un eventuale segnale interessante sarebbe così debole da perdersi nel rumore di fondo.

J.

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