La pupilla d'uscita è la taglia del "disco" di luce che esce dell'oculare. Come Escocat ha già spiegato, questo dipende del rapporto focale del telescopio (quindi è una funzione dell'apertura) e la focale dell'oculare. Se vuoi conoscere la formula, personalmente trovo questa la più semplice:
PU = f(oculare) / F(rapporto focale del tele)
Per es., se hai un oculare 30mm ed il tuo tele è un f/5, la PU sarà 6mm.
Allora perchè questo è importante? Il tuo occhio ha un diametro massimale. Nel buio assoluto, l'occhio di una persona giovane ha un diametro di +/-7mm. Nel esempio di questa combinazione oculare/telescopio, tutta la luce che esci dell'oculare può ancora entrare nell occhio dell'osservatore. Però, se prendiamo un'oculare 40mm, la PU diventa 8mm. In questo caso, c'è una perdita di luce perchè il nostro occhio non può più catturare tutto. Devo anche menzionare che il diametro massimale del nostro occhio diventa più piccolo coll'eta.
Se mi permetti di elaborare ancora un pò di più, la PU è il limite per l'ingrandimento minimale di un telescopio. Magari non è un problema enorme per un tele "normale". Ma se cominciamo di parlare di telescopi più grossi come un apertura di 30cm e più, è cmq qualcosa da considerare. Prendiamo il mio 18" (46cm) per esempio. Il mio tele è un f/4,45 (focale 2040mm). Se la PU massimale è 7mm (per un giovane) per evitare una perdita di luce, l'oculare il più grande che puoi usare col mio tele è 7mm x 4,45 oppure 31mm. Dunque il favoloso 31mm Nagler è limite limite... Però, anche se sia un 31mm Plössl con un campo di 50° sarebbe ancora la stessa cosa. Le lenti dell'oculare non hanno nulla da fare colla PU. L'ingrandimento minimale col mio tele è allora 66x (2040mm / 31mm). Per un 30" f/4 Obsession è già 109x!

Ciaooo!
Peter