Una avvertenza importante: per la pulizia delle ottiche dei rifrattori apocromatici - soprattutto quelli costosi - non va mai utilizzata la bomboletta d'aria spray. Gli elementi in fluorite cristallina, gli elementi in fpl-53 / OK4 o equivalenti (spesso commercializzati come "fluorite" o "fluorite sintetica"), e anche altri vetri ED, se spruzzati con l'aria della bomboletta che puo' essere molto fredda, possono subire un processo di "reticolazione" che e' un fenomeno orribile che manda in minutissimi frantumi il cristallo o il supervetro (questi tipi di vetri non sono amorfi come i "soliti"), per shock termico ed espansioni termiche differenziali. Particolare attenzione va prestata se l'elemento alla fluorite e' posto all'esterno. Parecchi strumenti Takahashi (ad esempio la serie FS) hanno l'elemento fluorite posto all'esterno. Per chi osserva in climi rigidi, e anche se in italia non abbiamo le temperature del nord degli usa, o del canada, o del nord europa, non va sottovalutato il pericolo di portare fuori nel pieno della notte un telescopio tenuto in casa al tiepido. Altro rischio che corrono le ottiche di precisione in materiali esotici e' quello della "delaminazione" altro orribile fenomeno, questo causato dal caldo; e' piu' bonario del precedente, in quanto causa "solamente" una minore resistenza all'umidita' che potrebbe evolvere (e di solito, prima o poi lo fa) in un annebbiamento della preziosa superficie ottica, se appena appena un po' di umidita' dell'aria dentro il tubo va ad attaccare la superficie. Un apo non dovrebbe mai essere lasciato a lungo al sole, o in un'auto chiusa e parcheggiata al sole, e cose simili (mi permetto di aggiungere che a volte un po' di buonsenso...) Vi segnalo un link in cui Roland Christen il fondatore di Astro-Physics (non esattamente l'ultimo arrivato in fatto di apocromatici) ci racconta quello che e' successo alla superficie di un elemento ED che lui stesso (non esattamente l'ultimo arrivato) stava pulendo con una bomboletta di aria e (come puo' succedere) un po' di liquido e' uscito insieme all'aria.... il fondatore di AP ha visto la superficie che si gonfiava e spaccava a vista d'occhio e immediatamente ha molato via 3mm dalla superficie per impedire al difetto di propagarsi e ha "salvato" l'elemento dalla reticolazione totale. Roland Christen ci racconta anche come un blank di fluorite da 4" gli si e' spaccato in due semplicemente per essere stato portato all'esterno, dopo essersi acclimatato al tiepido. Qui il link
http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=388 Ricordo ancora che la fluorite, l'fpl-53 e in misura minore altri vetri ED, sono sensibili anche all'umidita' oltre che agli agenti chimici atmosferici (acidi e alcalini e chissa' cosa) e che i coatings protettivi sono eccellenti ma non perfetti: un'ottica del genere va sempre lasciata asciugare attentamente, nel caso si formi condensa o appannamento, prima di riporla.
I vecchi acromatici crown-flint - se proprio non se ne puo' fare a meno e rinunciare ad un pochino di comodita' e usare una pompetta a mano, che sarebbe la cosa migliore - si possono pulire *con cautela* con le bombolette spray o con i compressori (lavorando a bassa pressione) prestando MOLTA attenzione a non agitare o rovesciare la bomboletta, a spruzzare prima altrove (per verificare che non esca liquido) e a spruzzare brevemente e lasciare riposare la bomboletta che l'aria non diventi troppo fredda, e nel caso del compressore, verificare altrove che non escano tracce di olio o altro insieme all'aria. In ogni caso come gia' detto, la cosa migliore sarebbe utilizzare sempre una pompetta a mano.
PS Nel caso vi siano lettori appassionati di mineralogia, la reticolazione e' fenomeno comunissimo (per non dire la norma) fra i cristalli, e la bomboletta d'aria tenetela lontanissima dai vostri campioni.