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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Come si valuta un oculare?
MessaggioInviato: giovedì 3 aprile 2008, 14:17 
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Iscritto il: lunedì 31 luglio 2006, 22:23
Messaggi: 298
Località: Genova
Tipo di Astrofilo: Visualista
E' da un pò che questa domanda mi ronza in testa: quali sono gli aspetti da considerare nella valutazione della qualità di un oculare? Voglio dire c'è qulache aspetto, procedura, 'trucco' da seguire oppure ci guardi dentro e dici:"beh, c'è in pò di cromatismo, niente riflessi...ok, mi piace!" :roll:

Ci dovrà pur essere una prova un pò più oggettiva, no? :? :?

Grazie a tutti!
PS: forse era meglio postare in neofiti?? Boh!?...spostatemi pure (vi dò il permesso :lol: )

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Alessandro
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 Oggetto del messaggio: Re: Come si valuta un oculare?
MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 15:05 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3944
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
> E' da un pò che questa domanda mi ronza in testa: quali sono gli aspetti da considerare nella valutazione della qualità di un oculare?

Parti dando per scontato che un oculare ha alcune caratteristiche fisiologiche che possono far risalire alla sua qualità complessiva:
1 - la nitidezza
2 - la planeità del campo
3 - la fedeltà cromatica
4 - la pulizia del campo

Istintivamente il primo metodo di valutazione di un oculare è il confronto con altri oculari, ovviamente usati sul medesimo strumento. La soluzione migliore sarebbe l'utilizzo con un telescopio di elevata qualità ma "esigente" in fatto di oculari, ovvero con un f/ abbastanza spinto al fine di avere poca profondità di fuoco. In questo caso se vi sono aberrazioni si ha la certezza quasi matematica che sono farina del sacco dell'oculare e non del tele. Fondamentale è poi una certa esperienza, oltre che alla presenza di un oculare "reference" per quanto scritto sopra.

> aspetto, procedura, 'trucco' da seguire oppure ci guardi dentro e dici:"beh, c'è in pò di cromatismo, niente riflessi...ok, mi piace!"

Osservazione corretta, anche perchè il parere di chi osserva conta parecchio; se a te l'ocualsre piace poco importa se il teste fatto da pincopallino dice che è una ciofeca, o no?

> Ci dovrà pur essere una prova un pò più oggettiva, no?

Non so se esiste un banco ottico per oculari

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 Oggetto del messaggio: Re: Come si valuta un oculare?
MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 16:01 
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Iscritto il: martedì 25 marzo 2008, 13:53
Messaggi: 1147
Località: brianza
photallica ha scritto:
> aspetto, procedura, 'trucco' da seguire oppure ci guardi dentro e dici:"beh, c'è in pò di cromatismo, niente riflessi...ok, mi piace!"

Osservazione corretta, anche perchè il parere di chi osserva conta parecchio; se a te l'ocualsre piace poco importa se il teste fatto da pincopallino dice che è una ciofeca, o no?

> Ci dovrà pur essere una prova un pò più oggettiva, no?

Non so se esiste un banco ottico per oculari


aggiungo, se ne hai la possibilità, di provare l'oculare in questione a lungo.
Settimana scorsa ho avuto il piacere di osservare con dei telescope service da 66°: ad inizio serata, con occhio e cervello rilassati, i telescope service, seppur economici e con i loro difetti evidenti, facevano il loro dovere in modo più che onesto.
Il cervello quando è rilassato riesce a correggere molti difetti, meglio di un'ottica adattiva attiva :-)
Ma quando è stanco allora non "elabora" più: a fine nottata i telescope service mostravano i loro limiti ottici: non riuscivo più a mettere a fuoco.
Lo stesso d'altra parte non accadeva con un nagler (sempre prestatomi): un oculare di alto livello che si dimostra utilizzabile anche quando sei stanco morto significa che lavora proprio bene.

ciao
daniele


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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 16:38 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
Messaggi: 6032
Località: Truccazzano (MI)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Francamente penso che non esista un metodo universale e oggettivo per valutare gli oculari. Mi spiego meglio: un oculare può essere usato su una moltitudine di telescopi, con caratteristiche molto diverse tra loro e proprio per questo motivo un oculare non sarà mai buono (o cattivo) con tutti. Un Nagler performa dannatamente bene con un dobson f/4.5 ma andrà altrettanto bene con un rifrattore f/5 con campo piano? Ho un vecchio Erfle che con i rifrattori lunghi offre prestazioni a mio giudizio elevatissime, ma quando l'ho infilato nel portaoculari di un dobson non volevo crederci a tutte quelle comete. E si potrebbe andare avanti per ore citando tutte le varie combinazioni. Quindi, mi chiedo, che senso ha sapere che il proprio oculare è perfettamente spianato, ottimamente corretto per il coma e astigmatismo quando poi lo si mette su un telescopio che produce un campo curvo, facendolo lavorare male? Quando un oculare che dai test di laboratorio ne uscirebbe con le ossa rotte per l’abominevole curvatura di campo, nella pratica poi offra prestazioni esaltanti con un Dobson…
Io girerei la domanda in :”come posso valutare che un oculare sia valido con un determinato telescopio?”
In questo modo avremo una risposta che ha anche una rappresentazione pratica nella realtà

Imho ;)

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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 17:10 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16162
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
valerio ha scritto:
Io girerei la domanda in :”come posso valutare che un oculare sia valido con un determinato telescopio?”
In questo modo avremo una risposta che ha anche una rappresentazione pratica nella realtà

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E' proprio così che si dovrebbe fare, quando si prova un oculare si dovrebbe scrivere "Su tal telescopio si comporta così e cosà, mentre su tal'altro telescopio si comporta..." :wink:

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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 17:24 
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Località: brianza
valerio ha scritto:
[cut]Un Nagler performa dannatamente bene con un dobson f/4.5 ma andrà altrettanto bene con un rifrattore f/5 con campo piano? Ho un vecchio Erfle che con i rifrattori lunghi offre prestazioni a mio giudizio elevatissime, ma quando lo infilato nel portaoculari di un dobson non volevo crederci a tutte quelle comete. E si potrebbe andare avanti per ore citando tutte le varie combinazioni. Quindi, mi chiedo, che senso ha sapere che il proprio oculare è perfettamente spianato, ottimamente corretto per il coma e astigmatismo quando poi lo si mette su un telescopio che produce un campo curvo, facendolo lavorare male?
[cut]
Io girerei la domanda in :”come posso valutare che un oculare sia valido con un determinato telescopio?”
In questo modo avremo una risposta che ha anche una rappresentazione pratica nella realtà

Imho ;)

V


la curvatura di campo del telescopio non è l'avversario più ostico con cui si scontra l'oculare: la curvatura di campo del tele infatti è dello stesso ordine di grandezza della sua focale (in genere decine di cm o metri).
Il problema è che a parità di LUNGHEZZA FOCALE, la profondità di campo di un tele dipende dal suo RAPPORTO FOCALE. E' soprattutto la profondità di campo che fa soffrire l'oculare.

Considera la "sagitta" del piano focale di un oculare (tale "piano" sarà in prima approssimazione una calotta sferica delimitata dal diaframma di campo, su tale calotta considero la sagitta).
A prescindere dallo schema ottico dell'oculare, in un tele chiuso la profondità di campo sarà sempre maggiore della sagitta sopracitata, quindi l'oculare lavorerà bene.

E' difficile che un oculare cha lavora bene ad f/4 non lavori bene anche su tele più chiusi.

ciao
dan


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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 17:59 
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> A prescindere dallo schema ottico dell'oculare, in un tele chiuso la profondità di campo sarà sempre maggiore della sagitta sopracitata, quindi l'oculare lavorerà bene.

Si quoto ma solo perchè la maggiore profondità di fuoco (che l'omologa della profondità di campo) compensa le curvature di campo sia del telescopio che dell'oculare.
Immaginiamo un'ottica newton f/4 (corretta dal coma con un correttore, altrimenti non ne usciamo più): si ritrova con una PDF sottile meno di un foglio di domopak e un oculare costretto a lavorare con questo tele passa un brutto quarto d'ora! :shock:

> E' difficile che un oculare cha lavora bene ad f/4 non lavori bene anche su tele più chiusi.

Esatto, su un rifrattore f/15 lavora discretamente anche una lente singola, già con un Ramsden si gira in limousine! :oops:

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MessaggioInviato: venerdì 4 aprile 2008, 19:31 
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photallica ha scritto:
> A prescindere dallo schema ottico dell'oculare, in un tele chiuso la profondità di campo sarà sempre maggiore della sagitta sopracitata, quindi l'oculare lavorerà bene.

Si quoto ma solo perchè la maggiore profondità di fuoco (che l'omologa della profondità di campo)


scusami, ho sempre parlato di profondità di campo, ma in realtà mi riferivo alla profondità di fuoco (scoperto googlando :-) )

photallica ha scritto:
compensa le curvature di campo sia del telescopio che dell'oculare.
Immaginiamo un'ottica newton f/4 (corretta dal coma con un correttore, altrimenti non ne usciamo più): si ritrova con una PDF sottile meno di un foglio di domopak e un oculare costretto a lavorare con questo tele passa un brutto quarto d'ora! :shock: [cut]


hai ragione anche qui: non avevo fatto i conti ed ero molto più ottimista.
Ad esempio ad f/4 con un metro e mezzo di focale risulta una PDF di poche decine di micron :shock:
Shocked

ciao
dan


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MessaggioInviato: sabato 5 aprile 2008, 16:13 
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Grazie a tutti delle risposte: ora ho le idee un pò più chiare! :)

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