1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 11:31 
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Iscritto il: domenica 7 gennaio 2007, 0:14
Messaggi: 3034
Località: Yduklin
Tipo di Astrofilo: Visualista
ciao, una domandina ottica per cui non riesco a capire dove è l'intoppo.

Se l'ingrandimento max che posso ottenere rispetta la legge del doppio dell'apertura, cosa succede otticamente che mi impedisce di andare oltre?
Visto che sulla Luna posso non rispettarla e ottenere img dettagliatissime?
max

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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 11:52 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il punto è che non esiste alcuna legge ;)

Puoi tirare con gli ingrandimenti teoricamente fino all'infinito, o se preferisci, il cosiddetto "ingrandimento massimo" dipende dalla luminosità del soggetto in questione. Anzi, a voler essere pignoli, dalla sua brillanza superficiale (rapporto tra magnitudine e dimensioni angolari).

Il metro di valutazione è solo la tua soggettività.

Personalmente ritengo validi i 2X sui dischettini planetari tipo Giove, Saturno, Marte. Già su Venere puoi andare tranquillamente oltre, non ne parliamo poi sulla Luna... :cool:


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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 11:53 
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Iscritto il: lunedì 13 marzo 2006, 18:54
Messaggi: 77
Località: Castelli Romani
maximoRed ha scritto:
ciao, una domandina ottica per cui non riesco a capire dove è l'intoppo.

Se l'ingrandimento max che posso ottenere rispetta la legge del doppio dell'apertura, cosa succede otticamente che mi impedisce di andare oltre?
Visto che sulla Luna posso non rispettarla e ottenere img dettagliatissime?
max


Credo sia dovuto al fatto che la Luna è comunque luminosissima.

Se per avere 300X sulla Luna bastano 8 - 10 cm di apertura, sui pianeti servono almeno 15 cm per raccogliere luce e avere contrasto sufficiente.

EDIT concordo con maidiremirko ! :D


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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 12:22 
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Iscritto il: mercoledì 5 marzo 2008, 13:47
Messaggi: 16894
Località: Senigallia (AN)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
maidiremirko ha scritto:
Il punto è che non esiste alcuna legge ;)

Puoi tirare con gli ingrandimenti teoricamente fino all'infinito, o se preferisci, il cosiddetto "ingrandimento massimo" dipende dalla luminosità del soggetto in questione. Anzi, a voler essere pignoli, dalla sua brillanza superficiale (rapporto tra magnitudine e dimensioni angolari).

Il metro di valutazione è solo la tua soggettività.

Personalmente ritengo validi i 2X sui dischettini planetari tipo Giove, Saturno, Marte. Già su Venere puoi andare tranquillamente oltre, non ne parliamo poi sulla Luna... :cool:


Ottimo a sapersi!!

sperimentare e sperimentare quindi!!! ;)

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Kosmos - Tre vite, la passione per il cielo, è il mio primo romanzo nel quale ho unito la divulgazione dell'astronomia alla narrativa contemporanea. Lo potete trovare in tutte le librerie e nei negozi online! Grazie per il supporto.


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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 12:23 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per la verità ci sono dei limiti precisi dovuti alla diffrazione ottica e limitati dall'apertura dell'obbiettivo.Se poi l'obbiettivo è un po' scadente o scollimato il limite si abbassa ulteriormente.
Oltre si aumenta l'ingrandimento ma non vi sono ulteriori dettagli.
In caso di oggetti poco contrastati i limiti sono questi ma nel caso di oggetti con maggiore contrasto (divisione di Cassini, stelle doppie, terminatore lunare) il nostro cervello rileva questi elevati contrasti permettendo di aumentare la propria risoluzione.
Vi è una legge di ottica ben precisa che lo illustra ma i miei ricordi si perdono nel tempo e mi ricordo solo gli "abstract" ma non le enunciazioni :wink:
Qualcuno più ferrato ti potrà dare maggiori ragguagli

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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 13:01 
[Rimosso come da richiesta del proprietario del messaggio]


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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 13:53 
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Iscritto il: domenica 7 gennaio 2007, 0:14
Messaggi: 3034
Località: Yduklin
Tipo di Astrofilo: Visualista
mauro_dalio ha scritto:


Mamma mia! Nonostante il mio inglese forse sufficiente,non c'ho capito granché :roll:
Mica sò Ronchi :wink:
Ad ogni modo grazie Mauro. :wink:

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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 14:06 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se non sbaglio c'è anche un limite "fisiologico" imposto dall'occhio umano: se la pupilla d'uscita (diametro/ingrandimento) scende sotto gli 0,5mm si "impastano" i particolari e diventano evidenti tutte le schifezze fluttuanti nell'umor acqueo dell'occhio, oltre a qualsiasi granello minuscolo di polvere sull'oculare, e all'ombra delle ciglia.

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
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Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 14:40 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 12:10
Messaggi: 332
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ripropongo, leggermente editato quanto avevo scritto in risposta ad una domanda molto simile un po' di tempo fa:

Credo che la risposta migliore sia "dipende dall'oggetto": le regole dei 2, 2,5 sono approssimazioni generali tanto per avere un'idea che i 60 mm pubblicizzati per 500x sono dei pacchi.

Sulla Luna (luminosa e fortemente contrastata) si può fare un 3X con praticamente qualsiasi telescopio per ciò che si trova lungo il terminatore, per le doppie anche di più, per i giganti gassosi che sono meno contrastati la regola è di solito 1,5x (ma non per gli anelli di Saturno, molto più contrastati), Marte regge anche oltre 2x perchè presenta un contrasto maggiore dell'atmosfera gioviana ed è anche luminoso.

C'è poi il concetto di massimo ingrandimento utile, cioè il massimo ingrandimento oltre il quale non tiri fuori nuovi dettagli, ma non è così facile da esprimere, perchè si potrebbe definire come il rapporto tra il potere risolutivo del tuo occhio e quello del tuo telescopio, ovvero se il tuo tele ha un potere risolutivo di 1" e il tuo occhio di 60", allora 60X dovrebbero bastare per vedere tutto.

Però... però 60" sono il potere risolutivo di un occhio praticamente perfetto in condizioni diurne, quanto è quello del TUO occhio e di notte?
Su Cloudy Nights c'è un articolo con delle stime medie che danno un valore di tra i 180" e i 240" e allora 180-240X sarebbero il massimo utile per un telescopio con un potere risolutivo di 1".

Ma ancora, il potere risolutivo di solito si calcola con le formule di Rayleigh o Dawes, ideate per la separazione di stelle doppie di pari magnitudine, ma non adatte per esempio alla Cassini o alle ombre dei satelliti su Giove e quindi ancora distinguo ...

Il mio suggerimento è di usare la formula dei 2-2,5X per avere una ragionevole stima di cosa aspettarsi, ma di non avere mai paura di provare a spingersi oltre, soprattutto sulla Luna: potrebbe essere una piacevole sorpresa.

Seeing permettendo, ovvio.

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MessaggioInviato: giovedì 20 marzo 2008, 14:50 
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Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Bravo Ford. Più è piccola la pupilla e più vanno a fuoco e si notano le miodesopsie. Vedere i "vermetti" che passano davanti ai pianeti è molto fastidioso.

Anche il discorso di Renzo è giusto, questa è la spiegazione più approfondita: il PR dell'occhio è di 2', e un ingrandimento di 2D soddisfa il criterio di Nyquist perché fa diventare una grandezza pari al PR del telescopio come 4' (per es. un 120 mm ha 1" di PR, e guardando a 240X 1" diventa come 240" a occhio nudo), e quindi non serve ingrandire di più perché si sovracampionerebbe senza vedere più particolari perdendo però luminosità.


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