Olympus Mons ha scritto:
perchè si usa il b/n per misura la luminosità di una stella? E perchè non si può usare un sensore a colori? Nel caso delle riprese del moto di asteroidi capisco l'importanza di un sensore b/n, ma come influisce il colore sulla misura della luminosità della stella?
i sensori a colori non rispondono ai requisiti dettati dallo standard fotometrico. Devi considerare che la quantità di luce che si misura dipende dal telescopio, dal sensore e dai filtri utilizzati. Per fare in modo che la misura fatta da un astronomo sia uguale (entro gli errori) a quella fatta da un'altro astronomo, si utilizzano dei filtri con una risposta ben precisa. Questi filtri rappresentano lo standard fotometrico UBVRI.
Poichè inoltre ogni filtro (per quanto standard) ha le sue piccole differenze, così come il sensore CCD ed il telescopio, le misure vanno calibrate, utilizzando dei campi stellari particolari (campi di riferimento fotometrico di Landolt). Solo dopo aver calibrato il proprio sistema è possibile produrre delle misure fotometriche confrontabili. Nella fotometria AllSky tutto questo va fatto notte per notte, mentre per la fotometria differenziale è sufficiente calcolare i coefficienti di trasformazione del proprio setup almeno una volta l'anno.
Come vedi produrre luminosità standard (ovvero confrontabili con quelle di altri osservatori) non è proprio banale. In pratica occorre tarare la propria "bilancia".
Paradossalmente è meglio usare un sensore a colori per fare astrometria (misure di posizione) che non per fare fotometria (misure di intensità luminosa).
Saluti
Lorenzo Franco
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A81 Balzaretto Observatory
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