ciao, Zandor.
Mi affianco a Daniela nell'essere cauto su questi strumenti. Dalla esplosione (più o meno in fieri) del gigante Meade sono in diaspora molti progetti e canali di acquisto di lenti made in china et similia.
A parte questo c'è da dire che un tripletto è tendenzialmente difficile da realizzare bene. Le superfici sono tante, la composizione dei vetri differente, le celle non così semplici e le tolleranze quelle che devono essere.
Se è vero, in generale, che un tripletto aiuta a correggere le aberrazioni geometriche e cromatiche che un doppietto non può oltre certi limiti, è anche vero che per fare questo un tripletto deve essere fatto TUTTO bene, altrimenti l'immagine è una porcheria.
NON so come lavorino questi strumenti (sarei molto curioso anche io di testarli a dire il vero) ma credo che, in generale, possano avere prestazioni più che dignitose. Non mi aspetterei la "luna" (siamo sempre sotto f.

ma neppure un flop totale.
Ricordiamoci anche che produrli costa MOLTO meno di quanto non sia il loro prezzo dal rivenditore. Questo è un fattore. L'altro fattore, anch'esso da citare, è che, comunque sia l'importanza di questo "delta", il prezzo finale al pubblico è comunque decisamente modesto.
Passo per essere un purista e, stupore, oserei dire che, se fossi costretto a vendere gli strumenti che ho o se questi scomparissero in una nuvoletta, credo che comprerei proprio uno di questi tripletti "cinesotti".
Non possono certo avere la qualità di un apo top level "takahashi et similia" ma certo può essere diaframmato a 10 cm. con una foc. equivalente di f10 che aiuterebbe molto. Ecco che avremmo probabilmente (esclusiamo astigmatismi o sferocromatismi importanti) un ottimissimo apo da 4 pollici. Lasciamolo a tutta apertura e avremo un ottimo strumento wide field e forse un accettabile astrografo. Il tutto per 1500 euro.. mi sembra un buon compromesso.
Fate vobis
Paolo