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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 2 maggio 2013, 19:56 
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Iscritto il: martedì 7 settembre 2010, 22:10
Messaggi: 678
Località: Rimini -Rn-
Scusate ragazzi, apro questo nuovo Post per chiedere un'informazione forse banale per molti di voi ma importante per me che non ho chiaro.
Ricordo che qualche hanno fa lessi di portare i sensori CCD a temperatura scendendo di5°C in 5°C e mai direttamente alla temperatura stabilita poiché si rischia di stressare e rovinare il sensore CCD, e vera questa affermazione o ricordo male?

PS. Maxim DL presenta una funzione dedicata per evitare il problema, Astroart 5 presenta anche lui per caso un comando simile a quello di Maxim DL per evitare di abbassare troppo bruscamente la temperatura?
Di quanto scendere eventualmente rispetto alla temperatura ambiente, immagino che in base alla stagione varia il parametro termico ambientale di regolazione...

Thomas


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MessaggioInviato: giovedì 2 maggio 2013, 20:02 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Di quanto scendere eventualmente rispetto alla temperatura ambiente, immagino che in base alla stagione varia il parametro termico ambientale di regolazione


Penso che una buona regola sia tenersi sul 70/80 % della differenza consentita dalla camera rispetto alla temperatura ambiente.

_________________
Fulvio Mete
_________________
Siti web:

http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com


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MessaggioInviato: giovedì 2 maggio 2013, 20:28 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
Località: Tradate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io penso che se un produttore vende una cosa che può andare a massima potenza di raffreddamento subito, questo si possa fare senza rischiare di rompere niente. Tante volte l'ho fatto in passato e con CCD diversi, mai avuto problemi. Direi che la cosa rientra tra i miti metropolitani.

Magari così facendo, se l'interno della camera non è perfettamente asciutto, può formare condensa. Ma qui la soluzione non è scendere piano, ma cuocere il disessiccante!

In maxim non mi pare che esista un comando per scendere lentamente (se non usando script di terze parti, poco affidabili peraltro), ma solo per risalire (warm up).

Ciao,
Lorenzo

_________________
Nwt 30cm f/5, Nwt 20 cm f/6, SC 20cm f/10, Schmidt 30cm f/2, TEC 140, Pentax 75, Gemini G-41, Kenko NES.
Sito: http://astrosurf.com/comolli/


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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2013, 8:20 
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Iscritto il: domenica 23 aprile 2006, 22:02
Messaggi: 7738
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Scendere lenamente serve solo per ridurre la formazione di brina sul sensore, ma come dice giustamente Lorenzo, è solo un paliativo: la soluzione in quel caso è rigenerare il disseccante.

Malgrado sia presente la funzione WarmUp in MaxIm DL per far risalire la temperatura un po' più lentamente gli stessi autori di MaxIm affermano che si tratta di una procedura inutile. Un po' più importante è evitare di spegnere completamente la camera quando il sensore è ancora raffreddato.

Per quanto riguarda la temperatura ideale questa deve essere la più bassa possibile ma costante per tutta la sessione. Per questo motivo non bisognerebbe andare sopra al 80/85% della potenza della cella di Peltier, in modo da lasciare una riserva nel caso più tardi serva una potenza maggiore per raggiungere la stessa temperatura.

Se però utilizzi delle librerie di immagini di calibrazione dovrai ovviamente impostare la stessa temperatura delle librerie. Ad esempio se io ho librerie riprese a -15, -20 e -25 gradi imposterò uno di questi valori e non ad esempio -23 anche se potessi raggiungerlo.


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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2013, 11:27 
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Iscritto il: lunedì 20 marzo 2006, 11:20
Messaggi: 6843
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ivaldo Cervini ha scritto:
Scendere lenamente serve solo per ridurre la formazione di brina sul sensore, ma come dice giustamente Lorenzo, è solo un paliativo: la soluzione in quel caso è rigenerare il disseccante.

Malgrado sia presente la funzione WarmUp in MaxIm DL per far risalire la temperatura un po' più lentamente gli stessi autori di MaxIm affermano che si tratta di una procedura inutile. Un po' più importante è evitare di spegnere completamente la camera quando il sensore è ancora raffreddato.

Per quanto riguarda la temperatura ideale questa deve essere la più bassa possibile ma costante per tutta la sessione. Per questo motivo non bisognerebbe andare sopra al 80/85% della potenza della cella di Peltier, in modo da lasciare una riserva nel caso più tardi serva una potenza maggiore per raggiungere la stessa temperatura.

Se però utilizzi delle librerie di immagini di calibrazione dovrai ovviamente impostare la stessa temperatura delle librerie. Ad esempio se io ho librerie riprese a -15, -20 e -25 gradi imposterò uno di questi valori e non ad esempio -23 anche se potessi raggiungerlo.


Quoto tutto quello detto da Ivaldo, con un distinguo: io la funzione warmup di maxim la uso perchè mi è stata raccomandata dal produttore dei miei CCD, ed inoltre non occupa troppo tempo (di solito circa 5 minuti, mentre sto smontando).

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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2013, 13:10 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Spesso il software di controllo delle macchine consente di agire su questo parametro (ad es. nelle Moravian) oppure gestisce automaticamente la velocità di raffreddamento del sensore, per evitare eccessivi stress. Ad esempio il firmware della mia Atik 383L+ è stato aggiornato dal produttore e nell'ultima versione opera un raffreddamento più lento nel tempo di quello che usava precedentemente (ma non consente all'utente di regolarlo). Per il riscaldamento Maxim ha una sua funzione, Astroart non mi ricordo se ce l'ha o meno.

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MessaggioInviato: venerdì 3 maggio 2013, 18:51 
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purtroppo i ccd commerciali, anche se dichiarano certi valori, molte volte e' meglio non utilizzarli al limite, basti pensare che la mia magzero qhy8l seppur nuova, e' gia due volte che va in assistenza per la peltier, e loro per lavarsene le mani hanno risposto che era un problema di scollegamento e collegamento cavi in una determinata sequenza, che io ho tra l'altro rispettato, ma vabbe'..., resta il fatto che sonmo camere molto sensibili e delicate, che ultimamente vengono prodotte anche con poca cura , basti pensare le camere ccd precedenti che ho avuto sempre andate da dio, percio' io consiglio di scendere con cautela con la temperatura e risalire poi con altrettanta cura.


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MessaggioInviato: lunedì 6 maggio 2013, 10:33 
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Iscritto il: martedì 7 settembre 2010, 22:10
Messaggi: 678
Località: Rimini -Rn-
Caspita quante risposte e tutte molto utili ed interesanti! Grazie ragazzi a tutti per i preziosi consigli, per lo meno mi avete aiutato a capire come meglio gestire la temperatura del CCD sfatando anche alcuni "miti" come il guastarsi del sensore se mandato bruscamente a temperature basse il sensore, noi in osservatorio lo mandiamo normalmente a 0° penso che sia sufficiente rispetto ai 20° circa della temperatura ambiente.


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MessaggioInviato: lunedì 6 maggio 2013, 15:58 
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Messaggi: 11761
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
0°?
No, è altissima come temperatura. I benefici veri si iniziano a vedere da -20 in giù. Tieni presente che il rumore termico raddoppia ogni 5°C circa.

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Newton TS 6" - RC 8 GSO - MN 180/1000 Skywatcher - Zen schmidt camera 250 F/3
Simak 240/1310 Zen - Konus Vista arancione (acro 80/400) - SolarAlpha 120
Vixen NEXSXD - iOptron G70
Canon 450D - Magzero 9- QHY8L- Lodestar II - Moravian G3 6300


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MessaggioInviato: lunedì 6 maggio 2013, 17:36 
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Iscritto il: venerdì 6 giugno 2008, 22:13
Messaggi: 1347
Località: via Berna Martellago (ve)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
poi comunque dipende dal tipo di sensore, quelli della sony tipo magzero qhy8l o orion deep sky 6.1mp, hanno un bassissimo rumore anche in quei range di 20°/25°C, inferiore alla temperatura ambiente, essendo loro stessi poco rumorosi.


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