Riesumo un thread di quasi dieci anni fa (di solito si ritiene che ciò non si debba fare mai e questa azione si chiama necroposting, ma a mio avviso se la cos a ha un senso preoccuparsene è una immane sciocchezza) per fornire un aggiornamento pratico su un dettaglio di interesse per molti, stante la grande diffusione del Mak da 180/2700 nominali di Synta.
Cito @Fabio Bocci:
"I più limitati sono i Maksutov, alcuni, ad esempio gli Skywatcher 180 hanno un back con un foro di soli 26mm, un buchino che limita di molto il campo osservabile."
C'è un aggiornamento su questo aspetto. Da quando i Mak 180 (in realtà 182 di apertura libera del menisco, e con il primario correttamente sovradimensionato quindi questo valore costituisce una misura reale) di Synta han cambiato colorazione, passando dalla iniziale "Golden Series" color champagne metallizzato con culatta e cella portamenisco bianchi, alla c.d. Black Diamond" color nero metallizzato con un lieve effetto "glitter" un po' cafoncello, sempre con elementi applicati bianco latte, ho constatato che è stato riprogettato il paraluce del primario.
Dagli originari 26 mm si è passati a 30,5 mm di foro libero. Appena più di quello che è il massimo diametro interno del "naso" di montaggio di un oculare da 31,75 mm, che si attesta, calibro alla mano, al massimo a 27,6 mm quando presente la filettatura per i filtri "da 31,75".
Quindi, sia pure di poco, NEL CASO DELLO SKYMAX 180/2700 MC può avere senso utilizzare un diagonale da 2", anche se certo non completamente sfruttato, ed ha parimenti senso che abbia un visual back da 2".
Il suo fattore adimensionale K per una focale di 2700 e apertura 182 è dunque di 1.750, che si traduce in un FOV massimo teorico in cielo di 0,648°. Per cui a titolo di esempio l'oculare da 2" e 28 mm schema RKE in dotazione, con 56° apparenti e 0,57°, non è l'oculare cercatore "ideale", un TS (=GSO) Wide Field da 32 mm e AFOV 55° in teoria è perfetto (circa 0,65°), ma all'atto pratico ho constatato che per ragioni che sarebbe lungo discettare qui, un 40 mm da 2" schema Kellner o RKE con AFOV da 50° (FOV di 0,74°, circa 0,1° più del limite teorico) di fatto, alle prove fatte, NON produce neppure di giorno osservando sfondi fisici neutri vignettatura rilevabile dall'occhio umano e, grazie anche alla pupilla di uscita di 2,69 mm, costituisce per quello strumento l'oculare cercatore "ottimo".
Dopo averne testati più d'uno grazie alla collaborazione di amici astrofili, ho acquistato un Celestron E-Lux 40 mm da 2" (che persino sul sito della casa viene proposto erroneamente per un AFOV di 56°, che in realtà riguarda solo le due focali più corte da 30 e 26 mm). Il 40 mm in effetti è da 50°, e costituisce a mio avviso, anche grazie al ridotto numero di lenti, il miglior acquisto per lo SkyMax da 180 mm nominali; sia per avere un oculare cercatore che nei fatti non vignetti, che per potersi cimentare in trasferta nella ricerca di qualche oggetto deep sotto cieli adeguati.
Il rapporto focale 1:14,83 fa sì che non esistano problemi di aberrazioni geometriche fastidiose di nessun tipo; la modesta fama che ha l'OTTIMO oculare LET da 28 mm e 2" ad esempio a mio avviso è il risultato del fatto che, come il prezzemolo, viene fornito in dotazione anche su Newton da f/5 e persino F/4, rifrattori da viaggio come i 102 f/5 e cose simili, per i quali è assolutamente inadatto esaltando oltremisura la coma dei Newton e la curvatura di campo degli acromatici aperti.
_________________ INQUINAMENTO LUMINOSO - http://www.LAZIOSTELLATO.org, il Coordinamento per la riduzione/prevenzione dell'IL ed il risparmio energetico nel Lazio, invita a farci segnalazioni di impianti che si sospetta essere fuori norma, in modo che possano essere obiettivamente vagliati confrontandoli col disposto della L. 23/2000, e se difformi, costretti ad un virtuoso adeguamento come prevede la Legge.
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