elenoir ha scritto:
Ok ammettiamo pure che lo spazio non sia assolutamente vuoto, ma sia pervaso da queste particelle virtuali, che mi pare di aver capito non producono gli effetti tipici delle particelle reali (capacità di interagire gravitazionalmente con le altre particelle, sia virtuali che reali, capacità di riflettere la luce, capacità di deviare o comunque di influenzare la traiettoria di un corpo fatto di materia reale), come si fa poi a dire che queste particelle possono deformarsi, come un corpo fatto di materia reale, e soprattutto come può ipotizzarsi che esse hanno addirittura l'attitudine di deviare la traiettoria di un corpo reale, nella specie un pianeta.
Chi l'ha detto che non hanno la capacità di interagire gravitazionalmente?
Le particelle virtuali (se il termine "virtuali" disturba, chiamiamole "reali B", o anche "reali sgurz", o quel che più piace; si tratta di mera convenzione lessicale) sono reali quando esistono, ossia nel tempo che intercorre tra la formazione di una coppia di particelle virtuali e la loro annichilazione. Gli effetti della loro pur effimera esistenza sono misurabili. Se poi una coppia di particelle virtuali avesse la ventura di formarsi in prossimità dell'orizzonte degli eventi di un buco nero...
Rimando, per qualche nota informativa sulle particelle virtuali, a
questa pagina, in cui la Fig. 5 è particolarmente istruttiva.
Sottolineo sempre che, qualora uno sia propenso a negare una teoria o anche solo un modello che permette di descrivere in un quadro teorico coerente e univoco una serie di dati sperimentali, deve quantomeno proporre un quadro alternativo che sia in grado di spiegare gli stessi fenomeni con una coerenza ed un margine di incertezza almeno non peggiori.