Per fare una diagnosi, bisogna imparare a riconoscere i sintomi.
E spesso non bastano i sintomi per capire la causa dell'avvelenamento.
Bisogna indagare.
Come detto, sono molti i fattori che portano ad una cattiva visione.
Parlo solo del visuale, la fotografia non è il mio campo, e comunque fare buone foto viene un gradino dopo che fare buone osservazioni, suppongo.
I fattori in ballo sono molti.
Alcuni sono gestibili dall'astrofilo, come appunto la collimazione, l'acclimatazione, ed un setup "coerente" con l'osservazione che si vuole fare.
Il seeing invece c'è o non c'è, ma in base al seeing si possono scegliere diverse tipologie di osservazione, oltre che "sfruttarlo" logisticamente.
La prima cosa da fare è sempre uno Star Test, che non vuol dire necessariamente collimare, ma vedere se lo strumento è collimato e se ha "difetti" ottici.
Qui una guida chiara e relativamente semplice per poter effettuare uno Star Test:
http://www.fis.unipr.it/~albino/documenti/startest.htmled eventualmente una guida alla collimazione:
http://www.fis.unipr.it/~albino/documen ... zione.htmlVa da se che lo Star test va fatto col telescopio in temperatura.
Bene o male la maggior parte degli strumenti che circolano fra gli astrofili "principianti" si acclimata bene in un'ora.
Aperture "importanti" o catadiottrici possono impiegare di più.
Assumiamo che per toglierti il dubbio lo metti fuori, coli tappi, due ore prima di osservare.
A questo punto per un buono star test ci vuole anche un seeing decente.
A grandi linee:
vento o aria peggiorano il seeing.
Vento in quota peggiora il seeng (il vento in quota lo puoi anche intuire da un forte "sbrarluccichio" delle stelle.
Alta umidità peggiora il seeing.
Insomma, quendo esci e dici "ma che bella serata" si può presumere che ci sia un seein decente.
Il resto lo capisci ed impari solo con l'esperienza, che non vuol dire solo imparare a memoria le costellazioni e le specifiche del telescopio, ma anche "osservare" le condizioni climatiche, e le differenze osservative da una sera ad un altra, anche in luoghi diversi.
Un altro fattore importante è la presenza di elementi radianti.
Una casa di fronte al proprio balcone ha un tetto che irradia calore sia in estate che in inverno.
Qualsiasi oggetto osservato che sia "sopra" ad un tetto, non darà mai buone visioni.
Ecco perchè un sito aperto, buio e lontano anche da cappe di smog è l'ideale per ogni tipo di osservazione.
Ci sarebbe da parlare per pagine e pagine, e forse sarebbe proprio il caso di farlo, visto che alla fine i maggiori problemi di un astrofilo nascono sempre da queste problematiche più che da un telescopio scadente.
Per esempio, ci sono serate da galassie, serate da pianeti, ecc...
e questo lo si capisce sul luogo, "annusando" l'aria e guardandosi attorno.
PS e specialmente gli oggetti è meglio osservarli quando sono alti...
osservare Giove alle 19, in questo periodo, fa schifo anche con un apo da 15.000 euro...

PPS: "acclimatazione" o "acclimatamento"?
... "acclimataggine"?
