Prendo spunto da questo post preso da un altro thread:
fabio_bocci ha scritto:
Debbo dire che concordo con Raffaele quando nell'articolo "Lo star test prima di Suiter" dice: Oltre ad offrire a tutti la possibilità di riconoscere e, quando possibile, correggere le magagne ottiche dei telescopi, il libro di Suiter ha avuto però anche dei risvolti negativi, in particolare fornendo combustibile alla strumentite acuta che affligge tanti astrofili in tutto il mondo: da metodo semplice e sensibile per verificare qualitativamente un’ottica astronomica lo star test ha finito pian piano col diventare spesso una sorta di ossessione, addirittura un incubo per molti possessori di strumenti, preoccupati anche dei più piccoli difetti visibili nell’immagine di diffrazione fornita dai loro adorati e sovente costosissimi telescopi.
Alla fine molti astrofili a volte più che delle vere e proprie osservazioni fanno dei test alla propria attrezzatura, cercando sempre il limite della risoluzione dei propri strumenti e se questi arrivino o meno a detto limite calcolato.
Il bello è che i neofiti spesso arrivano già "contaminati" da questa febbre e prima ancora di osservare qualcosa cominciano a smanettare col telescopio cercando di collimarlo (come purtroppo molti "esperti" consigliano loro di fare subito) con esiti alla fine disastrosi.
Succede un po' in tutti gli ambiti umani, anche i più inaspettati, non solamente quelli tecnologici: l'oggetto di cui trattiamo può essere considerato il fine del nostro studio (ricerca, vita, ecc. e diventare quindi "oggetto di culto") oppure è un mezzo che utilizziamo per raggiungere un altro scopo ?
Per esempio, nell'ambito della religione (leggasi nella Bibbia) si dibatteva del giorno del sabato (per gli ebrei); ovvero se il sabato fosse stato creato per gli uomini o gli uomini per il sabato; in altre parole, la "regola ferrea" di non lavorare il sabato era per costringere gli uomini a seguire il dogma o un giorno di riposo dal lavoro per dedicarsi alla propria spiritualità e religione ?
Allo stesso modo, in ambito audio (alta fedeltà), c'è la sindrome del Riccardone, il quale, invece che godersi l'emozionalità della musica, va a cercare le infinite sfumature dovute allo "smanettamento" in ambito tecnologico, a cercare lo 0,000001% di distorsione quando questa si può sentire a malappena se si supera 1% (ma quì è meglio non entrare nello specifico).
Anche i PC (personal computer) possono essere utilizzati come strumento per eseguire, più facilmente e più velocemente, altri lavori, oppure come fine, dove il piacere di smanettare nel loro interno, sia nella parte hardware che in quella software, per renderli sempre più veloci e performanti a parità di altre condizioni, diventa il gioco preferito e lo scopo principale dello smanettone (gli Hackers fanno ovviamente parte di questa stessa categoria se ci trasferiamo nell'ambito della telematica).
Veniamo a noi.
Devo premettere che per backgrond culturale andrei ad inserirmi nel gruppo degli smanettoni (diploma di perito in telecomunicazioni, ho il mio laboratorio dove curato le apparecchiature audio dei gruppi con cui suonavo, ho da oltre 35 anni il ruolo di tecnico in un ente di ricerca) e da quando sono stato nominato responsabile dell'osservatorio del CCAT di Trieste in mio incarico è proprio quello di mantenere funzionanti al meglio le apparecchiature del circolo per permettere a tutti (fra questi "tutti" ci sarei ovviamente anch'io) di godere del magnifico spettacolo della nostra volta celeste e dell'emozioni che questa va a smuovere; quindi, per il mio percorso di vita, il telescopio è principalemte un fine mentre rimane un mezzo soltanto per circa il 5% del tempo che vi dedico.
Secondo voi, in tutta sincerità, quanto conta il telescopio come fine e quanto come mezzo ?