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 Oggetto del messaggio: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 10:16 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
Una review visual del nuovo astrografo a lenti di casa T.S. (e simili).
Costa la metà dei concorrenti blasonati FSQ, TEC 110, VIXEN VSD.
Quanto vale, però?

http://www.dark-star.it/astronomia-a...0q-flat-field/

buona lettura.

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 10:19 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao Cherubino, il tuo sito mi risponde che la pagina richiesta non esiste più...
Ah il link dovrebbe essere questo: http://www.dark-star.it/astronomia-arti ... lat-field/

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 10:24 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27058
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Per questo è buona pratica inserire nel forum (visto che nei forum tipicamente si sviluppano le discussioni in merito a un argomento postato) per lo meno la base di quello che è linkato altrove: in questo modo, quando fuori di qui succede un inconveniente tecnico come in questo caso, la discussione può continuare a prendere corpo in loco.
Se l'utente del forum ha la facoltà di inserire nel forum il proprio articolo, è buona netiquette farlo.

Chiediamo sempre di approfondire nel forum quello che c'è scritto in un link (specie se il link è "proprietà" dell'utente) per questi motivi.

Paolo, cerchiamo di agevolare la lettura inserendo nel topic una parte dell'articolo che permetta di discuterne qui, grazie.

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 10:36 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Un interessante test. Io ho il fratello minore TS65Q, dovrei dire maggiore perchè è nato prima, ma è minore per dimensione. Il TS65Q non è un Petzval però, ha uno schema simile a quello dei teleobbiettivi Pentax Takumar, con un tripletto anteriore ed una lente singola posteriore. Lo presi per fare fotografia e ne sono pienamente soddisfatto. In visuale però è molto scarso. Ad elevati ingrandimenti (168x) va benissimo, si vede la Cassini di Saturno (con un oculare Vixen LV 2,5mm) e ben nitide le bande di Giove. A bassi ingrandimenti fa cose strane, si vede come attraverso ad un globo pieno d'acqua (come sensazione). D'altra parte chi lo compra non lo usa certo per osservare.

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 11:24 
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Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 0:05
Messaggi: 418
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ero molto curioso di sapere come si comportasse questo rifrattore. Anche io possiedo il 65mm, suo fratello minore, e confermo molte cose che sono state notate nel 100: aberrazione sferica negativa (intrafocale un po' impastata ed extrafocale molto buona e definita), eccellente apocromaticità, snap test non facile, pesantuccio (il 65 pesa 2,8kg, poco oltre il margine superiore di altri telescopi della stessa categoria, tutti tra gli 1,8kg e i 2,5kg - mentre qui abbiamo 5,3kg contro gli altri 100mm che in genere stanno tra i 3kg e i 5kg) prestazione agli alti ingrandimenti migliore rispetto ai bassi (utilizzavo spesso un HR Planetary 2,5mm per ottenere addirittura 167x, e la visione planetaria/lunare era buona - una sera di buon seeing (che qui a Roma è sempre pessimo) ho notato quello che pareva essere l'anello C di Saturno, sulle anse, ma non ho mai potuto avere conferme perchè qui sono un paio di mesi che pare novembre.

P.s.: nella recensione leggo "Pentax (ora con il marchio Vixen)" - questa non la sapevo. Ho capito bene? Cioè nei prodotti Vixen c'è lo zampino della Pentax?

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"Kosmos connotes both aesthetical and ethical order, both adornment and decency. The nightsky exhibits the cosmos by the spangled display of stars and the rhythmical, lawful procession of the planetary bodies. For us today it is odd indeed to find in the one term meanings such as embellishment, ornament and the dress of women, yet also the idea of ruling and government." (James Hillman, "Aphrodite's Justice")


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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 13:08 
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Iscritto il: lunedì 23 aprile 2007, 23:13
Messaggi: 3274
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Musafir ha scritto:
P.s.: nella recensione leggo "Pentax (ora con il marchio Vixen)" - questa non la sapevo. Ho capito bene? Cioè nei prodotti Vixen c'è lo zampino della Pentax?


Mi sembra che Vixen abbia acquisito il diritto di produrre un astrografo (cinque elementi) molto simile a quelli che produceva Pentax (adesso fuori produzione), che è questo: http://www.vixenoptics.com/refractors/VSD.html Per chi ama i larghi campi, deve essere un telescopio sul quale sbavare molto.. :)

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 16:54 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
posto qui lo SCRIPT:

INTRODUZIONE
Il mercato degli astrografi a lenti è oggi estremamente agguerrito. Fino a venti anni fa la nicchia rappresentata da mostri sacri del calibro di Zeiss APQ 100/640, TeleVue Genesis e Takahashi FCT-100 era molto ristretta per numeri e costo di ingresso ma oggi, finestra del nuovo secolo, la “globalizzazione” industriale e il fenomeno di livellamento del mercato imposto dalle economie emergenti ha reso disponibili alternative economiche e validamente progettate.
Permane, anche nell'offerta di strumenti dichiaratamente votati alla fotografia a largo campo, una differenziazione netta di costo tra alcuni produttori, che si fregiano di altissimo livello qualitativo, e nuovi marchi general contractor che demandano la produzione a colossi e poi assemblano le singole parti.
Zeiss ha smesso di produrre strumenti astronomici, ma Takahashi, Pentax (ora con il marchio Vixen), TeleVue e la relativamente giovane TEC continuano con un target di mercato indirizzato a chi non bada a spese e pretende il massimo. Prodotti di riferimento sul mercato dilettantistico offerti a costi elevati (e non sempre giustificati a mio modo di vedere). Un NP101 richiede quasi 5000 euro di investimento, come i Takahashi e Vixen-Pentax (FSQ e VSD), il TEC 110 FL giunge addirittura a quota 6000 euro (una mezza follia se devo dare libero sfogo alle mie personalissime valutazioni).
Eppure esistono alternative alla metà dei prezzi citati, apparentemente ben costruite e dotate di schemi ottici simili o quantomeno di pari livello. Uno di questi è l'ultimo nato in casa TS e si chiama TS 100Q (venduto anche con i marchi SharpStar e Tecnosky).
Si tratta di un quadrupletto apocromatico con architettura Petzval dotato di lenti in FPL-53 prodotti dalla Ohara. Viene reclamizzato come quadrupletto spianato apocromatico ed è, almeno sulla carta, un prodotto dotato di tutte le caratteristiche utili a renderlo un successo commerciale importante. Riccardo Cappellaro di Telescope Express Italia me ne ha prestato un esemplare affinché ne valutassi la bontà ottico-progettuale.

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Il primo shock che si ha leggendo le caratteristiche globali del TS-100Q deriva dal suo listino. Elegantemente contenuto in una valigetta rigida nera ben foderata all'interno, lo strumento viene consegnato (privo di cercatore ma dotato di una coppia di anelli molto ben realizzati) alla “ridicola” cifra di 2.200,00 euro, meno della metà dei suoi blasonati concorrenti.
Quando poi si ha l'occasione di toccare con mano lo strumento ci si rende anche conto che il piccolo 10 cm. è anche ben fatto. Il focheggiatore è un pignone e cremagliera da circa 3 pollici di nuova concezione, estremamente fluido e dotato di demoltiplica 1:10 che nulla ha da spartire ai crayford cinesi che hanno invaso il mercato. Che non ami i crayford è un segreto di Pulcinella ma questo focheggiatore “classico” ha davvero tutte le carte in regola per farsi apprezzare in ogni occasione osservativa.
Il tubo ottico è pesante (alla bilancia supera i 5,3 chilogrammi) ma molto ben fatto e compatto (misure di 49 cm. Con paraluce ritratto e 60 con paraluce completamente estratto). Inoltre, mi si consenta anche un commento puramente estetico, è molto bello.
L'obiettivo ha una apertura di 10 cm. E una focale di 58 per un rapporto focale di f 5,8 che è un buon valore fotografico anche se meno estremo di quanto facciano Takahashi e Vixen (che lavora addirittura a f 3,8).

DIFETTI MECCANICI (LIEVI)
A dispetto della ottima impressione statica iniziale vanno evidenziati due difetti che si palesano non appena si usa lo strumento. Il primo riguarda la scorrevolezza del paraluce che è davvero migliorabile. La tolleranza è eccessiva e il paraluce tende a inclinarsi e impuntarsi se non lo si muove con la dovuta cautela. Un peccato perché basterebbe un appoggio più lungo per evitare il problema.
Altra stonatura è rappresentata dalla posizione della base degli anelli di sostegno. La sua distanza dalla circonferenza esterna del tubo è inferiore a quella del paraluce. Questo si riflette nell'esigenza di far dimensionare ad hoc le piastre di collegamento alla montatura oppure spessorarle prima di collegarle agli anelli. In caso contrario il paraluce non si muove più... e si graffia pure!

STAR TEST
Sotto il cielo lattiginoso di una Milano di prima estate (anno 2014) ho provato a testare le ottiche di questo TS-100Q usando un diagonale dielettrico Antares da 2 pollici e il set di oculari Takahashi della serie LE oltre a un paio di oculari da 50,8 mm. Da 52 e 56 mm. Di focale.
La prima luce è avvenuta agli 11 ingrandimenti o poco più forniti dal plossl modificato da 52 mm. 4,7° di campo reale e la Alpha Bootis portata a spasso per il campo per verificare le aberrazioni extra assiali. Come da caratteristiche pubblicizzate lo strumento si è dimostrato effettivamente ben spianato e corretto, almeno all'indagine visuale, tanto che solo a ridosso del bordo di campo Arturo tendeva a mostrare una lieve deformazione geometrica.
Da questo punto di vista il TS-100Q mi apparso leggermente più corretto della prima versione del Petzval TeleVue, il Genesis 100/500 alla fluorite, segno che quasi 30 anni non sono passati invano.
Lo star test mi ha invece un po' “raffreddato” gli entusiasmi.
Ho provato a usare oculari di ottimo livello con focali comprese tra i 5mm. e i 2,8mm. (entrambi di casa Takahashi) per poteri di 115x e 207x circa.
Mentre la figura di diffrazione in extrafocale presenta una perfezione ammirevole (anelli di Fresnel ben separati, netti e sottili privi di dominante cromatica rilevabile), quella in intrafocale palesa una netta e fastidiosa aberrazione sferica negativa. L'immagine a fuoco è ben focalizzata, con due anelli di diffrazione ben visibili e abbastanza puliti, e il complesso non sembra risentire molto della sferica rilevata ma questa c'è e resta in “attesa” di ridurre il contrasto sui dettagli fini planetari, come vedremo più avanti.
Lo star test ha evidenziato inoltre che spingersi molto oltre i 210x circa non ha senso con questo strumento. Un assaggio allo sconveniente potere di 420x (ottenuti con una barlow inserita) ha decretato che, benché l'immagine stellare resti sostanzialmente corretta, la sferica residua ne riduce molto il contrasto.

ALTA RISOLUZIONE
Con queste premesse ho osservato qualche sistema multiplo finendo, in ordine di difficoltà, con quello di Epsilon Bootis: la bella Izar.
Le due componenti del sistema appaiono ovviamente risolte a 210x con la secondaria ben appoggiata al primo anello di diffrazione della principale. Però, e in questo l'ottica mi ha deluso, il dato cromatico sembra un po' mancare. In altri rifrattori apocromatici di pari apertura (ma anche nello stesso TeleVue Genesis) è possibile apprezzare il colore bianco/giallo della primaria e la tenue dominante verde/azzurra della secondaria. In questo TS-100Q invece le tinte sono molto più pallide e discernerle è dovuto soprattutto al loro ricordo. Lo stesso si è ripetuto suCor Caroli,SheliakedEta Cassiopeiae.
Saturno è stato il secondo target della serata. Il pianeta inanellato è purtoppo basso e non rappresenta un oggetto cospicuo in questo momento per un piccolo 10 cm. Anche considerando queste attenuanti l'immagine offerta dal TS-100Q è stata comunque non all'altezza delle aspettative (che nel mio caso sono sempre alte). La divisione di Cassini era visibile (almeno sulle anse) e parimenti era discernibile una banda sul globo e un lieve rinforzo (scuro) nella zona polare. L'immagine però, sempre a 210x, è un poco sottotono rispetto a quello che mi mostra un TeleVue Genesis 1° versione.
Il Genesis tollera meglio gli alti ingrandimenti e sembra più inciso. A parziale compensazione di ciò devo però dire che il TS-100Q appare più apocromatico del vecchio quadrupletto americano con un elemento in fluorite e questo può rappresentare un vantaggio quando accoppiato ai moderni CCD.
Per confronto ho puntato gli stessi oggetti (stelle doppie e Saturno) con un rifrattore acromatico a lungo fuoco Jaeger 93/1350 da me realizzato (ottiche a parte). Rispetto a quanto mostrato dal TS-100Q Saturno appare più "netto". I particolari sono gli stessi ma l'immagine è più piacevole e incisa. Stessa cosa sulle doppie. Mentre il TS-100Q mostra due anelli di diffrazione il più lungo Jaeger ne evidenzia solo uno, netto, e l'immagine appare più calma. Sono differenze modeste ma indicative di rese differenti e utili a comprendere come vengono specializzati gli strumenti e quali devono essere i loro campi applicativi di riferimento.
La riprova della ottima correzione dell'aberrazione cromatica di cui si fregia il TS me la ha fornita la Luna.
Osservata in occasione della totalità (o quasi, manca 1 giorno), il nostro satellite ha mostrato un lembo privo di qualsiasi sfrangiatura cromatica a conferma di una reale apocromaticità (almeno visuale).
Il test sul cromatismo ha anche superato (brillantemente) la prova classica diurna su antenne televisive lontane. Molto buona la nitidezza di immagine e assenti alonature colorate (fore sono riuscito a intravederne un qualche accenno in condizioni di illuminazione fortemente contrastata ma non so decidermi se sia frutto di una reale aberrazione o di uno spiccato desiderio di trovarla...).
Come è logico attendersi da un'ottica tanto spinta il punto di fuoco ottimale (lo "snap test" è stato superato egregiamente con un punto di fuoco univoco) è estremamente critico e se non fosse per il focheggiatore ben dimensionato, fluido e demoltiplicato sarebbe non semplice "registrare" lo strumento nel migliore dei modi. Va però anche detto che, con un semplice pignone e cremagliera (ma di fattura strepitosa) il vecchio TeleVue Genesis appare forse più intuitivo.

CONCLUSIONI
Tirare le somme su questo strumento è meno facile di quanto sembri. Sicuramente la produzione low budget orientale ha oramai raggiunto livelli qualitativi molto alti anche quando le specifiche progettuali sono ardite. Va infatti considerato che un quadrupletto a f5.8 è e resta un complesso ottico ostico e ottenere un risultato che sia privo di aberrazioni è impresa ardua e non alla portata di tutti.
Il nostro TS-100Q si comporta comunque bene. Non è al livello di un TeleVue 101 e la sua aberrazione sferica residua negativa lo priva della possibilità di imporsi a pari armi in alta risoluzione. Sta dietro, un pochino, ma tutto sommato le prestazioni sono comunque più che lusinghiere.
Se poi diamo giusto valore al costo di acquisto ci accorgiamo che con quanto richiesto da un FSQ possiamo comprare il TS-100Q e una buona camera di ripresa CCD (con 3.000 euro oggi si compra un “signor” CCD).
Se fossi quindi un amante delle riprese a largo campo degli oggetti del cielo profondo e usassi lo strumento solo saltuariamente in "visuale" credo non avrei dubbi su come spendere i miei soldi. Del resto ho visto immagini strepitose ottenute con rifrattori cinesi da 70mm. acromatici che, per quanto dignitosi, certo non hanno un minimo delle qualità ottiche di questo TS (e questo la dice lunga su quanto, in fotografia, sia importante l'elaborazione post ripresa).
L'incapacità di “graffiare” in alta risoluzione rende però il TS-100Q, almeno ai miei occhi, meno esaltante del TeleVue NP101 che continuo a preferire otticamente, così come, forse, continuo a preferire a questo 100-Q anche il veccho Genesis.
Io sono però un visualista, e il TS-100Q nasce principalmente come astrografo.
Chi lo acquista, accettando un rapporto d'apertura meno spinto di quello permesso da Takahashi, Vixen, TeleVue, non sbaglia, risparmia e, forse, ottiene gli stessi risultati.
Sulle qualità fotografiche non oso discutere (in calce alcune immagini tratte dai primi astrofili che hanno potuto spremere lo strumento), per il successo commerciale aspettiamo e stiamo a vedere...

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 16:56 
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Vixen ha acquisito alcuni diritti di PENTAX, da qui il nuovo VSD 100 che è l'evoluzione dei vecchi EDUF e SDUF I e II

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 16:57 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
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provo a riproporre il LINK (più che altro per le foto che qui non posso mettere)

http://www.dark-star.it/astronomia-arti ... lat-field/

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: TS 100-Q quadrupletto spianato
MessaggioInviato: lunedì 14 luglio 2014, 17:19 
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Se vuoi le foto puoi metterle, Paolo ;)

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