Ok, lo ammetto, titolo un po' criptico ma non me ne sono venuti di migliori.
Latito un po' sul fronte astronomico da qualche mese ma sebbene il tempo sia sempre tiranno ho buone prospettive per questo 2010. Il topic, fra l'altro è border line con la sezione astrofotografia - profondo cielo ma visto l'interesse piuttosto generale posto qui
Parto. Di carne al fuoco ce n'è tanta vedo di andare per gradi senza ingolfare di parole questo topic.
1° passo: sistemare alcune cosette della seppur valida Orion Atlas EQ-G. Dopo aver pensato di sostituirla ma senza aver trovato valide alternative a prezzi umani, ho deciso di ritoccare quegli aspetti meno riusciti di questa montatura che ho sempre apprezzato (con pochissime riserve) fin da quando non era ancora mia! tre sono gli aspetti a cui ho messo mano.
1 - Le viti di regolazione della latitudine. Quelle originali erano troppo tenere e con il peso dei soli tubi ottici alla lunga si sono stortate. Le avevo sostituite momentaneamente con una volgare vite M10 che giravo con un pappagallo dalla scomodità inaudita. Ho recuperato da questo
venditoretutto ciò che mi occorreva per sistemare il problema. Già che c'ero gli ho ordinato anche i cavi nuovi di pulsantiera e alimentazione. Davvero ottimi prodotto.
2 - Il treppiede originale non è privo di difetti, ma a parte una discreta stabilità, tende con il tempo ad ovalizzarsi. Non tutto! Solo le gambe

e visto che iniziava a presentarsi il problema ho cercato un rimedio preventivo. L'ho sostituito. Ora c'è il classico Baader AHT con tanto di raggiera ferma piedini per l'utilizzo su superfici dure a cui ho poi aggiunto la classica flangia per sistemare la montatura. Questa era in alluminio non trattato, esteticamente poco piacevole nell'insieme con la montatura e la testa del treppiede di color nero. Così, dopo aver avuto interessanti risposte da questo
topic sull'efficacia dell'anodizzazione, ho recuperato questa
ditta, a pochi km da casa mia, da cui ho fatto sabbiare e anodizzare il raccordo dal titolare, Paolo, simpatico e disponibile astrofilo con cui ci siamo scambiati un po' di pareri sulel problematiche del nostro hobby. Ora mi sembra di avere una montatura di classe superiore da quanto è migliorata la stabilità generale.
3 - Il cannocchiale polare originale è una mezza chiavica! Ero ormai rassegnato a tenermelo così, malgrado non fossi l'unico ad avere problemi con questo accessorio (vedi il
post di Giuki84 di pochi giorni fa) quando durante una visita casuale dal sempre disponibile
Giuliano vedo uno strano adattatore. Fantastico: poter montare il cannocchiale polare Losmandy sull'EQ6, non mi pare vero. Lo prendo ma in effetti non mi pareva vero davvero! Qualche misura i progettisti Geoptik devono averla presa male, o forse l'hanno presa su un modello non proprio standard di eq6, sta di fatto che non si monta!
Nulla di trascendentale, una seconda visita da Tecnosky per ritirare la Canon Eos 450D appena fatta modificare e con una bella mano di tornio, mi sistema il pezzo. Ora funziona.
Torno a casa, lo monto e dopo aver recuperato le giuste chiavi a brugola (0,89mm!!!) collimo il reticolo e la sera stessa (ieri) faccio la prima prova di tutto.
Ecco come si presenta ora la mia EQ-G
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La serata è stranamente serena e con una calma davvero rara. Ne approfitto per mettere mano ad altre novità che erano entrate a far parte dell amia dotazione astronomica ma che per mancanza di tempo non ho mai provato.
Ovviamente è stata l'occasione per dare la prima luce alla Canon 450D modificata, poi ho rispolverato l'autoguida Sbig SG-4 a cui ho montato un piccolo teleobiettivo russo da 135mm di focale f/3.5 da usare come guida con il Borg 77ED. Con il fatto che la Sbig funziona senza Pc, il setup così composto si è rivelato davvero compatto e perfettamente funzionale. Peccato solo che ad ogni correzione la piccola Sbig emettesse un sonoro "Beep", inutilizzabile sul balcone di casa, proprio di fianco alle camere da letto dei vicini oltre le 22:00. Fino a quell'ora ho potuto però verificare la bonta del setup, da sfruttare appena possibile sotto un cielo migliore. Messa via la "rumorosa" Sbig SG-4 ho ritirato fuori l'altra mia guida, la Starfish; questa volta però collegata al piccolo Orion da 80mm f/5 e ovviamente a un Pc per comandarla. Qualche scatto alla minuscola M57 (minuscola perchè ripresa con la reflex e i 330mm di focale del Borg ridotto a f/4.3) giusto per verificare la guida -perfetta - e poi decido di dedicare l'ultima parte della serata alla Crescent - NGC 6888 - che sbucava proprio in quel momento dall'orizzonte. E sì, proprio dall'orizzonte. Quando opero dal balcone rivolto a Nord, a parte una stretta fetta di cielo a Nord, parzialmente coperta dagli alberi, mi rimane solo una striscia di cielo a Est, ma solo dall'orizzonte a circa un 30/40° di altezza, poi in alto il balcone sopra al mio copre la visuale e andando verso sud-est il muro del palazzo copre il resto. I primi scatti da 10 minuti a 800 ISO con un H-alpha da 6nm fanno vedere una impercettibile nebulosa, ma il telescopio è messo davvero orizzontale, punta appena appena sopra l'orizzzonte. Poi la rotazione terrestre mi viene in aiuto e la piccola nebulosa si alza. Prima di andare a nascondersi dietro al muro della casa riesco a vedere nelle ultime pose, con il cielo più pulito, lontano dall'orizzonte (ma non troppo) anche un po' di nebulosità residua che circonda la zona della Crescent. Alla fine porto a casa poco più di una decina di pose, tutte da 10 minuti e alcune non propriamente utilizzabili per via della foschia. Ecco come appariva il primo scatto e l'ultimo scatto, solo convertiti da Raw a jpeg e selezionando il solo canale rosso:
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E questo invece è un veloce quanto modestissimo risultato tirato fuori da Deepskystacker, ottenuto sommando queste pose, assieme a qualche flat realizzato però non proprio benissimo e senza nemeno un dark (era tardi e oggi dovevo lavorare!), giusto come ricordo della bella serata passata a rispolverare un po' di "hardware"
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crescent.jpg [ 350.74 KiB | Osservato 1401 volte ]