1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Prezzi pazzi, ecco una soluzione
MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 9:39 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16855
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Riporto il link a una discussione su un NG.
Solo per conoscenza. Ognuno poi tragga le proprie conclusioni e agisca come ritiene utile.
http://www.newsland.it/nr/browse/it.scienza.astronomia.amatoriale/index.html

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 Oggetto del messaggio: bella notizia
MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 10:17 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:36
Messaggi: 33
Località: Roma
Mi piace molto questa iniziativa che bisognava prendere. Anch'io penso che innalzamento dei prezzi è soprattutto imposto dagli importatori esclusivi. Ritengo che in italia esistono grandi artigiani di ottica e meccanica che potrebbero primeggiare. Sono daccordo...e spero che gli artigiani italiani comincino a farsi vivi. Sarebbe il caso di offrirgli qualche spazio a condizione che i prezzi comincino ad essere decenti.
:idea:
Ercole

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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 10:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
sinceramente mi sembra una strada poco praticabile..

La Meade produce il pezzo X ad un prezzo Y
la rivende poi a 5Y (perche' ammortizza i costi di produzione sul numero)

Arriva in Italia al prezzo 10Y..

che e' sempre piu' basso del prezzo Z di un OTTIMO prodotto italiano che per la scarsa distribuzione non puo' contenere ulteriormente il prezzo.

Il discorso da fare e' invece un altro a mio avviso...
riunirsi in gruppo... (ma siamo pochi...)

e su un progetto specifico si chiede alla ditta italiana di effettuare un prezzo buono previo pagamento aniticipato per un lotto di strumenti uguali. (in questo modo se devono fare 100 RC i prezzi potrebbero essere diminuiti in virtu' del numero di richieste gia' confermate in partenza)

Il mio ultimo 100ED l'ho preso in Germania direttamente...

Qui in Italia il tubo costa circa 1150 euro... in Germania 749 e non si pagano uleriori tasse.
La garanzia e' di 2 anni... se qualcosa non va bene lo rispedisco in Germania... a 20 euro.

L'ordine e' stato fatto alle 10 del mattino , e alle 12 era gia' nelle mie mani.Serve aggiungere altro?

Se si crede che il problema sia l'importatore italiano... guardiamo bene in Europa..


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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 11:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16855
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Personalmente ho un setup che resterà abbastanza stabile nel tempo, spero.
Le eventuali modifiche saranno comunque marginali.
Visto anche il trattamento avuto recentemente da negozi ai quali mi ero affidato in passato (non tutti a dire il vero), ho stilato una mia personale black list. Posso pagare qualcosa in più ma non sopporto essere preso in giro e qualche negoziante ci ha provato. Con lui il rapporto è chiuso.
Posso acquistare in Italia o all'estero senza crearmi problemi. Certo per vari motivi preferirei comunque acquistare in Italia ma non certo a prezzi completamente fuori da qualsiasi logica.
La liberalizzazione del mercato europeo aveva portato, negli anni scorsi, a un certo livellamento verso il basso dei listini italiani che si erano avvicinati a quelli del resto dell'Europa.
Personalmente pensavo che ciò volesse dire una presa di coscienza commerciale ma gli ultimi sviluppi mi danno quasi l'idea di un suicidio commerciale.
Prezzi bassi e qualità significa sì minore guadagno sul singolo pezzo ma la possibilità di vendere un quantitativo maggiore (anche tramite internet visto che moltissimi negozi fanno anche l'e-commerce).
Ma mentre noi italiani cominciamo a comprare all'estero dove prezzo, qualità e cortesia (diciamolo pure che anche i tedeschi sono più cortesi con il cliente della maggior parte dei negozianti italiani) sono migliori, gli stranieri non vengono certo ad acquistare in Italia. Ma se le vendite calano i negozi chiudono!
Per quanto mi riguarda sono disposto a fare anche gruppi di acquisto per ridurre le spese di trasporto dall'estero. Un'operazione del genere l'ho già in corso e spero fra qualche giorno che la merce arrivi visto che sta passando la dogana.
Però resto ancora confuso di fronte a certe tattiche commerciali che, a mio parere, sono assurde!

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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 11:39 

Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 15:56
Messaggi: 83
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Cari amici,

In Italia il problema dei costi del materiale o dell'attrezzatura per l'astronomia amatoriale è sempre stato oggetto di grande amarezza.

Fare dei paragoni con altri paesi europei come, ad esempio, Francia e Germania è un terreno che per noi italiani è difficile misurarsi per tutta una serie di motivazioni che hanno radici culturali e commerciali diverse dalla nostra.

Non dimetichiamo che l'astronomia amatoriale in queste nazioni è sorta e si è sviluppata molto prima che da noi anche grazie a personaggi come Flammarion e la Societè d'Astronomie.

In Germania, patria dei Planetari e delle note ditte di strumentazioni astronomiche hanno saputo coltivare l'interesse per la Scienza di Urania al punto che ogni grande città tedesca possedeva un planetario e quindi appassionati che si dedicavano all'osservazione del cielo stellato.

In Italia, oltre ai planetari di Milano e di Roma non v'era altro se non sporadici gruppi e singoli appassionati che si dedicavano all'astronomia amatoriale autocostruendosi dei telescopi o, per i più agiati, li acquistavano in Francia, nel regno Unito o in Germania.

Francia e Germania a cui aggiungo anche il Regno Unito, l'astronomia amatoriale è sempre stata considerata e sostenuta; mentre, nel nostro paese era considerata d'elite...

Basterebbe leggersi i resoconti riportati da Coelum per avere un quadro esaustivo e purtroppo amaro sull'astronomia amatoriale italiana.

Cosa c'entra tutto questo con i prezzi degli strumenti?

C'entra, perchè, diciamocela tutta, fino a pochi anni fà esisteva di facto un monopolio che garantiva lauti guadagni agli importatori e rivenditori di materiale astronomico.

Certo, importare un prodotto dall'estero significa sostenere dei costi fissi per un'importatore a cui vanno aggiunti quelli del rivenditore ed ecco che il tutto lievita in maniera esponenziale che, francamente, non trova, a mio parere una seria giustificazione.

Il guadagno ci deve essere, ma non ricarichi che sinceramente sconfortano chi desidera acquistare uno strumento di buona qualità.

Certo, si potrebbe far presente alle autorità competenti (autority), della diversità di costo di uno stesso prodotto venduto a livello europeo quando alla fonte costa uguale sia per l'importatatore francese, tedesco o italiano.

Forse questa è una strada da praticare, come quella di richiedere una diversa tassazione per questi prodotti in quanto strumenti destinati alla divulgazione, alla didattica ed allo studio dell'Universo.

A mio vedere ci sarebbero, come ho accennato, delle nuove strade da parcorrere ufficialmente per porre una regola unica su tutto il territorio europeo.

Staremo a vedere cosa accadrà nel prossimo futuro...


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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 11:53 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:36
Messaggi: 33
Località: Roma
io vorrei aggiungere una cosa... se consideriamo solo il discorso di contrappesi,raccordi, piggy back, treppiedi ed accessori vari i prezzi sono assurdi totalmente. Un piggy back costa 60 euro....parliamoci chiaro....è un pezzo di ferro che può costare anche 4-5 euro ma non 60 euro.
Ercole

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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 12:55 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:37
Messaggi: 484
Località: Mendrisio ( Svizzera )
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
URANIA ha scritto:
Fare dei paragoni con altri paesi europei come, ad esempio, Francia e Germania è un terreno che per noi italiani è difficile misurarsi per tutta una serie di motivazioni che hanno radici culturali e commerciali diverse dalla nostra.


Il problema è che è la stessa, identica, situazione in qualsiasi settore. Dall'hi-fi, agli strumenti musicali, per non parlare del ridicolo scandalo dei supporti vergini (dvr-r, cd-r, etc), i prezzi in Francia (spesso) e Germania (sempre), sono molto più bassi di quelli italiani, e non esistono, grazie all'euro, problemi di dogana e neanche di garanzia, perchè spedire un'oggetto in riparazione, ad esempio, da Roma a Monaco, costa più o meno gli stessi soldi che spedirlo da Roma a Milano...

La colpa non è dei negozianti, sono i distributori esclusivi che ci sono in mezzo, io faccio il rivenditore di software, e per fortuna il mio settore è piuttosto particolare e, avendo buoni rapporti direttamente con i produttori, riesco a comprare direttamente da loro e quindi a offrire gli stessi prezzi americani. Purtroppo, ci sono ALCUNI articoli, dove il produttore originale ha stipulato contratti di esclusiva con il distributore italiano, e quindi si rifiuta di fornirmi il prodotto, perchè se lo facesse violerebbe il contratto.

In questi casi, capita che io, come rivenditore, pago il prodotto dal 25 al 30% IN PIU' di quello che lo paga un utente finale italiano, se si rivolge direttamente ad un sito USA (che poi magari non gli convenga comuque, per i costi di spedizione, è un altro discorso). Ma a parte questo, l'utente pensa che sia io che ci voglio straguadagnare, quando sarei felicissimo di poterlo vendere al prezzo USA, se non ci fossero i maledetti contratti di esclusiva alle nostre spalle.

Negli altri paesi europei, evidentemente il distributore locale si accontenta di guadagnare meno, per cui i prezzi sono più bassi.

Il problema è che distributori e fabbricanti non si rendono conto che le strategie di questo tipo, alla luce dell'esistenza dell'Euro e della semplicità di acquistare online, sono obsolete. Sarebbe come se un utente dello stato di New York non potesse comprare i prodotti in California!

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Umberto Colapicchioni


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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 14:21 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 14:51
Messaggi: 2998
Località: 45,7°N-11,9°E (Vallà di Riese - Treviso)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
allsky ha scritto:
Un piggy back costa 60 euro....parliamoci chiaro....è un pezzo di ferro che può costare anche 4-5 euro ma non 60 euro.


Hai perfettamente ragione, e questo assieme al paraluce in Foamex è fra gli accessori Celestron più assurdi che ho (assurdi dal punto di vista del costo).
Pentax, vuoi un esempio? Adattatore per 2": praticamente un anello in alluminio che riduce il diametro del portaoculari a 2", fissaggio tramite 1 grano a brugola (anche i giapponesi fanno le loro ....), 41euro! Credo che il costo reale si aggiri attorno ai 2 euro, e quando hai un tubo basta solo tagliarlo a fette per ottenere n pezzi.. alla faccia della particolarità dell'accessorio. Particolarità forse nell'anello (ops.. "culla porta tubo") per il Pentax75.. si, nel prezzo: 132euro -c e n t o t r e n t a d u e -, per un anello in alluminio!! :shock:

Cose incredibili.

Ben venga il boicottaggio!

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Manuele

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Oberwerk 20x80, Bresser 10x50
ASI2600MM Pro, QHY5III-178M, Player1 Mars-C II
Ioptron CEM120, SW EQ6pro

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Quando sarò vecchio, dai boschi mi verranno incontro i ricordi dell'infanzia, e il cerchio si chiuderà.


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Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao
Condivido ma secondo me l'unica soluzione e' comprare all'estero anche se per molte marche ( Celestorn e Made ) diventa un problema


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MessaggioInviato: lunedì 20 marzo 2006, 15:54 

Iscritto il: venerdì 17 marzo 2006, 10:04
Messaggi: 54
Località: basilicata
Una notizia che credo sia risaputa:

mediamente un rivenditore aquista, salvo accordi specifici ancora più convenienti per stok di grandi dimensioni, tele e accessori dall'importatore, con sconti del 25 e 30 %!


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