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MessaggioInviato: martedì 9 settembre 2014, 13:27 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
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Ciao a tutti,
Premetto anzitutto che quanto segue è basato su test ed esperienze personali, che possono assolutamente divergere da esperienze altrui.
La perfetta collimazione di un RC è molto importante e raggiungerla, talvolta, può risultare piuttosto difficile.
Infatti, a differenza di altri schemi ottici, qui abbiamo un solo asse ottico per il primario ed un solo asse ottico per il secondario. Questi due assi devono essere allineati perfettamente in un unico asse ottico.
Tale difficoltà, inoltre, può essere ingigantita da ulteriori fattori; la manualità, seeing, sistema utilizzato ecc.
Fondamentalmente, occorre dividere in due fasi la procedura:
1) collimazione grossolana: da fare comodamente di giorno con vari metodi e strumenti
2) collimazione fine: da fare esclusivamente su una stella vera
Per ciò che riguarda il punto 1 si possono utilizzare diversi strumenti (cheshire, Taka, laser ecc) che ci aiutano a collimare meccanicamente il nostro RC. Personalmente credo che il laser sia il meno adatto a questo scopo, in quanto troppo "inaffidabile". In realtà esiste un laser molto preciso ed affidabile, che permette di ottenere ottimi risultati e soprattutto ripetibili. Purtroppo non è comodo da utilizzare con un RC perchè la corretta sequenza di collimazione prevede lo smontaggio del secondario. Inoltre, va considerato che questo primo passaggio NON è fondamentale, in quanto dovremo sempre collimare definitivamente con lo star test.
Teniamo sempre presente che ogni strumento può avere delle differenze di fabbricazione che possono influire sulla qualità del risultato. Ovvero, se si è in possesso di uno strumento "fortunato" che ha già di per se un buon allineamento ottico/meccanico, allora il punto 1 ci porterà molto vicino alla perfetta collimazione. Nel caso di uno strumento meno fortunato, il nostro cheshire o Taka ci porteranno ad un discreto punto di partenza per il secondo step.
Il punto 2 è di fondamentale importanza ed anche qui ci sono vari modi per ottenere il risultato che ci aspettiamo. Chiaramente il metodo "migliore" è sempre quello che ci permette di raggiungere l'obbiettivo.
Personalmente, visto che stiamo parlando di uno strumento per uso fotografico, ho ristretto la cerchia a due metodi di collimazione, e questi prevedono l'utilizzo di un CCD.
Il problema, rispetto ad una collimazione visuale, è che non possiamo utilizzare forti ingrandimenti per vedere i dischi di airy su un CCD. Questo fatto ci costringe ad utilizzare principalmente il metodo della stella sfuocata (piuttosto grossolano).
CCDInspector ha un ottimo tool che, sempre con una stella sfuocata, ci permette di leggere l'entità e la direzione dell'errore di collimazione. La domanda ora è: ma come funziona e quanto è preciso? Questo strumento, in realtà, rileva le differenze di luminosità sulla superficie della stella sfuocata, indicandoci con dei numeri l'errore. Diciamo che questa è una collimazione "elettronica" che si basa sulla differenza di luminosità da una zona rispetto ad un altra (per es. provate a mettere una matita per lungo davanti al tele). Questa oscurerà una piccola porzione della stella sfuocata ed il software ci indicherà una forte scollimazione proprio da quel lato della stella). Il software ci darà una collimazione "perfetta" nel momento in cui leggerà una luminosità omogenea su tutta la superficie. Questo è sicuramente un buon metodo che porta sempre a risultati più che buoni. Con questo metodo sono riuscito a collimare "perfettamente" il tele portando tutti i valori a "0" (meglio di così è impossibile con CCDInspector). Tuttavia, pur ottenendo immagini finali di tutto rispetto, c'era qualcosa che non mi tornava. La perfetta collimazione eseguita in intrafocale non dava il medesimo risultato in extrafocale e viceversa. Questo è abbastanza normale in qualsiasi tele, ma allora; qual'è il lato "giusto" da utilizzare per collimare? Semplice: utilizzare una stella perfettamente a fuoco!
A questo punto ho cercato un metodo, e quindi un SW, che avesse un approccio diverso da CCDInspector, e che utilizzi una stella a fuoco nel processo di analisi.
Gironzolando per internet mi sono imbattuto su un prodotto che è già in commercio da qualche anno, GoldFocus Plus. Questa è una variante della maschera di Bahtinov che utilizza un SW proprietario sviluppato per "leggere" lo spostamento dei pichi di diffrazione, in frazioni di pixel. Esiste già il bahtinov grabber (gratuito) che si utilizza con una normale maschera di bahtinov per la messa a fuoco. Tuttavia, questa è un'altra cosa perchè, oltre al fuoco, il SW evidenzia anche l'entità dell'errore di collimazione, calcolato sulla figura di diffrazione della stella a fuoco. Purtroppo ha un grosso inconveniente: costa un botto. Inoltre non ci sono report di riscontro su internet del suo reale utilizzo per la collimazione. Per curiosità ho contattato via mail il produttore/inventore il quale mi ha spiegato, più o meno, il principio di funzionamento. Ebbene, in questo hobby/passione ho buttato via tanti soldi e certamente non sarà una maschera di Bahtinov a fare la differenza (del mio status economico attuale), quindi presa.
Nel suo primo utilizzo (per la collimazione) ho pensato: altri soldi buttati. Questo perchè una volta collimato perfettamente il tele con la maschera, ho subito provato a vedere se CCDInspector "confermava" il risultato. Non è stato così, inoltre la forma della stella sfuocata non era il massimo (l'ombra del secondario era leggermente spostata). Il mio vero errore è stato quello di non provare fotograficamente la collimazione effettuata con la maschera. L'altra sera ho voluto ripetere la procedura di collimazione con la maschera, e questa volta ho provato il risultato fotograficamente. Ebbene ho notato un nettissimo miglioramento delle prestazioni rispetto alla collimazione "perfetta" di CCDInspector. Sul solito soggetto dettagli fini molto più incisi e stelle non solo perfette, ma più nitide e profonde. Sono molto, molto soddisfatto del risultato ottenuto.
Chiaramente questa è la mia esperienza del tutto personale, altri avranno trovato metodi a loro congeniali che soddisfano le loro esigenze. Mi andava solamente di condividere con voi i risultati ottenuti con queste mie prove, sperando che possano essere in qualche modo di aiuto.
Marco


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MessaggioInviato: martedì 9 settembre 2014, 19:56 
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Iscritto il: lunedì 29 luglio 2013, 21:15
Messaggi: 524
Località: Pagani(SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao Markigno,un ottimo lavoro
A volte sono stato tentato di prendere un RC GSO,ma poi propio la collimazione che credo non semplice mi ha sempre frenato.
Quindi è vero il luogo comune che vede difficoltoso collimare davvero un rc?
Potresti indicare magari con immagini i passaggi che hai effettuato per raggiungere il tuo risultato,magari confrontando i due metodi di collimazione,ccd inspector e l'altro,indicando quelle che secondo te sono le differenze,i vantaggi ecc.
Sarebbe a mio parere di grande aiuto per i possessori di queste ottiche.
Dimenticavo.....è specifico per gli RC o si adatta ad altre ottiche,tiPo newton?GRAZIE

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Alfredo Padovano


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2014, 9:58 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
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Ciao Alfredo,
Gli RC sono difficoltosi da collimare se non sai come e cosa fare, e se non hai i giusti strumenti.
Una volta appreso bene il processo di collimazione, questi tele si collimano come altri schemi ottici.
L'unica differenza, rispetto ad altre configurazioni, è che gli RC bisogna collimarli bene, altrimenti le prestazioni calano in modo esponenziale. Comunque nulla di impossibile, basta avere la pazienza e la costanza per ottenere il risultato voluto.
Personalmente ho sempre sostenuto che i GSO RC sono dei buoni strumenti, che valgono qualcosa in più del loro costo effettivo.
Tornando ai sistemi di collimazione, il taka da un maggiore controllo e precisione rispetto al cheshire nel primo step di collimazione.
Per quanto riguarda i due SW da me menzionati e provati, sono entrambi validi, ma ho trovato più preciso e performante l'utilizzo della maschera GoldFocus rispetto a CCDInspector. Ripeto, questo in base alla mia personalissima esperienza. Tuttavia, potrebbe essere che altri astrofili trovino più efficace CCDInspector o altri sistemi.
Credo che la maschera sia più performante perchè permette la collimazione su una stella perfettamente a fuoco, analizzando lo spostamento in pixel dei picchi di diffrazione generati dalla maschera. Diversamente, l'approccio di CCDInspector utilizza algoritmi che si basano sulla luminosità superficiale di una stella sfuocata.
Le interfacce dei due SW sono molto simili e si leggono allo stesso modo, agendo sulle viti di collimazione relative agli errori evidenziati dal SW. In CCDIspector occorre allineare (ruotando manualmente) le tre lettere di riferimento con le tre viti di regolazione del tele, mentre in GF tutto viene fatto automaticamente dal SW.
Questi 2 SW lavorano anche con SCT e newton.
Allego tre sceen delle due interfacce. I 3 parametri di riferimento per la collimazione in GF mask li ho cerchiati in giallo.
Marco


Allegati:
CCDInspector collimazione.JPG
CCDInspector collimazione.JPG [ 146.18 KiB | Osservato 4715 volte ]
GF Mask.JPG
GF Mask.JPG [ 63.35 KiB | Osservato 4715 volte ]
GF Mask zona di analisi.JPG
GF Mask zona di analisi.JPG [ 94.95 KiB | Osservato 4715 volte ]
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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2014, 12:46 
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Iscritto il: lunedì 29 luglio 2013, 21:15
Messaggi: 524
Località: Pagani(SA)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Gentilissimo.....grazie

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Alfredo Padovano


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MessaggioInviato: mercoledì 10 settembre 2014, 15:44 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1337
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Markigno, una cosa non mi è chiara. Il software distingue tra regolazione secondario o primario, oppure agisce solo sulla regolazione del primario supponendo il secondario già perfettamente centrato?

Grazie

Mauro

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
www.skypoint.it


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2014, 0:59 
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Iscritto il: sabato 19 dicembre 2009, 16:54
Messaggi: 1067
Ciao Mauro,
Il software analizza l'entità dell'errore, visualizzandolo numericamente nei 3 box cerchiati in giallo.
Il valore più alto dei 3 corrisponde alla vite da regolare. Il processo è interattivo, fino a quando i 3 valori sono il più vicino possibile allo zero, o almeno cercare di ottenere i 3 valori più bassi possibile ma uguali (per ottenere lo zero occorre un seeing veramente eccellente). Fatto questo il tele è collimato.
Il sw funziona sia con il primario che con il secondario, ma chiaramente non distingue quale specchio regolare, starà a noi decidere il procedimento a priori.
Se con il takahashi ed un laser ad alta precisione collimiamo il fok al secondario e quindi il primario, andremo a lavorare sullo star test ed il sw, agendo esclusivamente sul primario. Successivamente, dovremo ricollimare il fok al secondario con un laser.
Se, invece, collimiamo il primario ed il secondario con il takahashi, andremo a lavorare sullo star test ed il sw, agendo esclusivamente sul secondario. Una volta collimato il tele, andremo a collimare il fok al secondario con il laser di precisione.
Personalmente ho trovato più semplice questa seconda procedura in quanto le regolazioni del primario durante lo star test (nel GSO) non sono il massimo della precisione.
Quindi, in conclusione, il SW può tranquillamente essere adoperato per entrambi gli specchi.
Esiste un terzo procedimento che assicura al 100% la collimazione ottimale! Purtroppo con un GSO non è realizzabile, a meno che non si è in possesso di un esemplare veramente fortunato. Questo perché il GSO non ha la regolazione dello spider.
Per pura informazione, questa procedura prevede l'utilizzo di un laser Hotech ct advanced.
Questo laser, se necessario, e' facilmente collimabile dall'utente senza particolari strumenti (basta uno specchio piano) e può raggiungere una precisione chirurgica.
Il processo di collimazione del tele è piuttosto semplice ma laborioso, comunque si effettua di giorno stando comodamente in casa:
Si smonta il secondario e come primo passo, con questo laser, collimiamo il fok al primario!
Rimontiamo il secondario e, sempre con questo laser, andremo a centrare il secondario agendo sulle regolazioni dello spider (e qui casca l'asino con il GSO, perché non ha queste regolazioni).
Come ultimo passaggio si collima il tilt del secondario, portando i riflessi dei tre laser sul target del laser stesso. Con questo metodo saremo assolutamente sicuri che tutto il sistema ottico/meccanico sarà perfettamente collimato in un unico asse. Se tutta la procedura è stata eseguita correttamente, il tele sarà già collimato al meglio con il solo utilizzo del laser e lo star test potrebbe rendere necessario solamente una regolazione infinitesimale del secondario.
Marco

P.S.
Dimenticavo: ho una mia teoria in merito all'utilizzo del laser Hotech CT advanced con un GSO RC che potrebbe rendere superflua la mancanza delle regolazioni dello spider, quindi rendere possibile l'utilizzo del metodo sopra descritto con questo laser ed il GSO.
Infatti, potrebbe tornare utilissima la tanto criticata progettazione della cella del primario, che rende tutt'uno il primario con l'attacco del fok (comunque occorrerebbe sempre utilizzare l'anello di disaccoppiamento del fok, o un fok collimabile, per collimare il fok al primario nel primo passaggio già descritto).
La differenza consiste nel centrare, con un approccio diverso, il secondario, senza utilizzare le viti di regolazione del ragno (che sul GSO non ci sono).
Qui entra in gioco la caratteristica della cella primario collegata al fok:
Nel passaggio che serve per centrare il secondario, tramite le regolazioni del ragno, andremo a sostituire momentaneamente il bersaglio riflettente del collimatore Hotech con un laser normale (che anch'esso deve essere preciso e collimato).
A questo punto andremo a centrare il fascio laser sul cerchietto centrale del secondario, utilizzando le viti di collimazione del primario (Il fok, collegato al primario, si sposterà con esso mantenendo inalterato l'asse ottico/meccanico precedentemente collimato, allineando il tutto con l'asse meccanico del secondario). Dopo, andremo a rimontare il bersaglio riflettente del Hotec e finiremo la procedura di collimazione dell'asse ottico del secondario, come già descritto.
Questa "variante", in teoria, dovrebbe funzionare ugualmente, e non è detto che un domani decido di provarci (tanto L'Hotech CT advanced ce l'ho).
A proposito; in seguito, aprirò un topic su come utilizzare questo eccellente laser con un nuovo metodo di coallineamento tra laser e tele, senza spostare il tele, agendo esclusivamente sulle regolazioni micrometriche del laser (occorre un piccolo accessorio fotografico in più, ma vale veramente la spesa). Con questo accorgimento potremo utilizzare questo laser comodamente, come un VERO banco ottico!


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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2014, 12:29 
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Ciao Markigno,

ti ringrazio della spiegazione. Ti spiego però il motivo della mia domanda.... di RC ormai ne ho collimati e trovo molto comodo l'uso del cheshire o del collimatore Takahashi. Questi funzionano molto bene nel 99% dei casi...tranne uno...ed è qullo che è capitato a me :-)
Mi ritrovo con uno strumento che ha il centro del secondario forato e tutto ciò che usavo con tranquillità e sicurezza qua non funziona perchè mancano i punti di riferimento. Alla fine ho risolto usando un laser con prioiettore olografico a cerchi concentrici che aiuta moltissimo ad avvicinarsi ad una buona collimazione, ma poi la ritoccata finale sul cielo è necessaria e non così rapida come invece mi capitava con l'uso del collimatore Taka. Il primario si aggiusta agevolmente rimuovendo il coma allo star test, ma se si tratta di aggiustare il tilt del secondario l'interpretazione dell'immagine è estremamente più laboriosa e lunga!

Ciao

Mauro

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Mauro Narduzzi
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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2014, 0:48 
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Ciao Mauro, interessante ciò che hai scritto.
Non ho capito bene il passaggio sul secondario forato al centro?!
Ho letto molti report sull'uso del Howie Glatter olografico (sicuramente dev'essere un ottimo prodotto) per collimare un RC, ma, come spesso accade, i risultati sono alterni. Alcuni non riescono ad ottenere riscontri positivi, altri si.
Credo, comunque, che molto dipenda da come interpretiamo i dati a nostra disposizione (se correttamente o meno) e quindi dall'accuratezza e precisione con cui si eseguono i vari step nel processo di collimazione.
Marco


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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2014, 13:19 
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Sì sì, hai capito bene :D Il secondario è forato al centro! Ininfluente ai fini ottici, è una parte all'interno dell'ombra del foro al centro del primario, ma una complicazione non da poco per la collimazione.
Non appena Giove pluvio concederà il suo benestare, tornerò su questo topic. Sono tentato di prendere questo accessorio, ma prima vedo se il collimatore olografico possa essere sufficiente per le mie necessità.

Ciao

Mauro

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Mauro Narduzzi
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MessaggioInviato: lunedì 22 settembre 2014, 19:33 
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Iscritto il: mercoledì 8 gennaio 2014, 17:35
Messaggi: 41
Ho letto rapidamente quello scritto qui e mi levo tanto di cappello, per l'approfondimento che avete raggiunto in materia di collimazione RC GSO. Perdonatemi se chiedo di tradurre in parole povere, la risposta a questa domanda: il mio GSO e', secondo me, ben collimato nel primario e nel secondario (tramite taka), ma nel disegno concentrico vedo leggermente spostata una coppia dei quattro segmentini interni dati dallo spider. Se esso non e' regolabile, come termino la collimazione?

Ciao e grazie,
Enzo


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