Ciao a tutti, Premetto anzitutto che quanto segue è basato su test ed esperienze personali, che possono assolutamente divergere da esperienze altrui. La perfetta collimazione di un RC è molto importante e raggiungerla, talvolta, può risultare piuttosto difficile. Infatti, a differenza di altri schemi ottici, qui abbiamo un solo asse ottico per il primario ed un solo asse ottico per il secondario. Questi due assi devono essere allineati perfettamente in un unico asse ottico. Tale difficoltà, inoltre, può essere ingigantita da ulteriori fattori; la manualità, seeing, sistema utilizzato ecc. Fondamentalmente, occorre dividere in due fasi la procedura: 1) collimazione grossolana: da fare comodamente di giorno con vari metodi e strumenti 2) collimazione fine: da fare esclusivamente su una stella vera Per ciò che riguarda il punto 1 si possono utilizzare diversi strumenti (cheshire, Taka, laser ecc) che ci aiutano a collimare meccanicamente il nostro RC. Personalmente credo che il laser sia il meno adatto a questo scopo, in quanto troppo "inaffidabile". In realtà esiste un laser molto preciso ed affidabile, che permette di ottenere ottimi risultati e soprattutto ripetibili. Purtroppo non è comodo da utilizzare con un RC perchè la corretta sequenza di collimazione prevede lo smontaggio del secondario. Inoltre, va considerato che questo primo passaggio NON è fondamentale, in quanto dovremo sempre collimare definitivamente con lo star test. Teniamo sempre presente che ogni strumento può avere delle differenze di fabbricazione che possono influire sulla qualità del risultato. Ovvero, se si è in possesso di uno strumento "fortunato" che ha già di per se un buon allineamento ottico/meccanico, allora il punto 1 ci porterà molto vicino alla perfetta collimazione. Nel caso di uno strumento meno fortunato, il nostro cheshire o Taka ci porteranno ad un discreto punto di partenza per il secondo step. Il punto 2 è di fondamentale importanza ed anche qui ci sono vari modi per ottenere il risultato che ci aspettiamo. Chiaramente il metodo "migliore" è sempre quello che ci permette di raggiungere l'obbiettivo. Personalmente, visto che stiamo parlando di uno strumento per uso fotografico, ho ristretto la cerchia a due metodi di collimazione, e questi prevedono l'utilizzo di un CCD. Il problema, rispetto ad una collimazione visuale, è che non possiamo utilizzare forti ingrandimenti per vedere i dischi di airy su un CCD. Questo fatto ci costringe ad utilizzare principalmente il metodo della stella sfuocata (piuttosto grossolano). CCDInspector ha un ottimo tool che, sempre con una stella sfuocata, ci permette di leggere l'entità e la direzione dell'errore di collimazione. La domanda ora è: ma come funziona e quanto è preciso? Questo strumento, in realtà, rileva le differenze di luminosità sulla superficie della stella sfuocata, indicandoci con dei numeri l'errore. Diciamo che questa è una collimazione "elettronica" che si basa sulla differenza di luminosità da una zona rispetto ad un altra (per es. provate a mettere una matita per lungo davanti al tele). Questa oscurerà una piccola porzione della stella sfuocata ed il software ci indicherà una forte scollimazione proprio da quel lato della stella). Il software ci darà una collimazione "perfetta" nel momento in cui leggerà una luminosità omogenea su tutta la superficie. Questo è sicuramente un buon metodo che porta sempre a risultati più che buoni. Con questo metodo sono riuscito a collimare "perfettamente" il tele portando tutti i valori a "0" (meglio di così è impossibile con CCDInspector). Tuttavia, pur ottenendo immagini finali di tutto rispetto, c'era qualcosa che non mi tornava. La perfetta collimazione eseguita in intrafocale non dava il medesimo risultato in extrafocale e viceversa. Questo è abbastanza normale in qualsiasi tele, ma allora; qual'è il lato "giusto" da utilizzare per collimare? Semplice: utilizzare una stella perfettamente a fuoco! A questo punto ho cercato un metodo, e quindi un SW, che avesse un approccio diverso da CCDInspector, e che utilizzi una stella a fuoco nel processo di analisi. Gironzolando per internet mi sono imbattuto su un prodotto che è già in commercio da qualche anno, GoldFocus Plus. Questa è una variante della maschera di Bahtinov che utilizza un SW proprietario sviluppato per "leggere" lo spostamento dei pichi di diffrazione, in frazioni di pixel. Esiste già il bahtinov grabber (gratuito) che si utilizza con una normale maschera di bahtinov per la messa a fuoco. Tuttavia, questa è un'altra cosa perchè, oltre al fuoco, il SW evidenzia anche l'entità dell'errore di collimazione, calcolato sulla figura di diffrazione della stella a fuoco. Purtroppo ha un grosso inconveniente: costa un botto. Inoltre non ci sono report di riscontro su internet del suo reale utilizzo per la collimazione. Per curiosità ho contattato via mail il produttore/inventore il quale mi ha spiegato, più o meno, il principio di funzionamento. Ebbene, in questo hobby/passione ho buttato via tanti soldi e certamente non sarà una maschera di Bahtinov a fare la differenza (del mio status economico attuale), quindi presa. Nel suo primo utilizzo (per la collimazione) ho pensato: altri soldi buttati. Questo perchè una volta collimato perfettamente il tele con la maschera, ho subito provato a vedere se CCDInspector "confermava" il risultato. Non è stato così, inoltre la forma della stella sfuocata non era il massimo (l'ombra del secondario era leggermente spostata). Il mio vero errore è stato quello di non provare fotograficamente la collimazione effettuata con la maschera. L'altra sera ho voluto ripetere la procedura di collimazione con la maschera, e questa volta ho provato il risultato fotograficamente. Ebbene ho notato un nettissimo miglioramento delle prestazioni rispetto alla collimazione "perfetta" di CCDInspector. Sul solito soggetto dettagli fini molto più incisi e stelle non solo perfette, ma più nitide e profonde. Sono molto, molto soddisfatto del risultato ottenuto. Chiaramente questa è la mia esperienza del tutto personale, altri avranno trovato metodi a loro congeniali che soddisfano le loro esigenze. Mi andava solamente di condividere con voi i risultati ottenuti con queste mie prove, sperando che possano essere in qualche modo di aiuto. Marco
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