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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 25 settembre 2006, 20:54 
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Iscritto il: domenica 18 giugno 2006, 20:07
Messaggi: 106
Località: Siracusa
Per Avalex ... ed altri
Mi presento: sono Riccardo Spada, autocostruttore per curiosità....

Valex vedo che hai molta voglia di fare, e i mezzi e la volontà per realizzare il tuo progetto non ti mancano, magari avessi io la possibilità di operare su macchine a controllo numerico, possiedo solo un tornietto e ci cavo fuori anche gli ingranaggi...
Io stesso ho cominciato cosi tanti hanni fa, con la tua stessa curiosità, tanta voglia di fare e alla base una buona scuola pratica.
Ti voglio incoraggiare, e incoraggiare quanti vogliono conoscere o cimentarsi nell'autocostruzione di uno strumento e far conoscere quindi a piccoli passi i dettagli di questo strumento, e come procedere.
Andiamo per gradi:

La configurazione Newton Cassegrain è una configurazione usata, specialmente negli anni passati, negli osservatori professionali.
In uno strumento, avendo l'astronomo tempi di osservazione assegnati il più delle volte ridotti, si passava da una configurazione all'altra in funzione della ricerca specifica di ognuno.
Si sfrutterà il fuoco Newton o fotografico quando si deve sfruttare al massimo la luminosità dello specchio (E' il caso di ricerche sul profondo cielo), oppure nel fuoco Cassegrain, o Coudè corto o lungo per lavori dove si richiede una lunga focale, e dove la strumentazione anche molto pesante viene montata svariati metri distante (Vedi L'Hale del monte palomar per esempio)
Spesso, almeno fino agli anni 70, il fuoco fotografico era nel fuoco diretto dello specchio, senza l'interposizione di nessuno specchio secondario, dove l'astronomo all'addiaccio, dentro in una gabbia (il secondario) sulla sommità del telescopio piazzava la lastra fotografica.
Esce fuori da questa premessa la considerazione che da due strumenti realizzati in uno si possa avere il massimo rendimento.
Nell'astronomia amatoriale visto i diametri ridotti si vorrebbe emulare la stessa cosa ma bisogna conoscerne i vari aspetti e fare le dovute considerazioni, se non si vuole che da una grande idea e un grande entusiasmo se ne tragga una cocente delusione.
Mi fermo quì, purtoppo rispondo a pillole per mancanza di tempo, continuo domani.

Ciao Riccardo

Consiglio come recensione questo libro:
"appunti di ottica atronomica" di Ferioli
edito dalla Hoepli di milano.


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 25 settembre 2006, 21:04 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
Messaggi: 1656
Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao
Questo post lo hai inserito per sbaglio o lo lascio?


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MessaggioInviato: martedì 26 settembre 2006, 20:39 
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Iscritto il: domenica 18 giugno 2006, 20:07
Messaggi: 106
Località: Siracusa
Ciao Giuliano
L'ho inserito in autocostruzione come apertura dell'argomento da parte di Avalex, e visto che esso può essere, credo, di interesse più ampio ho ritenuto aprire un topic specifico in STRUMENTI per la sua continuazione.
Se lo ritieni opportuno puoi eventualmente trasferirlo in AUTOCOSTRUZIONE, oppure lasciarlo.
Grazie ciao.
Riccardo


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MessaggioInviato: giovedì 28 settembre 2006, 18:29 
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Iscritto il: domenica 18 giugno 2006, 20:07
Messaggi: 106
Località: Siracusa
..... L’apertura dello specchio primario per questa configurazione è di solito molto spinta (tipicamente f/D 3 – 3,5) questo per contenere entro limiti accettabili la focale equivalente del Cassegrain, tipicamente f/D15, e il diametro dello specchio secondario iperbolico, diametro che aumenta quanto più si vuole un Cassegrain luminoso, ( vedi i meade-celestron f/10 con ostruzione enorme..)e quanto più ci si allontana come estrazione del piano focale dietro la culatta dello specchio primario forato.
Uno specchio aperto a f/D 3-3,5 è molto più costoso rispetto ad altri meno aperti (f/D 4-5) perché la lavorazione è molto laboriosa nella fase di parabolizzazione e nelle difficoltà a raggiungere le correzioni ottiche richieste.
Bisogna considerare che, mentre per la configurazione Newton, la montatura deve essere molto bassa perchè il fuoco è posto alla sommità lateralmente, passando alla configurazione Cassegrain bisogna alzare la montatura perchè il fuoco cade posteriormente lo specchio principale.
Questo è un primo aspetto importante da valutare prima di realizzare un siffatto strumento.


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MessaggioInviato: domenica 1 ottobre 2006, 18:04 
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Iscritto il: domenica 18 giugno 2006, 20:07
Messaggi: 106
Località: Siracusa
La configurazione Newton anche in questo strumento è la classica configurazione che tutti conosciamo e valgono le stesse regole:
Raggi paralleli di una sorgente all’infinito vengono riflessi dallo specchio primario parabolico e convergono in un punto detto fuoco.
Prima del suo fuoco viene posto uno specchio piano a 45° che devia lateralmente l’ultima parte del cono.
Il dimensionamento dello specchio secondario deve essere contenuto entro un certo valore di otturazione perchè la sua presenza a differenza dei rifrattori altera la figura di diffrazione, in parole povere diminuisce il contrasto.
Per valori fino a 0,20-0,25 (rapporto tra diametro del secondario diviso il diametro del primario) non si dovrebbe notare grossa differenza.

Per il suo dimensionamento bisogna tenere conto oltre che la riflessione dei raggi in asse anche quelli con una certa inclinazione affinché il campo sul piano focale sia interamente illuminato e non causi vignettatura.

Per la determinazione di quest’angolo di solito si prende la dimensione della luna (circa 1/2 grado) , considerando che la dimensione dell’immagine in millimetri che l’obbiettivo costruisce sul piano focale è di circa la sua lunghezza focale/100.
Nel campo amatoriale si può considerare un valore accettabile 40mm di campo (Formato fotografico 24x36).

Il diametro del secondario aumenta quanto più è aperto lo specchio primario (e la configurazione Newton Cassegrain lo è) perché intercetta il cono prima, quanto più lontano è il piano focale fuori del tubo.
In virtù della diminuzione di contrasto per la presenza del secondario, anche se non è molto conosciuto fra gli astrofili, si usa realizzare dei diaframmi, anelli a lama posti lungo l’interno del tubo, i quali con il loro dimensionamento fanno passare i raggi fino ad un certo angolo calcolato per il campo di piena luce e tagliano fuori quelli eccedenti.

Vedere foto del piano ottico e la costruzione di questi diaframmi.
Alla prossima ... Riccardo


http://forum.astrofili.org/userpix/618_schema_newton_cassegrain_1.gifhttp://forum.astrofili.org/userpix/618_diaframmi_1234_1.jpghttp://forum.astrofili.org/userpix/618_diaframmi_5678_1.jpg[/img]


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