Simone Martina ha scritto:
Bardix, se uno dispone di una camera a colori e vuole fare delle riprese a banda stretta dovrà necessariamente adattarsi.
Mah, direi che la logica vada invertita: acquisti il CCD a colori (o usi la reflex) se vuoi fare foto "one shot" (certamente più pratico anche se meno "intrigante"); diversamente, se vuoi "smazzarti" la post-produzione (con tutti i suoi pro ed i suoi contro) e fare foto con i filtri (a banda larga o stretta che sia) te ne procuri uno in B/N (ma non dimentichiamo la fotografia nel vicino infrarosso).
Per esempio, con un filtro Halfa, su una reflex o su un CCD a colori, illumini soltanto quel 25% di pixels destinati al rosso, ma TUTTI gli altri (il 75%) vengono comunque calcolati e mostrati: che senso ha una foto fatta così ?
E dopo che hai fatto, in questo modo assurdo, tre shot a banda stretta cosa fai ? Li ricomponi per una "nuova" immagine a colori ? Sarebbe come estrarre un dente passando per l'intestino.
Lavoro da 37 anni come tecnico in un ente scientifico ed un'affermazione come questa non l'ho mai sentita; per ogni tecnica va usato il suo strumento e per ogni strumento la sua tecnica specifica.
Pensa soltanto se uno volesse scegliere di fare fotografia nel vicino infrarosso ... l'uso di un sensore a colori sarebbe quanto di più ascientifico ci possa essere.
Ritornando alla domanda principale: visto che molti dati del CCD sono dichiatati "TBD" (To Be Defined, ovvero "deve essere ancora definito) io aspetterei le informazioni complete da parte della casa produtrice.
P.S. per non parlare dell'abbattimento complessivo della sensibilità se usi filtro sopra la matrice di Bayer.