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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Batterie: missione (quasi) compiuta
MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2009, 19:11 
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Iscritto il: domenica 4 marzo 2007, 16:02
Messaggi: 1287
Località: Varese/Genova
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao a tutti,
ringraziandovi per i numerosi interventi e la stimolante discussione, inizio un altro thread per darvi un resoconto. Ieri ho fatto un giro tra supermercati e Brico, e sono tornato a casa con il seguente materiale:

1) Batteria Ursus da 60 Ah. Non è una gran marca ma è economica (60 EUR)
2) Seconda batteria Bosch da 90 Ah. In realtà ne volevo un'altra da 60 Ah, ma poi l'ho trovata di marca in super-offerta speciale e allora mi sono detto "melius abundare quam deficere" :mrgreen:
3) Caricabatteria che eroga fino a 15A, marca Awelco (pagato 25 Eur).

Il problema che mi lascia ora + perplesso è il fatto che la carica della batteria è molto importante, e il mio caricabatterie è manuale, cioè non si stacca quando la batteria è carica: quindi o devo trovare il modo di capire quando è il momento di staccarlo, oppure me ne devo comprare uno automatico. Inoltre, a detta di gente esperta, spesso i produttori di caricabatterie sono un po' ballisti e tendono a esagerare sulle specifiche dei loro modelli.

Staremo a vedere :-)

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Emmanuele Sordini
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MessaggioInviato: domenica 8 novembre 2009, 22:15 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 20:49
Messaggi: 142
Località: Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao,
non sono un esperto ma quelli che lo sono mi hanno detto che una batteria viene caricata se è scarica, altrimenti non capita nulla se la si lascia collegata al carica batterie; d'altronde penso che non la terrai in carica per delle sttimane...!
In secondo luogo se hai un caricabatteria con un indicatore a lancetta, questa, quando la batteria è carica, scende a zero.
Gianfranco

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gianfranco


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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 0:46 
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Iscritto il: domenica 4 marzo 2007, 16:02
Messaggi: 1287
Località: Varese/Genova
Tipo di Astrofilo: Fotografo
gianduran ha scritto:
non sono un esperto ma quelli che lo sono mi hanno detto che una batteria viene caricata se è scarica, altrimenti non capita nulla se la si lascia collegata al carica batterie;

Non sono un esperto nemmeno io. So però che se una batteria è lasciata sempre sotto carica con una corrente "forzata", ciò può accorciarne la durata. Esistono dei caricabatterie elettronici che sono in grado di capire se la batteria sia carica, nel qual caso vanno in stand-by oppure riescono ad erogare una corrente di mantenimento in modo tale da mantenere la batteria carica ma senza danneggiarla. Io invero ho uno di questi caricabatterie, che funziona molto bene ma non è adatto a batterie di capacità così elevata come quelle che ho appena acquistato.

gianduran ha scritto:
d'altronde penso che non la terrai in carica per delle sttimane...!

Certamente: direi al massimo 12-15 ore. Ma sarei stato molto più tranquillo a sapere che c'era un caricabatteria di cui potersi fidare anche nel caso di un'eventuale dimenticanza.

gianduran ha scritto:
In secondo luogo se hai un caricabatteria con un indicatore a lancetta, questa, quando la batteria è carica, scende a zero.

Sì, il caricabatterie che ho preso ha un amperometro analogico: però il manuale di istruzioni è molto avaro di informazioni, e non dice nemmeno quando sia il caso di staccarlo. Inoltre ha due "velocità" di carica (immagino due amperaggi diversi) ma non si specifica chiaramente a che intensità di corrente corrispondano, e quando si debba usare l'una o l'altra. Comunque ho sentito anche io che quando la corrente scende a zero o quasi la batteria è carica.

Insomma, il punto fondamentale in questo caso è la carenza di documentazione del caricabatterie. In caso di un dispositivo non automatico si dovrebbe chiaramente spiegare come usarlo al meglio. Cosa che il produttore si è ben guardato dal fare.

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Emmanuele Sordini
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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 1:08 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 18:42
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Quando l'amperometro indica 1 A o meno, stacca la carica.
Ciao Pino

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Pino, eterno neofita
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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 9:02 
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Iscritto il: mercoledì 6 settembre 2006, 14:10
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Località: Taglio di Po (RO) PARCO DEL DELTA DEL PO
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Interessante 3d.
Io ho da parecchi anni (a memoria più di 5) due batterie: una da 45 A e una da 72 A che uso per le trasferte esterne.
Un mio amico "elettronico" mi ha suggerito di fare una periodica scarica e ricarica della batteria in modo da tenerla operative più possibile.
In pratica uno o due volte l'anno, con una lampadina da 12 V (e non mi ricondo quanti A) "scarico" la batteria facendola scendere finchè arriva sugli 11 V e poi la si ricarica con un caricabatteria a carica lenta.
Attenzione a non farla scendere oltre che altrimenti poi non si riesce più a ricaricare!!
In ogni modo, in vista di una serata operativa una leggera ricarica la faccio comunque.
A presto.
Giuseppe


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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 10:09 
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Iscritto il: domenica 4 marzo 2007, 16:02
Messaggi: 1287
Località: Varese/Genova
Tipo di Astrofilo: Fotografo
pinbert ha scritto:
Io ho da parecchi anni (a memoria più di 5) due batterie: una da 45 A e una da 72 A che uso per le trasferte esterne.

Sono classiche batterie da automobile?

pinbert ha scritto:
Un mio amico "elettronico" mi ha suggerito di fare una periodica scarica e ricarica della batteria in modo da tenerla operative più possibile.
In pratica uno o due volte l'anno, con una lampadina da 12 V (e non mi ricondo quanti A) "scarico" la batteria facendola scendere finchè arriva sugli 11 V e poi la si ricarica con un caricabatteria a carica lenta.
Attenzione a non farla scendere oltre che altrimenti poi non si riesce più a ricaricare!!

In base alla mia esperienza e/o quello che ho letto/sentito risulta che:

1) Come dice il tuo amico, quando e' possibile le batterie e' sempre meglio ricaricarle con una ricarica lenta;

2) A differenza di cio' che dice il tuo amico, pero', le batterie da auto e' sempre meglio non scaricarle troppo, perche' semplicemente sono fatte per esercizio continuo. Attenzione: non si parla di portarla proprio a zero. Ma quanto meno subiscono scariche profonde, tanto piu' dureranno. Apposta per questo scopo ci sono invece le batterie deep-cycle, le quali - come ho avuto modo di verificare - sono molto piu' costose (piu' del doppio).

pinbert ha scritto:
In ogni modo, in vista di una serata operativa una leggera ricarica la faccio comunque

Anche io... ;-)
Tu che caricabatterie hai?

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Emmanuele Sordini
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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 14:08 
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Messaggi: 4096
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se provi a bazzicare qualche forum di automobilisti o di motociclisti, ti accorgerai che sull'argomento batterie e caricabatterie esistono 100 verità diverse....
Io ti dico la mia.
Per quanto riguarda la procedura che ti ha consigliato il tuo amico, essa è valida per gli accumulatori nichel-cadmio, che soffrono dell'effetto memoria e che sono progettati per lavorare a cicli di carica e scarica.
Le normali batterie piombo/acido, non soffrono dell'effetto memoria, ma non nascono neppure per lavorare a cicli di carica e scarica troppo intensi.
Morale: la suddetta procedura, nella migliore delle ipotesi è inutile, nella peggiore, sottopone la batteria ad uno stress aggiuntivo a quello a cui già la sottoponete nelle vostre uscite.

Per quanto riguarda la ricarica, un semplice ed economico caricabatteria a trasformatore e ponte raddrizzatore, con protezione da cortocircuiti, come quelli che si trovano nei centri commerciali, va benissimo, per le piombo/acido, senza bisogno di spendere soldi per apparecchi più costosi.
La corrente circolante sarà quella che la batteria richiede ed essa diminuisce quanto più la batteria si avvicina alla sua massima carica.
L'importante è che all'inizio, quando la batteria "ha molta sete" la corrente non sia troppo elevata....
La vostra mamma non vi ha mai raccomandato di bere piano?

E' per questo che si consiglia di usare un apparecchio in grado di fornire al massimo il 10% degli ampére nominali della batteria.
In pratica è la potenza del trasformatore a fare da limitatore, senza bisogno di sofisticazioni elettroniche, ma in base alla semplice legge di Ohm W=VxI

Così facendo, una batteria sana sarà sicuramente ricaricata in tutta sicurezza, in max. 24 ore, ma di solito in meno tempo, perché ovviamente non si parte mai da zero.
Solo se col passare delle ore non si vede mai scendere l'amperometro, significa che forse c'è qualcosa che non va.

Per ridurre lo stress causato dal vostro utilizzo, è sicuramente utile surdimensionare le dimensioni della batteria a quelle delle vostre esigenze, in modo da lasciare sempre un buon margine alla batteria stessa, evitando di buttarla troppo a terra....Poverina.

_________________
Stefano
Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
Telescopi: Dobson GSO 300 deluxe; WO Zenithstar 66SD


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MessaggioInviato: lunedì 9 novembre 2009, 15:11 
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Iscritto il: mercoledì 6 settembre 2006, 14:10
Messaggi: 481
Località: Taglio di Po (RO) PARCO DEL DELTA DEL PO
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Emmanuele Sordini ha scritto:
Sono classiche batterie da automobile?
....
1) Come dice il tuo amico, quando e' possibile le batterie e' sempre meglio ricaricarle con una ricarica lenta;
2) A differenza di cio' che dice il tuo amico, pero', le batterie da auto e' sempre meglio non scaricarle troppo, perche' semplicemente sono fatte per esercizio continuo. Attenzione: non si parla di portarla proprio a zero. Ma quanto meno subiscono scariche profonde, tanto piu' dureranno. Apposta per questo scopo ci sono invece le batterie deep-cycle, le quali - come ho avuto modo di verificare - sono molto piu' costose (piu' del doppio).

pinbert ha scritto:
In ogni modo, in vista di una serata operativa una leggera ricarica la faccio comunque

Anche io... ;-)
Tu che caricabatterie hai?


Sono normali batterie da auto; della piccola non ricordo la marca, la seconda è una bosch.
Per altre cose mi sono sentito proprio stamani con l'amico "elettronico" che mi conferma di non farle scendere mai sotto gli 11 A.
Il caricabatteri è un bosch battmax 6.
A presto.
Giuseppe


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MessaggioInviato: martedì 10 novembre 2009, 11:58 
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stevedet ha scritto:
Per quanto riguarda la procedura che ti ha consigliato il tuo amico, essa è valida per gli accumulatori nichel-cadmio, che soffrono dell'effetto memoria e che sono progettati per lavorare a cicli di carica e scarica.
Le normali batterie piombo/acido, non soffrono dell'effetto memoria, ma non nascono neppure per lavorare a cicli di carica e scarica troppo intensi.

Esatto, anche a me risulta cosi'.

stevedet ha scritto:
Per quanto riguarda la ricarica, un semplice ed economico caricabatteria a trasformatore e ponte raddrizzatore, con protezione da cortocircuiti, come quelli che si trovano nei centri commerciali, va benissimo, per le piombo/acido, senza bisogno di spendere soldi per apparecchi più costosi.
La corrente circolante sarà quella che la batteria richiede ed essa diminuisce quanto più la batteria si avvicina alla sua massima carica.

Mi e' anche stato suggerito di caricare la batteria monitorando frequentemente l'amperaggio, in modo tale da costruire una curva di carica.

Comunque per chi volesse "(quasi) tutto quello che vorrebbe sapere sulle batterie, ma non ha mai osato chiedere" :mrgreen:, segnalo questo sito molto interessante:

http://www.batteryfaq.org/

dove sono spiegate molte cose in dettaglio. Io personalmente l'ho trovato assai illuminante.

stevedet ha scritto:
Per ridurre lo stress causato dal vostro utilizzo, è sicuramente utile surdimensionare le dimensioni della batteria a quelle delle vostre esigenze, in modo da lasciare sempre un buon margine alla batteria stessa, evitando di buttarla troppo a terra...

Per un'intera notte osservativa con il PC attaccato, temo che anche una batteria da 90 Ah possa andare incontro ad una scarica abbastanza profonda, specie d'inverno... :?

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