Dipende da molti fattori: focale dell'obiettivo/telescopio, caratteristiche del soggetto ripreso, qualità del cielo dal quale si riprende, sensibilità ISO impostata, necessità di raccogliere quanti più frames possibile.
La scelta di effettuare esposizioni più "lunghe" (10 minuti) è quella che può essere considerata valida per soggetti come nebulose ad emissione, riflessione, galassie deboli, consente di riprendere sei subframes in un'ora, e se va bene consente di riprendere in quattro ore 24 light frames, un numero che viene considerato il "minimo sindacale" per ottenere un'immagine calibrata piuttosto pulita. Se poi si ha la fortuna di poter riprendere per due o tre notti lo stesso soggetto, e si riesce ad ottenere lo stacking delle migliori riprese singole per un totale di circa cinque/sei ore per soggetto, il risultato finale ne risentirà moltissimo e in meglio.
La scelta di effettuare esposizioni più brevi può andare bene per ammassi aperti e ammassi globulari, soggetti nei quali un'esposizione più lunga ha il risultato di saturare le stelle più luminose e basta (non devi registrare nessuna nebulosità, né dettaglio nei bracci di una Galassia), oppure per quei soggetti molto luminosi che si contano nelle dita di una mano (M42, le Pleiadi, M31), ma sono un'eccezione. Di solito, si riprendono soggetti con luminosità superficiale piuttosto bassa, e quindi si deve arrivare a ridosso di quanto consente il fondocielo del luogo di ripresa, ma non allungare troppo i tempi di posa perchè poi le pose devono essere tante. Quante? Di più....
