Ovvero, per l'alta risoluzione dei buoni ortoscopici sono sempre preferibili?
Ieri sera, serata sgombra dalle nubi, luna al primo quarto.
Mi sono appostato sul mio balcone in configurazione visuale col C9¼.
Con un seeing non particolarmente buono ed una trasparenza scarsa a causa della luna, la visione di Giove non è stata delle migliori, ma comunque il test a valenza, poiché ho confrontato i "nuovi" (per me che gli ho presi adesso) Meade 3000 con i miei Vixen LVW.
In particolare mi sono concentrato sul confronto degli oculari con la stessa lunghezza focale, il 5mm di entrambi ed il 16mm per i Plössl contro il 17mm "dell'Erfle" (modificato ecc ecc)
LUNA: con le focali da 16 e 17, l'immagine fornita è risultata veramente incisa e spettacolare in entrambi, ma, mente il Vixen restituiva una visione più ampia grazie al maggior AFOV e alla minore focale (ingrandimenti Vixen=138x - Meade=147x, campo reale inquadrato Vixen=0,47° - Meade=0,34°), il bordo lunare ha mostrato una sottile linea giallina, assolutamente trascurabile, segno di una aberrazione cromatica introdotta da qualche superficie vetrosa, mentre nel Meade questa era percettibile solo a tratti. Quindi non del tutto assente in entrambi gli oculari, ma più evidente nel LVW. Posso pensare che una certa aberrazione cromatica possa essere introdotta dalla lastra correttrice del C9¼, amplificata maggiormente nel grandangolare piuttosto che nel Plössl. Inoltre nel 17mm era presente anche un piccolo riflesso dell'occhio, eliminato appena mi sono allontanato di qualche millimetro dalla lente, mentre nel 16mm nessun riflesso presente, ma la maggior vicinanza all'oculare (alla lunga) lo faceva appannare. Fondo cielo nero in entrambi i casi.
Osservando con gli oculari da 5mm la visione dei crateri ad altissima risoluzione è stata veramente bella. Solite considerazioni sul campo inquadrato, ovvero maggiore nel Vixen, con conseguente più facilità di visione anche grazie all'estrazione pupillare, cosa che è critica nel Meade, ma le immagini fornite dal Plössl sono state di una purezza totale. Nessun cromatismo, nessun riflesso, immagine stabile e secca, di colore neutro. Nel Vixen l'immagine è stata altrettanto bella e, come detto, più godibile per la maggiore semplicità, ma un pelo meno stabile e incisa, un pochino più morbida. Anche in questo caso però nessun cromatismo sul bordo lunare.
GIOVE: Ho provato ad eseguire un confronto anche su Giove, dove ho indugiato anche un bel po' di tempo aspettando la quiete atmosferica, ma il seeing rendeva di fatto la superficie del pianeta non sufficientemente dettagliata per poter fare un serio confronto. Posso dire che la visione era equivalente come dettaglio, alla comodità degli LVW si è contrapposta la leggerezza dei Meade, ma come visione sono alla pari (almeno ieri sera, sotto un seeing ottimo si noteranno le differenze)
STELLE BRILLANTI: Ultimo test Sirio e Rigel. Su Sirio (in tecnicolor) ho tentato inutilmente di vedere Sirio B. Francamente non so se sia possibile con mio strumento, comunque sono riuscito solo a percepire qualche irregolarità negli anelli di diffrazione in intra-focale (telescopio super mega collimato) dove da una parte, anche ruotando gli oculari, è sempre stato presente un qualcosa. Chissà..
Rigel B invece è stata palese con gli LVW, sia a 17mm che a 5mm, mente coi Meade, per vedendola bene, era meno evidente, come se l'immagine fosse un po' meno luminosa, differenza che invece non ho percepito negli altri test.
Meglio quindi i 3000 o gli LVW? Non ci sono fattori che fanno propendere la scelta per gli uni o per gli altri, quindi meglio entrambi!

Ultima nota:
osservare la luna e conoscere tutti i nomi della zona che stai guardando (crateri, mari, monti ecc ecc) perché forniti in tempo reale dalla mappa visuale dello Stabook Ten, è una figata!