Inserisco un nuovo topic con i miei personali commenti su quest'ottica cinese.
questo è il link al mio sito con le immagini:
http://www.astrovalerio.altervista.org/ ... &Itemid=26
ho visto che su alcuni browser su Mac la formattazione del testo non è corretta, ovvero la spaziatura sembrerebbe maggiore del dovuto e il testo va a finire sopra le immagini; mi segnalate eventuali anomalie di visualizzazione...grazie!
SkyWatcher 80ED, un cinese dalla vista acuta
Dopo qualche tempo di prove ecco le mie prime impressioni su questo tubo…che non è un bidone!
Più che una recensione, questa vuole essere una sorta di taccuino degli appunti sulle esperienze maturate con il rifrattore Skywatcher 80ED. Iniziamo subito dalle prime impressioni. L`ho acquistato usato assieme ad una serie di accessori: anelli per il tubo, diagonale a specchio da 2” con adattatore per i 31,7mm, il cercatore 6x30 con relativo supporto e una pratica e robusta valigia per il trasporto marchiata Orion.
Da fuori…
Partiamo dall’esterno: la valigia è di ottima fattura, robusta e con i bordi rinforzati; all`
Interno un sistema di gommapiuma sagomato consente di riporre il tele con montato il diagonale mentre gli anelli, il cercatore ed eventuali altri 3 oculari trovano posto nei vani opportunamente sagomati. Nel complesso l’impressione è stata più che positiva e se proprio dovrei trovarle un difetto, potrei lamentarmi solo del fatto che è un po’ grossina ma questo serve sia a contenere anche gli accessori sia a proteggere adeguatamente il contenuto con ampio utilizzo di materiale dedicato ad attutire vibrazioni e colpi.
Passiamo al tubo; anche qui la prima impressione e che sia grosso per essere solo un 80mm e un rapido confronto con il mio Vixen 80mm f/11 svela il motivo: il tubo utilizzato per il telescopio cinese ha un diametro maggiore perché è lo stesso utilizzato per la versione da 100mm, lo si nota dalla cella dell’obiettivo che è sovradimensionata per il diametro delle lenti. Poco male, anche se il mio scopo era quella do avere un telescopio molto trasportabile e di buona qualità. Il tubo mostra qualche segno dovuto all’utilizzo degli anelli, qualche graffietto, particolare comunque segnalatomi dal precedente possessore. Nel complesso il tele appare di una solidità notevole grazie all’utilizzo abbondante di materiale metallico, dal tubo al focheggiatore; quest’ultimo però, se da un lato mostra l’ottima fluidità dei sistemi crayford senza cremagliera, dall’altro lato si mostrano palesemente poco frizionati quando si applicano accessori pesanti con il tele puntato verso l’alto. Nel mio caso quando provavo a montare una reflex digitale o il diagonale prismatico con un oculare da 2”, anche stringendo al massimo la vite della frizione, ciò non mi garantiva un bloccaggio sufficientemente sicuro. Guardando su internet ho trovato che questo problema era comune agli altri possessori di questo tubo e l´ho risolto in questo modo. Ora è tutto a posto e non ho più accusato problemi del genere.
Sul campo
Nel visuale l’ho utilizzato poco quindi non ho ancora l’opportunità di mettere un feedback in questo senso mentre l’ho provato più a fondo in fotografia, campo per cui ho acquistato proprio questa ottica. L’80Ed monta un doppietto con una lente in FPL-53 che lo rende particolarmente corretto verso l’aberrazione cromatica. C’è chi lo definisce semi-Apo chi Apo, il problema nasce più che altro dal valore che si da a questa parola. Se per apo si intende non vedere il classico spettro secondario intorno agli astri più luminosi o avere un alone blu/viola intorno alle stelle più grosse in fotografia, allora l´80ED è assolutamente un telescopio apocromatico, ma se invece per apo si vuole un telescopio che non presenti mai colori spuri sia nelle immagini a fuoco sia, soprattutto in quelle fuori fuoco o in presenza di forte turbolenza allora l’80ED non può essere classificato come Apo. Io sinceramente osservo e fotografo mettendo a fuoco gli oggetti e non mi interessa controllare se in intra o extra focale ci sia del residuo cromatico (per altro modestissimo) per cui otticamente e soprattutto per la fotografia sotto l’aspetto della correzione cromatica sono assolutamente e pienamente soddisfatto. La focale di 600mm quando la si abbina ad un corpo reflex digitale con sensore più piccolo del 35mm mostra un campo ripreso corrispondente ad un’ottica da 900 o 960mm in base che lo si monti su di un corpo Nikon oppure Canon. La focale risultante è sufficiente per riprendere la maggior parte degli oggetti celesti anche se per alcune nebulose planetarie o galassie può risultare ancora insufficiente. Dopo aver fatto i primi scatti ho notato con piacere la notevole correzione cromatica mostrata da questo obiettivo, tutto un altro mondo rispetto ai miei precedenti rifrattori Vixen acromatici 80M e NA120S. La vignettatura mostrata sul formato APS delle reflex digitali è del tutto trascurabile e facilmente annullabile sia attraverso un classico flat field che tramite programmi appositi per la conversione dei file RAW come CameraRAW di Adobe o Nikon Capture NX. Meno positiva invece il risultato della curvatura di campo, l´80ED è un rifrattore corto ed è quindi comprensibile un certo degrado della qualità verso i bordi (le mie precedenti esperienze riguardavano solamente il VIXEN NA120S che ha un apposito doppietto spianatore per risolvere questo problema e i teleobiettivi fotografici che vengono progettati proprio per garantire una qualità decente su tutta la superficie del sensore delle digitali), sui bordi in effetti è molto evidente la perdita di puntiformità delle stelle, soprattutto quelle più luminose. Con soggetti piccoli come galassie e nebulose planetarie si può tranquillamente croppare la parte centrale più corretta e dormire sonni sereni ma se si vuole utilizzare tutto il campo offerto da questo telescopio occorre dotarsi di uno spianatore di campo. Purtroppo ne Skywatcher ne gli altri brand che commercializzano questo tele cinese, ne hanno mai sviluppato uno specifico e cosi si è costretti ad adattare modelli progettati per altri telescopi. Su internet si trova davvero di tutto, molti hanno utilizzato il classico e diffuso riduttore Meade/Celestron 0,6x con risultati comunque accettabili, altri invece hanno raggiunto una qualità ottima abbinando i riduttori/spianatori da 0,8x di William Optics e TeleVue. L’applicazione di uno spianatore non e cosa semplice perché questo offrirà i migliori risultati solo ad una precisa distanza dall’obiettivo e vanno considerati quindi anche eventuali prolunghe per permettere al gruppo ottico aggiuntivo di lavorare al meglio...ci penserò su. E sul tubo mi sembra di aver detto tutto: ottima qualità ottica, meccanica perfezionabile, peso sopra la media e rifiniture da tipico cinese...per il prezzo a cui viene proposto non si potrebbe desiderare comunque di più, a meno di non raddoppiare la cifra da stanziare per l’acquisto dell’ottica.
Il contorno
Faccio un breve passo indietro e torno sugli accessori. Il diagonale a dire il vero non l’ho neanche provato...avevo già il mio da 2” con cui mi trovo molto bene e non mi è neanche venuto in mente di provarlo ma la qualità costruttiva non è da riferimento, quindi mi aspetto una resa nella norma ma niente di più, anche se spero di essere smentito appena ho il tempo per provarlo. Gli anelli del tubo sono di qualità inferiore a quelli, per esempio, di Vixen; fanno egregiamente il loro dovere ma come realizzazione si poteva fare qualcosa di più...a proposito, i fori filettati non hanno il classico passo inglese come i vari prodotti Vixen che adottano le filettature tipiche del mondo fotografico, ma utilizzano i classici passi nostrani. Questo, se da un lato rende di estrema facilità il reperimento di viti per il fissaggio di accessori, rende un poco più complessa la vita a chi ha già tutta la strumentazione basata su misure ben specifiche; cosi adesso ho una serie di viti con passo diversificato a parità di diametro...di notte al buio ciò non aiuta! Per concludere, ho trovato utilissimo la piastra fissa sul tubo per l’aggancio ai treppiedi fotografici (qui fortunatamente il passo del foro filettato è quello giusto!). Mi ha permesso molte volte di prendere l’80Ed e montarlo in pochi secondi su un treppiede per rapide e fugaci osservazioni e riprese...mi ricordo qualche macchia solare, Giove al tramonto e la Luna ai primi giorni. Normalmente sono visioni che mi sarei perso perché estremamente fugaci e presenti in una fascia oraria in cui l’ídea di tirar fuori dall’armadio e montare tutto il telescopio non si può assolutamente prendere in considerazione! Beh, anche qui avrei preferito una barra più lunga e con diversi fori oppure traslabile per bilanciare il tutto ma comunque anche cosi com’è fa il suo dovere.
Conclusioni
Se sia apo o semiApo lo lascio a voi da decidere...a me servivano certi risultati e questo tele ha dimostrato di essere in grado di raggiungerli. Meccanicamente non si può assolutamente confrontare con un AP, TeleVue o Takahashi e neppure ai più semplici e spartani Vixen. Di questi ultimi adotta diverse soluzioni estetiche/funzionali ma avendoli tutti e due posso confermare che le realizzazioni giapponesi, pur con i loro limiti, sono assolutamente superiori a quelle cinesi. Qualche problema iniziale con il focheggiatore è stato risolto con una leggera miglioria artigianale. Rimane a mio avviso eccessiva la dimensione del tubo, sono d’accordo alle economie costruttive, ma per un prodotto che nasce come piccolo e trasportabile sarebbe stato più saggio adottare un tubo dalle misure proporzionate al diametro e non adattare quello del modello da 100mm. Questo a fatto si che la cella dell’obiettivo sia di dimensioni ragguardevoli e, essendo realizzata in metallo, anche estremamente pesante pur potendosi avvantaggiare da un’ottima stabilità del posizionamento delle lenti negli anni. La cella infatti non e registrabile e anche su questo fattore non ho lamentele da fare. Posseggo il Vixen 80M da oltre 10 anni e l’ho sballottolato (passatemi il termine..rende bene l’ídea) da tutte le parti: in macchina, su strade di montagna, ovunque...ed è ancora perfettamente allineato. Anche il Vixen NA120S non ha la cella registrabile e anche se il diametro è di 120mm, mostra una figura di diffrazione da manuale; quindi il fatto che la cella sia fissa non mi preoccupa affatto. Ho trovato molto comoda la possibilità di agganciare il tubo direttamente su un treppiede fotografico, si può utilizzare come fieldscope o per osservazioni estemporanee..questo e´forse l’aspetto che non conoscevo e che ho apprezzato di più. Adesso concludo davvero...l´80ED mi ha soddisfatto anche se non mi ha entusiasmato per alcuni lati oscuri che ho evidenziato poco sopra. Lo consiglierei a chi vuole un telescopio pratico e di ottima qualità per osservazioni e fotografia (in questo caso farei anche un pensierino ad uno spianatore) mentre per chi vuole il massimo, sia otticamente che meccanicamente lo indirizzerei verso altri lidi, ovviamente con la sicurezza di dover sborsare almeno una cifra doppia se non tripla a parità di diametro.