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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:18 
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Iscritto il: martedì 15 maggio 2007, 19:51
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GHISO983 ha scritto:
zortan ha scritto:
Ok, tutto è più chiaro.
A seconda delle ipotesi cambia la spiega del problema. L'unica certezza è che il cielo è buio, ma da profano, postulato il BB vero, oggetti molto lontani saranno redshiftati a morte.
Quindi essi sono buchi neri nei nostri confronti, e noi lo siamo nei loro...
Madonna mia.
Non è tutto più chiaro.
Ipotizzato comunque il BB come vero la quantità di oggetti celesti potenzialmente utili per fare luce di notte dovrebbe essere ampiamente sufficiente, o no ? se ciò è vero non potrebbe essere ipotizzabile che detta luce sia semplicemente schermata da materia buia e spenta ?

??
Non capisco che centra la redshift!
Il fatto è che l'intensità luminosa va come 1 su r al quadrato quindi a grande distanza le stelle appaiono meno luminose di conseguenza si tratta di sommare un numero di stelle enorme (al limite infinito) ma la cosa non cambia, perchè le stelle più distanti appariranno meno luminose, non a causa della redshift ma a causa della dispersione dell'onda sferica, la sommatoria risultante sarà perciò il risultato di una somma di infiniti infinitesimi, che però converge ad un valore costante!

hubble dice che più un oggetto è lontano, più si allontana da noi, e più è redshiftato.
Andando vieppiù lontano l'oggetto sarà redshiftato a morte ai nostri occhi, il che significa che la luce non arriva a noi.
Facevo l'esempio del buco nero perchè esso è redshiftato morte causa gravità, un oggetto lontanissimo causa spazio in espansione.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:19 
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Iscritto il: martedì 15 maggio 2007, 19:51
Messaggi: 96
xena ha scritto:

Abstract dell’Abstract

"In alcuni circoli c’è ancora confusione a riguardo del basso livello di intensità del campo di radiazione intergalattico e alla relativa risoluzione del paradosso di Olbers. Per porre rimedio a questa situazione, in un modo semplice ma differente rispetto ai lavori fin qui effettuati viene calcolata l’intensità in funzione della lunghezza d’onda, dapprima in modelli cosmologici uniformi in espansione, e successivamente in modelli equivalenti ma statici. (..) per la maggior parte di combinazioni di modelli cosmologici, età di formazione delle galassie e livelli evolutivi, l’espansione riduce l’intensità al più di un fattore 3-4 (..) Ciò conferma le conclusioni tratte in precedenti calcoli sull’intensità della luce di fondo , effettuati da Wesson, Valle e Stabell, e dimostra come Harrison avesse ragione a riguardo del paradosso di Olbers Contrariamente a quanto viene riportato in alcuni libri la risoluzione di questo paradosso non è ascrivibile al redshift
L’oscurità dello spazio intergalattico deriva principalmente dall’età finita delle galassie in congiunzione con altri fattori quali la velocità finita della luce, e solo in seconda battuta dall’espansione dell’universo."

Ciao

Xena


allora in un futuro molto molto futuro il cielo notturno aumenterà la sua luminosità !


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:41 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
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zortan ha scritto:
hubble dice che più un oggetto è lontano, più si allontana da noi, e più è redshiftato.
Andando vieppiù lontano l'oggetto sarà redshiftato a morte ai nostri occhi, il che significa che la luce non arriva a noi.
Facevo l'esempio del buco nero perchè esso è redshiftato morte causa gravità, un oggetto lontanissimo causa spazio in espansione.

oh santa tartaruga........
Ma cosa centra la redshift con il paradosso in questione???
Non è certamente per la redshift che vediamo gli oggetti distanti più scuri, ma per il fatto che, l'intensità luminosa va come 1 su r al quadrato (dove r è la distanza) almeno secondo il paradosso!
Comunque Hubble per correttezza diceva che più un oggetto è distante più la sua velocità di allontanamento è elevata!
La redshift è un fenomeno dovuto alla meccanica relativistica per la quale la frequenza dipende dalla velocità relativa tra l'oggetto che emette il fotone e l'oggetto che lo riceve!

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
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Davide Ghiso
ma chi sarà mai questo Dario Fo!?


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:51 
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Iscritto il: domenica 12 febbraio 2006, 16:08
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xena ha scritto:
Una materia oscura in più o una meno non è che faccia poi molta differenza ... :lol:

Xena


Ciao Xena. Vero :D , ma da quel che so la "materia oscura" (quella perbene) non assorbe, né emette radiazione elettromagnetica, ma dá un contributo puramente gravitazionale.

Mentre la seconda materia oscura assorbirebbe senza riemettere...e che ne fa della energia?

un saluto


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 14:17 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
zortan ha scritto:
Facevo l'esempio del buco nero perchè esso è redshiftato morte causa gravità, un oggetto lontanissimo causa spazio in espansione.

Il buco nero si chiama cos', perchè non permette nessuna fuga della luce dal suo interno, le manifestazioni luminose del buco nero sono nel ramo dei raggi X quindi a frequenze nettamente superiori alla luce normale, il che significa semplicemente che l'effetto redshift gravitazionale non è così evidente in un buco nero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Inanzitutto tengo a chiarire un concetto basilare...
Si parla di redshift per quei fenomeni astronomici, i quali per ragioni legate alla velocità di allontanamento, ma anche a fenomeni gravitazionali intensi, lo spettro principale di emissione, quale ovvero la riga principale dello spettro dell'idrogeno, che dovrebbe essere (correggetemi se sbaglio) la Balmer Alpha!
Il fenomeno del cambiamento della frequenza di un fotone in arrivo è un fenomeno nettamente più ampio (che comprende anche la redshift) ed interessa tutti i fotoni (non solo il visibile)
Ciao
Davide!

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 17:57 
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Randall ha scritto:
(...) ma da quel che so la "materia oscura" (quella perbene) non assorbe, né emette radiazione elettromagnetica, ma dá un contributo puramente gravitazionale.


Infatti è per questo che nessuno è ancora riuscito, finora, a rivelarla con nessuna strumentazione, ma solo per indizi indiretti dichiarati, in modo un po' questionabile, "prove dirette" (caso del "Bullet cluster", o del più recente caso, un po' spiazzante per l'ortodossia, dell'Abell 520.

Cita:
Mentre la seconda materia oscura assorbirebbe senza riemettere...e che ne fa della energia?


Infatti, questa mi pare che fosse una delle prime ipotesi buttate sul tappeto, senza considerare che dopo un po' questa materia "buia e spenta" andrebbe a riemettere l'energia ricevuta mantenendosi in equilibrio termico (perdona la grossolanità dell'"orecchiante di scienza").

Bye.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 18:05 
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GHISO983 ha scritto:
Il buco nero si chiama cos', perchè non permette nessuna fuga della luce dal suo interno, le manifestazioni luminose del buco nero sono nel ramo dei raggi X quindi a frequenze nettamente superiori alla luce normale, il che significa semplicemente che l'effetto redshift gravitazionale non è così evidente in un buco nero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(...)


Potresti per cortesia chiarirmi un po' il concetto?
Da quanto sapevo, mi pareva che l'energia a raggi X che permette agli scienziati di indurre (mi pare più corretto che dedurre) la presenza di un buco nero, non provenisse dall'oggetto in sé ma dalla materia che vi sta precipitando e che vi forma una specie di ciambella attorno, e che l'impossibilità di vedere la luce del BN sia proprio dovuta ad un effetto gravitazionale sulla luce portato alle estreme conseguenze, cioè al completo intrappolamento dei fotoni.
Ma forse questa era l'idea iniziale... poi anche lo stesso Hawking ha trovato che, dal buco nero, qualcosa nel tempo può uscire.

Mah...

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 18:09 
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xena ha scritto:
(...)
Per quanto riguarda il paradosso di Olbers

http://adsabs.harvard.edu/abs/1991ApJ...367..399W
Olbers's paradox and the spectral intensity of the extragalactic background light

Abstract dell’Abstract (...)


Caro xena, ti stai rivelando un prezioso "segnalatore" di lavori interessanti; vado a leggermi quell'articolo e poi, se avrò capito qualcosa e se saro in grado di non dire fesserie, ne parleremo.

Ciao.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 18:33 
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antares40 ha scritto:

Potresti per cortesia chiarirmi un po' il concetto?
Da quanto sapevo, mi pareva che l'energia a raggi X che permette agli scienziati di indurre (mi pare più corretto che dedurre) la presenza di un buco nero, non provenisse dall'oggetto in sé ma dalla materia che vi sta precipitando e che vi forma una specie di ciambella attorno, e che l'impossibilità di vedere la luce del BN sia proprio dovuta ad un effetto gravitazionale sulla luce portato alle estreme conseguenze, cioè al completo intrappolamento dei fotoni.
Ma forse questa era l'idea iniziale... poi anche lo stesso Hawking ha trovato che, dal buco nero, qualcosa nel tempo può uscire.

Mah...

infatti è è prorpio così, i raggi vengono emessi dalle particelle accelerate dal campo gravitazionale del buco nero prima di venire inghiottite!
Il buco nero è un eggetto sconosciuto, non si sa nè si può sapere che accade all'interno, e dire che emette fotoni ma che non escono dall'orizonte degli eventi, bè è un'affermazione che non può essere ne dimostrata nè controdimostrata....
L'mpossibiltà di vedere il buco nero è dovuto al fatto che, dall'orizonte degli eventi non escono fotoni, e non è possibile nessuna riflessione perchè è un buco nero, e la luce viene assorbita al 100%!
La redshift gravitazionale è un fenomeno per il quale le stelle massive sembrano emettere dei fotoni con frequenza minore, questo è dovuto al campo gravitazionale della stella stesse!
Un buco nero non può creare questo fenomeno, a meno che non si crei artificialmente, perchè come ho già spiegato la redshift è lo spostamento della riga rossa dell'idrogeno balmer alpha, sapendo che rappresenta la maggior parte dello spettro di una stella, si riesce a calcolare la differenza tra le due frequenze (balmer alpha e picco della stella x) e calcolare la redshift gravitazionale!
Ma dato che il buco nero non emette, o comunque nessu fotone esce dall'orizonte non si possono determinare dei picchi di emissione ben determinati, e quindi non è possibile calcolare la sua redshift!
Nemmeno guardando lo spettro dei suoi raggi x, i quali subiranno un redshift, ma non avendo nessun picco di emissione caratteristico questa non potrà essere calcolata!
Perciò.......
ciao
Davide

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Ultima modifica di GHISO983 il mercoledì 12 settembre 2007, 18:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 18:38 
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GHISO983 ha scritto:
L'mpossibiltà di vedere il buco nero è dovuto al fatto che, l'orizonte degli eventi non emette fotoni, non è possibile nessuna riflessione perchè è un buco nero, e la luce viene assorbita al 100%!


Beh la luce si, ma non é che proprio non emetta nulla, almeno secondo il modello di Hawking dovrebbe emettere un debole flusso di particelle, la famigerata radiazione di Bekenstain-Hawking.

Almeno questo viene fuori se mischi meccanica quantistica e relativitá speciale.


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