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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: domenica 2 settembre 2007, 11:17 
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Iscritto il: lunedì 17 aprile 2006, 17:25
Messaggi: 128
Scusatemi se mi intrometto ma volevo riprendere il discorso che ho iniziato già nell'altro post di Ivaldo e per questo motivo ho delle domande per Gianluca, con il quale mi scuso per le tante domande ma è lui l'esperto :D
La mia prima curiosità riguardava le differenze tra le metodologie di ripresa ed analisi delle variabili e dei pianeti exstrasolari. In particolare se per le variabili tu segui le indicazioni che ho letto nel libro di Warner (A Practical Guide to Lightcurve Photometry And Analysis, 2006) oppure altre, (se si puoi indicare quali, o al limite descriverle) e per l'analisi dei pianeti exstrasolari se segui le indicazioni del libro di Bruce L. Gary (Exoplanet Observing for Amateurs) o altre (se si puoi indicare quali, o al limite descriverle).
Nell'altro post Daniele mi spiegava che per i pianeti exstrasolari bastava misurare la differenza di magnitudine tra una stella terget ed una stella di confronto (con simili luminosità e colore). Poi avendo la misurazione dell'evoluzione della magnitudine strumentale con il cambiamento dell'airmass potevo applicare una correzione. Quest'ultimo passaggio non ho capito come applicarlo. Cortesemente mi potresti dire praticamente come procedere?
Scusami per le tante domande.
Per Ivaldo se ti interessano gli argomenti trattati nel libro di Warner mi puoi scrivere in privato.
Saluti


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: domenica 2 settembre 2007, 12:18 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
ivaldo ha scritto:
La precisione di questa seconda versione è molto migliore della prima, ma ancora lontana dall'essere sufficiente a misurare le piccole variazioni causate dai transiti di pianeti extrasolari.


Mi chiedevo (e chiedo a tutti): in questo caso l'atmosfera quanto può falsare i risultati? Cioè, al di là di questa stella di cui si conosce il periodo, quindi la misura è solo una conferma, con una sola misurazione si può già dire della presenza del pianeta (magari perché la curva ha una certa forma che esclude una variazione atmosferica) oppure sono necessarie delle conferme?

Lead Expression ha scritto:
Alla fine compresi i ritardi dovuti al download delle immagini ed al ritardo che ho impostato per dar tempo all'autoguida di stabilizzarsi dopo ogni posa l'intervall tra le pose è di circa tre minuti, quindi ho un totale di 40 immagini riprese in circa due ore.


...domanda cretina, non avevo pensato al tempo di download e di stabilizzazione... :D

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: lunedì 3 settembre 2007, 11:41 
Ciao Giovanni,

gammarayburst ha scritto:
La mia prima curiosità riguardava le differenze tra le metodologie di ripresa ed analisi delle variabili e dei pianeti exstrasolari. In particolare se per le variabili tu segui le indicazioni che ho letto nel libro di Warner (A Practical Guide to Lightcurve Photometry And Analysis, 2006) oppure altre, (se si puoi indicare quali, o al limite descriverle) e per l'analisi dei pianeti exstrasolari se segui le indicazioni del libro di Bruce L. Gary (Exoplanet Observing for Amateurs) o altre (se si puoi indicare quali, o al limite descriverle).


Non ho modo di rispondere dettagliatamente, essendo un un palmare. In linea di principio, non esistono differenze metodologiche cruciali tra i due ambiti. Per i pianeti extrasolari si può dividere il procedimento in due parti: la fase di scoperta e quella di raffinamento dell'effemeride. In entrambi i casi (specie nel primo, quando i transiti non sono perfettamente pianificabili), è fondamentale una lunga sessione fotometrica, mentre nel secondo è bene comunque estendere la copertura di una 40na di minui, prima e dopo il transito previsto.

La riduzione dei dati avviene esattamente come con le variabili. Sovente, non si va oltre la fotometria differenziale (la cui precisione 'interna' può essere strepitosa), ed i dati vengono talvolta calibrati grazie a poche sessioni standard. E' importante - nella fase di scoperta - anche la banda spettrale (per questo, come dicevo altrove, non condidido l'impiego di filtri non fotometrici), tanto che alle volte si osserva contemporaneamenti in più filtri (V e R, ad esempio).

Cita:
Nell'altro post Daniele mi spiegava che per i pianeti exstrasolari bastava misurare la differenza di magnitudine tra una stella terget ed una stella di confronto (con simili luminosità e colore). Poi avendo la misurazione dell'evoluzione della magnitudine strumentale con il cambiamento dell'airmass potevo applicare una correzione. Quest'ultimo passaggio non ho capito come applicarlo. Cortesemente mi potresti dire praticamente come procedere?


Non sempre il colore delle stelle di confronto è noto. Certo, per gli oggetti più noti si puo' far riferimento alle sequenze in letteratura, ma in molti casi si deve fare a meno di questi dettagli, magari limitando i danni con più stelle di confronto, mediante un approccio statistico. L'uso di filtri standard aiuta parecchio nel limitare la dipendenza dall'indice di colore.

Per quanto riguarda l'airmass, nei limiti della fotometria differenziale essa non è cruciale. Capita talvolta (specie con asteroidi in rapido moto, che cambiano campo di continuo) che si debba fare riferimento alla magnitudine strumentale del solo oggetto, senza stelle di riferimento e qui si può tentare la correzione mediante la previsione dell'airmass. In ogni caso, non si scende quasi mai sotto i 30°, dove la dipendenza dalla distanza zenitale diventa alquanto complessa (ma anche qui non vi sono regole rigide, specie in modalità differenziale).

Magari avremo modo di approfondire al mio rientro.

A presto,
Gianluca


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2007, 19:02 
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Iscritto il: lunedì 17 aprile 2006, 17:25
Messaggi: 128
Ok attendo che rientri per discuterne in modo più completo.
a proposito quand'è che rientri :lol:
Ciao


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: giovedì 6 settembre 2007, 12:19 
Ciao Giovanni,

"rientro" la settimana prossima. Non che sia in esilio, ma tra notte bianca al Planeatrio di Roma e ricerca sto... dando i numeri (sono 30 ore che non dormo)!

Ma, in senso lato, non sono il solo a darli: post in arrivo :)

A presto,
Gianluca


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 7 settembre 2007, 14:23 
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Iscritto il: lunedì 17 aprile 2006, 17:25
Messaggi: 128
Gianluca non ti preoccupare tanto c'è tempo. Io intanto sto approfondendo gli argomenti letti sul libro di Warner tanto penso che per le misure vere e proprio, o quantomeno le prove, dovranno passare ancora dei mesi. L'importante è arrivarci con le idee chiare per ottimizzare i tempi. cosa sempre più rara.


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