Concordo con Yourockets (..ma

ahimè ignoro il corollario Hackman) perchè riterrei ambedue gli scenari troppo catastrofico-fantascientifici.
Nel fare previsioni occorre possibilmente partire da qualche certezza.
Noi umani un sola certezza abbiamo: Ed è quella che “esistiamo”, ed è quindi dimostrato che possano esserci altre vite come la nostra nell'intero Universo.
Ma la assicurazione che non siamo nemmeno una eccezione, ci è data dalla conoscenza degli spettri luminosi, che ci indicano la presenza dei comuni elementi chimici che ci compongono, anche nella luce delle stelle più lontane.
Tuttavia solo nei nostri ultimi 80 anni abbiamo sperimentato le trasmissioni radio; abbiamo capito come funziona la nucleo-sintesi degli elementi chimici nelle stelle, ed abbiamo scoperto l'energia nucleare.
Possiamo quindi affermare che solo da 80 anni abbiamo cominciato ad inviare segnali nello spazio che certificano la nostra presenza, e contemporaneamente siamo diventati potenzialmente “pericolosi”per noi stessi e per gli altri al massimo livello reso possibile dalla tecnologia derivata dalla fisica.
Il dubbio è quindi su quante civiltà come la nostra possano essere arrivate già da tempo a superare il nostro stesso grado di pericolosità, in modo tale da far parte di quella che noi chiamiamo fantascienza.
L'ipotesi sicuramente azzardata ma più coerente, è che se la vita ha richiesto per noi oltre 13 miliardi di anni per renderci presentabili agli “altri” nella nostra “Epifanìa”, non possano esserci strabilianti differenze tecnologiche per altre vite nostre consimili cullate dal nostro stesso Universo, che in futuro scopriremo esistere, o che altri potranno scoprire la nostra.
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