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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 14:01 
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Iscritto il: sabato 11 ottobre 2014, 14:07
Messaggi: 45
Buongiorno a tutti,
sarei interessato ad approfondire la tecnica che permette di mediare i subframes del DeepSky ottenuti con strumenti diversi (e quindi focali diverse), sia con lo stesso sensore di acquisizione, sia eventualmente ottenute con sensori diversi.
(Adesso ho il notebook fuori uso ma se ricordo bene, DSS non permette di operare con subframes di risoluzioni diverse fra loro).

Esiste un tutorial che illustri i vantaggi (piuttosto ovvi) che le difficoltà di questa tecnica, con suggerimenti sul software da usare, che risulti quindi più efficace per il pretrattamento delle immagini?

Ringrazio anticipatamente per i consigli.


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MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 14:19 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16960
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io uso un vecchissimo software che si chiama REGISTAR.
(da non confondere con registaX con la X finale che è un'altra cosa).
Fa solo stacking e somma delle immagini senza pretrattamento né elaborazione successiva.
Ma quel poco lo fa in modo eccellente.
Ruota, riscala, trasla, distorce per correggere anche eventuali deformazioni ottiche su mosaici.
Usa immagini Tif o jpg ma convertire un fit in tif non è un problema.

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MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 17:43 
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Iscritto il: sabato 11 ottobre 2014, 14:07
Messaggi: 45
Ti ringrazio Renzo per il tuo contributo.
Quindi, riassumendo, avendo 'N' immagini in formato TIF già pretrattate (provenienti da diversi telescopi e diversi sensori), posso mediarle con quel software.

In base alla tua esperienza: se si mediano 2 immagini TIF, ciascuna con 5 ore di integrazione (e per facilitare questo esempio, assumiamo che provenghino da focali e sensori quantomeno simili sebbene non uguali), il risultato finale è qualitativamente paragonabile ad una singola foto con 10 ore di esposizione?


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MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 19:55 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16960
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Un'unica foto con 10 ore di esposizione???
La regola dice che N immagini da X secondi che sono perciò N*X=T secondi di integrazione non equivalgono a una singola immagine da T secondi di esposizione.
Ciò perché, ammettendo che il sensore abbia una risposta lineare vi è sempre del rumore che resta fisso anche al variare dell'esposizione e cioè il rumore di lettura e il bias
per cui mentre questi contributi di rumore con N immagini aumentano con un fattore pari a radice quadrata di N nella singola esposizione incidono solo una volta.
Ma poiché non vedo come sia possibile fare una singola esposizione di 10 ore almeno dalle nostre latitudini il problema non si pone. :D

P.S. Teoricamente è possibile in pieno inverno in luoghi con il Nord molto buio e fotografando in quelle zone. Ma per il resto ...

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MessaggioInviato: giovedì 15 ottobre 2015, 20:19 
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Iscritto il: sabato 11 ottobre 2014, 14:07
Messaggi: 45
mi sono chiaramente espresso male, ma semplifico drasticamente: vale la pena di affiancare un secondo strumento di ripresa sulla montatura (posto che si superi ogni problema tecnico), di focale similare e con sensore di ripresa similare al tele principale, al fine di raddoppiare il tempo di esposizione?
Il sacrificio (tecnico, economico ecc) nell'ottenere subframes pari a 2 volte il tempo di esposizione rispetto a quello effettivamente dedicato, vale la pena rispetto al risultato?
Chiaramente, se uno disponesse di un telescopio uguale, con sensore di ripresa uguale, potrebbe ingannare DSS (per esempio) e il problema non si pone nemmeno.
Ciò che mi domandavo è se, ad esempio tramite quel software, si otterrebbe lo stesso risultato qualitativo anche se con strumenti leggermente diversi, per il tramite della media delle 2 immagini acquisite.
Questo è, in buona sostanza, ciò che volevo comprendere...


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MessaggioInviato: venerdì 16 ottobre 2015, 5:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il trucco potrebbe consistere nel riprendere con uno il segnale di luminanza e con l'altro il colore.
C'è chi l'ha fatto usando anche due montature separate gestite in contemporanea.
Il guadagno che ottieni è che comunque in una nottata di riprese tiri fuori una doppia integrazione che, anche se poi devi riscalare al valore inferiore di risoluzione e campo, anche se equivalente al segnale ripreso dal sensore peggiore fra i due che hai usato, sicuramente ti da risultati migliori dell'integrazione con un solo sensore e per una sera soltanto.

In soldoni il risultato che otterresti sarebbe paragonabile a quello ottenuto in due serate usando il sensore peggiore e lo strumento con minor risoluzione.

Se ne vale la pena?
Dipende. Ovviamente devi gestire tanti fattori tipo allineamento fisico ma anche allineamento del software di ripresa in modo che un eventuale dithering avvenga sempre nell'intervallo fra le riprese dei due sensori.
Sono tutti fattori di rischio in più.
E se devi procurarti il materiale sono soldi in più da spendere.

Ma se per esempio il discorso avviene con due strumenti di due persone che sul campo fanno contemporaneamente la medesima ripresa il segnale sarà ovviamente migliore che quello ottenuto da uno solo.

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MessaggioInviato: giovedì 22 ottobre 2015, 10:51 
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Iscritto il: sabato 11 ottobre 2014, 14:07
Messaggi: 45
Ringrazio per il chiarimento.
Riallacciandomi a quanto suggerito ("Il trucco potrebbe consistere nel riprendere con uno il segnale di luminanza e con l'altro il colore"), faccio una domanda.
Avendo come tele principale un rifrattore apo 80mm / 480mm focale, e disponendo di un obiettivo 200mm per reflex, e volendo riprendere con uno il segnale di luminanza e con l'altro crominanza, su quale dei due andrebbe posta la reflex per il colore (non volendo usare filtri rgb per semplificare), e su quale altro il CCD mono per la luminanza?
Mi piacerebbe apprendere la motivazione tecnica che determina l'abbinamento Tele / reflex / ccd per realizzare la suddetta tecnica L+RGB (reflex).
Ringrazio anticipatamente per il chiarimento


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MessaggioInviato: giovedì 22 ottobre 2015, 13:20 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Manca un dato importante per fare i conti.
Le dimensioni dei pixel dei ccd e della reflex
La scala di immagine è data dalla focale e dalle dimensioni dei pixel (in questa pagina trovi un foglio excel che ti permette di calcolare la scala di immagine)
Ovviamente si deve considerare la scala migliore per il segnale di luminanza.
Ma poi entra in gioco anche la risoluzione in quanto più è grande l'obbiettivo e maggiore è la risoluzione.
Per cui vedi che i conti si complicano.
Dammi i dati mancanti e provo a fare due conti.

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MessaggioInviato: giovedì 22 ottobre 2015, 13:42 
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Ok grazie mille: la reflex ha i pixel di 4.31 nm e dimensione del sensore di 22,3 x 14,9.

Il ccd ancora non lo posseggo :) :)
sto valutando l'acquisto, tendenzialmente pensavo ad un oggetto con sensore Sony ICX825 (6.45 nm, dimensione sensore 9 x 6.7mm)...


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MessaggioInviato: giovedì 22 ottobre 2015, 15:51 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16960
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
CCD con le caratteristiche che dici lo metterei sul tele principale
Alla reflex lascerei l'obbiettivo per la crominanza

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