Piano piano salta fuori la vera verità sui laser verdi che al freddo-fresco muoiono:
i primi laser verdi, quelli che si vendevano poco più di un anno fa attorno ai 100-120 euro utilizzavano dei diodi laser di produzione americana, probabilmente "nati" per il target militare, che non risentivano del freddo, nemmeno de quello "vero".
Poi, dopo il "boom" questi oggettini sono diventati dei semplici "gadget" da bancarella, e il diodo laser che utilizzano quasi tutti è una schifezza a basso costo fatta in Cina.
Lo si vede anche smontandoone uno:
questi economici da e-bay, che poi sono secondo me gli stessi che vendono i negozi italiani, hanno un diodo saldato su una basetta infima, con "incollato" alla meno peggio il cilindretto di ottone con la lente di collimazione, spesso anzi sempre storto, con un pulsantino di accensione escrementizio.
Un po' come oggi i portachiavi a laser rosso, che oggi i VuCumprà (scusate, gli "operatori di mercato alternativo"...

) vendono a due-tre euro e che fanno una "pallazza che strimpallazza" al posto del puntino.
Il mio primo laser rosso lo presi alla fiera di Hannover un paio di lustri fa, e mi costo 70 mila lire (un capitale all'epoca...) ma era un gioiellino...
l'altra sera ho poruto constatare che un vecchio puntatore verde, non di quelli "ultracarrozzati hi-tec" ma uno semplice "a penna", montato stabilmente su un bel Dob da 30cm autocostruito, ha lavorato tutta la notte, ad una temperatura di -6, accendendosi anche dopo lunghi periodi di spegnimento, facendo sempre un bel raggio potente e stabile.
PS: il pulsantino quando premuto faceva "click", e non "sfughch" come i cinesacci...
meditate, gente... meditate...
