1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 12:50 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16952
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Non addentriamoci nei conti che annoiano.
Però stiamo parlando di futuribile (non di fantascienza).
Polimeri trasparenti ne esistono di moltissimi tipi.
I filtri che usiamo noi in astronomia permettono il flusso di certe porzioni di spettro e ne bloccano altre per cui nulla vieta che non possano esserci in futuro elementi che isolino l'infrarosso ma permettano il passaggio degli ultravioletti, magari con microlenti o qualsiasi altra diavoleria.
E sto parlando di strutture che oggi possono essere molto costose ma un domani magari no. Come l'uso dell'alluminio che è diventato comune solo in tempi recenti (pensa solo un secolo fa se avessero detto che si poteva avere un oggetto che dava caratteristiche simili al ferro ma molto più lavorabile e leggero a costi molto ridotti).
Non fermiamoci al nostro orticello.
:wink:
Fra l'altro comunque l'energia solare, per allora, sarà sicuramente molto meglio sfruttata di ora

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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 12:59 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Lead Expression ha scritto:
GHISO983 ha scritto:
Non proprio, il moto retrogado è un effetto di una causa non ancora conosciuta, ed la durata del giorno è un altro effetto, quindi la frase come la dici tu è scorretta, perchè considera la causa il moto retrogrado!
(miiii che pignolo che sono!)


Mmm... Io sapevo che il moto retrogrado, insieme alla lenta rotazione, fosse la causa del moto retrogrado, un po' come la luna che mostra sempre la stessa faccia alla terra (però col sole). Mi sbaglio?

no!
in teoria tutti i pianeti dovrebbero girare nello stesso verso, ed avere velocità di rotazione dipendenti da fattori geometrici (distanza dal sole, momento di inerzia del pianeta, dimensione del disco di accrescimento del pianeta)
Questo per la conservazione del momento angolare, ovvero il disco di accrescimento ruotava, a velocità angolare ipoteticamente costante (semplifichiamo le cose al massimo!) per cui la velocità delle particelle cambiava col raggio....
Quando la materia del disco di accrescimento si è compattata a formare il pianeta, la velocità è rimasta la stessa, ma visto che il raggio è cambiato, è la velocità angolare che viene modificata!
Dato che il momento angolare si conserva, non basta che il sudetto èpaineta ruoti intorno alla stella in formazione, con orbita posta ipoteticamente al centro del disco di accrescimento, ma serve anche che il pianeta ruoti attorno a se stesso!
La stessa cosa vale per gli altri pianeti, e tutti devono per forza ruotare nello stesso senso degli altri (non è una spiegazione scientifica me ne rendo conto, ma abbiate pietà!) il fatto che venere ruoti nel senso opposto implica che qualcosa ha causato l'inversione del moto di venere, e è stato proprio quello quindi, a rallentare la velocità di rotazione del pianeta!(bè l'ha invertita fa un pò tu!)

ciao
Davide

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
filtri baader 36mm R,G,B,L,H-alpha - magzero mz_5 bn
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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 13:04 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Renzo_Del_Rosso ha scritto:
Non addentriamoci nei conti che annoiano.
Però stiamo parlando di futuribile (non di fantascienza).
Polimeri trasparenti ne esistono di moltissimi tipi.
I filtri che usiamo noi in astronomia permettono il flusso di certe porzioni di spettro e ne bloccano altre per cui nulla vieta che non possano esserci in futuro elementi che isolino l'infrarosso ma permettano il passaggio degli ultravioletti, magari con microlenti o qualsiasi altra diavoleria.
E sto parlando di strutture che oggi possono essere molto costose ma un domani magari no. Come l'uso dell'alluminio che è diventato comune solo in tempi recenti (pensa solo un secolo fa se avessero detto che si poteva avere un oggetto che dava caratteristiche simili al ferro ma molto più lavorabile e leggero a costi molto ridotti).
Non fermiamoci al nostro orticello.
:wink:
Fra l'altro comunque l'energia solare, per allora, sarà sicuramente molto meglio sfruttata di ora

Ripeto il problema è che la quantità di energia in arrivo non basta, a meno che non si usino materiali enormemente più isolanti di quelli che abbiamo, ma parlo di ordini di grandezza!!!
Dubito che sia una sola questione tecnologica.......
Poi sia chiaro, magari scopriamo che il 2° principio è falso ed allora le cose cambiano!

ciao
Davide

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Davide Ghiso
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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 13:16 
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Iscritto il: sabato 3 marzo 2007, 13:35
Messaggi: 543
Località: Roma
Il principio su cui si basa il funzionamento di una serra (sulla terra) è abbastanza semplice e per replicarlo su marte basterebbe fare un bilancio qualitativo di calore:

sulla terra avviene questo:
il calore entra prevalentemente per irraggiamento;
viene trasferito all'atmosfera interna (praticamente ferma), soprattutto all'acqua che quindi evapora;
ora per uscire deve essere scambiato per convezione/conduzione (l'irraggiamento si può trascurare perchè la temperatura della sorgente è bassa, trenta quaranta gradi centigradi), attraverso le pareti, che sono isolanti (plastiche) e soprattutto l'aria è ferma.

quindi il calore rimane nella serra soprattutto grazie all'acqua, che ha un calore latente di evaporazione altissimo.

Su marte quindi si potrebbe replicare il meccanismo anche con le tecnologie attuali (almeno così ad occhio...) L'importante è che ci sia acqua o un vettore termico simile.

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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 14:07 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Mmm... Ok, Ghiso, capito. Mi riferivo alla *giornata* venusiana (tempo che il sole impiega a tornare nella stessa posizione apparente, 116 gg) e non al giorno venusiano (244 gg), ho fatto confusione :)

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 14:09 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Resonance ha scritto:
Il principio su cui si basa il funzionamento di una serra (sulla terra) è abbastanza semplice e per replicarlo su marte basterebbe fare un bilancio qualitativo di calore:

sulla terra avviene questo:
il calore entra prevalentemente per irraggiamento;
viene trasferito all'atmosfera interna (praticamente ferma), soprattutto all'acqua che quindi evapora;
ora per uscire deve essere scambiato per convezione/conduzione (l'irraggiamento si può trascurare perchè la temperatura della sorgente è bassa, trenta quaranta gradi centigradi), attraverso le pareti, che sono isolanti (plastiche) e soprattutto l'aria è ferma.

quindi il calore rimane nella serra soprattutto grazie all'acqua, che ha un calore latente di evaporazione altissimo.

Su marte quindi si potrebbe replicare il meccanismo anche con le tecnologie attuali (almeno così ad occhio...) L'importante è che ci sia acqua o un vettore termico simile.

ti sei dimenticato del vetro, la parte interna sarà a temperatura ambiente!
Comunque ci ho ripensato, avete ragione, con un sistema tipo doppi (tripli) vetri, la cosa portebbe essere fattibile!
In effetti l'energia in arrivo potrebbe bastare!
Ricordate comunque che la il pianeta ha un ciclo notte e giorno cosme la terra!

ciao
Davide
Però bisogerebbe fare i calcoli!

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MessaggioInviato: venerdì 28 settembre 2007, 14:26 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Lead Expression ha scritto:
il giorno dura più di 240 giorni terrestri.

Quello è il giorno siderale, ma il giorno solare dura 117 giorni.


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MessaggioInviato: lunedì 1 ottobre 2007, 10:55 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
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Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il problema della bassa pressione su Marte potrebbe non essere legato solo alla massa del pianeta: come dicevate, Venere che è poco più piccolo della Terra ha una atmosfera molto più densa (ma anche un vulcanismo che immette molti gas) e una pressione al suolo 90 volte maggiore.

Forse immettendo la giusta quantità di gas si potrebbe ottenere una atmosfera abbastanza densa anche su Marte.

Bisogna vedere dove prendere quei gas e come fare in modo che l'atmosfera poi non si disperda di nuovo.

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
Osservo con:
Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


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