Confermo che si tratta di un museo (il gestore/proprietario Sig Murayama ha anche il Fujinon di Yuji Hyakutake scopritore dell'omonima famosissima cometa e poi putroppo scomparso prematuramente) privato con fondi pubblici per la cultura (l'equivalente giapponese dei fondi europei, i quali dovrebbero coprire almeno i 2/3 delle spese), la stragrande parte della strumentazione è frutto di donazioni o di acquisizioni a prezzi simbolici da vari enti ed osservatori che dovevano dismetterli (come appunto i "fondi di magazzino" Pentax), anche il "museo" non è altro che una ex scuola (in fase di dismissione) concessa dalla Prefettura di Kagawa al Sig Murayama a prezzo simbolico (i costi effettivi a sua carico sono manutenzione e ristrutturazione).
Comunque questo è essenzialmente un museo dei telescopi giapponesi, infatti ad esclusione di qualche decina di pezzi storici (tra cui il Calver britannico da 46 cm del XIX sec.), il resto dell'attuale (in futuro crescerà, essendo previste altre donazioni/acquisizioni) collezione (oltre 1600 pezzi tra tubi e montature e senza contare gli accessori) è tutto materiale giapponese del dopoguerra ad oggi e non vanno dimenticati gli oltre (per il momento oltre 3000 volumi e svariate riviste di astronomia, ottica, ecc), sul tetto del museo hanno allestito delle piazzole attrezzate dove verranno utilizzati (anche e soprattutto per il pubblico) telescopi recenti (Meade LX200 da 16", i Pentax ed altri) e meno recenti; stanno allestendo anche un'officina attrezzata (comprensive di fresa e tornio) per la riparazione, manutenzione e ricostruzione degli strumenti.
Ragazzi, questo è vero amore per la Cultura (con la maiuscola), come ha giustamente detto Danilo, qui da noi è pura e semplice utopia, invece sto tizio (che ha tutta la mia incondizionata stima) aveva una sua collezione e l'equivalente di 4,5 milioni di Yen (circa 36.000 €) da spendere, ha sottoposto la sua idea al loro ministero della cultura (con relativo piano e studi vari ovviamente), e questi gli hanno aperto una sorta di fido (garanto quindi dalla Stato) per le prime spese ed acquisizioni ed immagazzinamento, con una lungimiranza e fiducia che qui da noi nemmeno ci sogniamo (dall'inizio dell'avventura al reperimento della sede son passati 10 anni), trovata la sede (la scuola in disuso) son partite direttamente le sevvenzioni ed ora si ritrovano con un museo originalissimo, una biblioteca scientifica in continua crescita, una (mini) scuola ottico-meccanica (leggendo sui siti in fondo all'articolo, hanno preso giovani per il praticantato nell'officina presente nel museo) e un'associazione astrofila cittadina (alcuni strumenti verranno utilizzati per studi scientifici), con possibilità d'uso in loco di strumentazione sia storica che moderna (ed anche di livello non indifferente) ed in futuro pare si stia studiando un modo per prestare ai cittadini che ne fanno richiesta la strumentazione (moderna) in esubero che non potrebbe essere utilizzata in loco (nella "specola").
Praticamente un altro pianeta, bravi!
_________________ Il Cielo a domicilioAstroMirasoleNewton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.
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