Rispondendo al buon bellatrixobs, ribadisco un paio di miei concetti:
i ricercatori che accedono al servizio generalmente non pagano di tasca propria, ma sono "sovvenzionati" da soldi pubblici, quindi di norma per loro poco conta che la tariffa sia 30 o 300 euro: se devono lavorare, lavorano, e l'ente che li ha assunti paga le spese dopo averle approvate a bilancio, questo almeno succede in Italia...
Per il discorso dei 30 o 50 euro, come giustamente dici tu, la struttura è costata parecchie decine di migliaia di euro (...a dire il vero pensavo parecchie centinaia, dato che di solito con le decine di solito si acquistano solo strumenti amatoriali...) è impensabile farli rientrare col "noleggio", ne tantomeno contribuire a coprire anche minimamente le spese della struttura, se non quelle di qualche pizza in notturna...
a questo punto nella mia ottica, il modo poù "furbo" per "pubblicizzare" il vostro lavoro, sperando di "catturare" sponsor e donazioni, assolutamente fondamentali per poter tirare avanti in Italia, non sia quello di far pagare "tanto" ma quello di far pagare poco, pochisimo, quel minimo indispensabile per "scoraggiare" solo i perditempo...
Quando un'osservatorio organizza le visite guidate, chiede quasi sempre una cifra "simbolica":
questo perchè non si considera l'accesso al pubblico come una risorsa economica diretta, ma come uno strumento "pubblicitario", molto spesso attaccandosi al "comodo" concetto di divulgazione e didattica...
questa ovviamente è una mia considerazione ed anche convinzione.
Lungi dal voler insinuare che il Virtual Telescope sia uno strumento inutile o un giocattolo...
anzi, tanto di cappello ad iniziative come la vostra, ed un doveroso e sincero ringraziamento va certamente a tutto il vostro impegno, grazie al quale la scienza astronomica progredisce con balzi da leone, con beneficio di tutta la comunità scientifica e grande soddisfazione degli astrofili, "categoria" alla quale sono estremamente fiero di appartenere, anche se qualcuno ne dubita palesemente...
