A volte basta poco per trasformare una normale domenica in una bellissima giornata...
alle 9.30 di mattina carico la macchina e salgo dai miei in montagna, dove il mio bimbo più grande ci aspettava già in "assetto da guerra";
un bacio ai nonni, gli sciotti in spalla e via sulle piste sotto il caldo sole di febbraio, raggiungibili a piedi da casa dei miei in pochi minuti.
A ora di pranzo la nonna aveva preparato una bella polenta e cervo, annaffiata con un robusto rosso trentino.
Poi un pomeriggio passato a poltrire in terrazza, coperta ancora da circa mezzo metro di neve, fra una crogiuolata al sole, una battaglia di palle di neve, un capitolo di Harry Potter e le grida gioiose dei bimbi.
Cala lentamente la sera, ed il cielo da azzurro si fa sempre più blu, promettendo una serenata d'alta quota come solo le mie montagne profumate di resina e neve sanno regalare.
Così, mentre l'instancabile nonna spadella preparando per cena un'altra specialità della "cucina povera" trentina, salsicce e rapanelli neri arrostiti, io imbraccio il buon vecchio 8x30 russo "di famiglia", mi avventuro nel bosco innevato sotto casa, protetto dalle odiose luci della strada, e comincio a spaziare fra mille cascate di stelle, gustandomi tutto ciò che posso tirare fuori dalle generose lenti d'altri tempi, che non è poco con quel cielo stupendo e cristallino.
Mi basta sentire da lontano un "a tavola......" ed in un istante sono già seduto, coccolato dal calduccio della fedele stufa in maiolica dei nonni, davanti ad un succulento e profumato piatto fumante ed un bel bicchiere rosso rubino...
si cena in allegria, fra un piacevole tintinnio di posate e bicchieri, poi baci, abbracci, e si rientra nella "metropoli", a soli venti minuti di strada da un paradiso che fortunatamente posso raggiungere quando più mi garba...
