Cari amici,
non so se questa è la sezione giusta, in caso i moderatori sapranno spostare in sede più congeniale

grazie in anticipo!
Nel corso della ormai leggendaria pizzata di Roma, ho tentato col mio portatile di connettermi da remoto ai miei strumenti per avviare una sessione fotometrica su una stella la cui luminosità, poche ore prima, era aumentata di svariate magnitudini. Una eccellente candidata ad essere una variabile cataclismica, forse la fauna cosmica che preferisco

Purtroppo, la zona ove eravamo non aveva praticamente copertura per connessione mobile e ho dovuto rinunciare (il meteo era comunque avverso, poco male).
Ieri, finalmente, la maggiore stabilità atmosferica era dalla mia parte: le condizioni in situ erano buone, peraltro con seeing di 1.7". Nonostante la Luna quasi piena, non disperavo di ottenere qualcosa di buono, seppure su una stella di quasi 16ma magnitudine, che certo non garantiva un adeguato S/N in qualche decina di secondi di integrazione. Fortunatamente, anche grazie ai 14" del C14 e alla sensibilità della ST8-XME, ho potuto procedere, quantomeno entro i limiti necessari.
I primi 40 minuti della sessione mi permettevano di intuire come, come sospettavo vista l'ampiezza del balzo fotometrico, la stella fosse della classe delle SU UMa (
http://www.aavso.org/vsots_suuma): mostrava infatti un accenno al tipico andamento a picchi. Dopo 4.5 di osservazioni, ottenevo la seguente curva di luce:
http://virtualtelescope.bellatrixobserv ... ne2011.jpg ove si mostra chiaramente la caratteristica figura delle oscillazioni di questi sistemi. La cosa interessante è che il periodo misurato sembrerebbe essere di poco più di due ore, il che porrebbe questo sistema all'interno della cosidetta fascia dei periodi proibiti per i sistemi cataclismici (che corrisponde a periodi orbitali tra le 2 e le 3 ore).
In breve queste osservazioni mi hanno permesso di scoprire la natura di questa variabile e di evidenziarne la probabile natura peculiare. Osservazioni di questa notte (spero!) aiuteranno a capire.
Il tutto poche ore dopo che avevo identificato la natura di un'altra variabile della classe SU UMa:
http://virtualtelescope.bellatrixobserv ... un2011.jpgIn tutto, sono sei i sistemi di questo tipo che ho individuato dall'inizio dell'anno.
Questo mi consente di riprendere alcune considerazioni che facevo con alcuni amici proprio a margine della pizza di martedì. Il successo in questo tipo di studi è fortemente dipendente dalla rapidità e frequenza con cui si può avviare una sessione fotometrica, una volta identificata una stella sospetta. E' qui che le capacità di un osservatorio a controlo remoto ottimizzato ed affidabile balzano poderosamente in evidenza. Se avessi dovuto essere sul posto, nessuna di queste sei variabili sarebbe stata da me identificata, poiché in nessuno di questi sei casi avevo modo di raggiungere il sito osservativo (e comunque se avessi aspettato avrei potuto perdere tempo a vantaggio di altri osservatori).
Desidero però sottolineare come in nessun caso si possa sostituire l'emozione, il fascino e l'appagamento che si ha lavorando sotto il firmamento VERO. L'approccio remoto ha le sue ragioni di essere, ma l'esperienza all'aperto, accanto al proprio strumento, con gli astri che sfilano sulla nostra testa non ha paragoni e sostituti.
Cieli bui,
Gianluca