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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: seeing
MessaggioInviato: domenica 7 maggio 2006, 18:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:14
Messaggi: 1561
Località: Caltanissetta
più il diametro di un telescopio è piccolo meno risente della turbolenza atmosferica, secondo questa regola allora i grandi tele degli osservatori dovrebbero essere inutilizzabili? chi mi illumina a tal proposito? :?


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MessaggioInviato: domenica 7 maggio 2006, 18:50 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
Messaggi: 1656
Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao
di solito si trovano in siti con seeing eccezionale e quelli piu' grandi sono dotati di ottica adattiva che "deforma" lo specchio a seconda della turbolenza atmosferica

Noi ci possiamo attaccare al tram :D


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MessaggioInviato: domenica 7 maggio 2006, 18:53 
Quoto - il seeing dipende dal luogo di osservazione!


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: domenica 7 maggio 2006, 18:57 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14845
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
ma io avevo capito che comunque in caso di turbolenza un tele di diametro maggiore finiva per valere QUANTO uno di diametro minore, mai MENO... ...non è così?

_________________
{andreaconsole.altervista.org}¦ Ballscope 300/1500 DIY "John Holmes"


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MessaggioInviato: domenica 7 maggio 2006, 19:03 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 17:14
Messaggi: 1561
Località: Caltanissetta
grazie ora mi è più chiaro :wink:


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MessaggioInviato: lunedì 8 maggio 2006, 9:29 
...se proprio "va male" lo puoi sempre diaframmare per diminuire l'apertura...
Comunque la turbolenza diventa "scomoda" solo salendo a forti ingrandimenti su focali "lunghe" quindi sull'alta risoluzione (Luna e pianeti) dove si predilige la qualità dell'ottica alla sua apertura.
Nel deep sky, che si fa con grandi aperture a bassi ingrandimenti, il problema è minore.
Il problema più grosso attualmente è l'inquinamento luminoso.


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MessaggioInviato: lunedì 8 maggio 2006, 9:34 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
andreaconsole ha scritto:
ma io avevo capito che comunque in caso di turbolenza un tele di diametro maggiore finiva per valere QUANTO uno di diametro minore, mai MENO... ...non è così?


No.
In una serata di seeing scarso un 10cm puo' essere superiore ad un 20cm!
(in realtà capita spesso qui a casa mia :S)

Il punto chiave e' che la superficie superiore intercetta una zona di cielo superiore e anche a parità di ingrandimenti un diametro inferiore vedrà meglio (cioe' + calmo).

Affinche lo strumento da 20 veda come quello da 10 deve essere diaframmato,altrimenti vedra' peggio.

Quando il seeing sarà buono invece... il 20 si mangerà il 10 :)


EDIT:ovviamente nel mio discorso non tiro in ballo ne la lavorazione delle ottiche,ne la tipologia.


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MessaggioInviato: lunedì 8 maggio 2006, 9:48 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16950
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
andreaconsole ha scritto:
ma io avevo capito che comunque in caso di turbolenza un tele di diametro maggiore finiva per valere QUANTO uno di diametro minore, mai MENO... ...non è così?


La questione è un po' più complessa.
Il seeing è dovuto principalmente a celle convettive di dimensioni ridotte.
Una cella può avere momenti di stabilità e quella immediatamente accanto no.
Queste celle sono poi in continuo spostamento sia in verticale sia in orizzonatle.
Le loro dimensioni sono nell'ordine di poche decine di centimetri di diametro.
Un telescopio di piccole dimensioni avrà perciò più probabilità di avere impattato una cella convettiva stabile mentre uno di grandi dimensioni avrà più celle che colpiscono la sua ottica. Col risultato che il contributo della singola cella nello strumento più piccolo mi darà il seeing "reale" mentre nello strumento più grande avrò un seeing "mediato" dovuto al contributo di più celle.
Inoltre c'è un altro fattore di cui dobbiamo tenere conto.
Il seeing lo definiamo in vari modi (scala Antoniadi, Pickering, per esempio) ma spesso è soggettivo, basato cioè sulla sensazione dell'osservatore.
Usando il metodo del FWHM che indica l'ampiezza del cono di dispersione della luce di un stella misurato in arcsec possiamo invece avere una misura oggettiva.
Facciamo a questo punto un esempio e abbiamo stimato che il seeing sia di 2 arcsec.
Se usiamo uno strumento la cui risoluzione massima è di 3 arcsec noi avremo un'immagine stabile anche ad alti ingrandimenti (magari debole e con pochi dettagli dovuti ai limiti dell'ottica). Se prendiamo uno strumento con risoluzione da 1.5 arcsec avremo una immagine leggermente tremolante ma ancora sostanzialmente stabile in quanto l'ondeggiamento dell'immagine dovuto al seeing è quasi uguale al limite di risoluzione dello strumento.
Ma se passiamo a uno strumento da 0,5 arcsec l'immagine sarà molto tremolante in quanto non potremo mai avvicinare i limiti dello strumento e dovremo limitare gli ingrandimenti per avere un'immagine apprezzabile.
L'ultimo esempio si basa su uno strumento da circa 10" di diametro.
Per cui vediamo che a volte per combattare il seeing cattivo dobbiamo diaframmare (strumenti di aperture generose comunque) ma di regola con gli strumenti che abbiamo a disposizione, è sufficiente ridurre gli ingrandimenti per avere una visione piacevole. Il problema spesso è anche psicologico. Perché osservare a 100x con un Konus Vista vuol dire essere al limite ma lavorare a 100x con un C11 vuol dire fare deep e non i pianeti. Con strumenti grossi vorremmo sempre lavorare al limite (altrimenti perché li abbiamo presi?).
Ma anche in condizioni non ottimali difficilmente lo strumento grosso (a parità di ingrandimenti) perderà nei confronti di quello piccolo, parlando ovviamente di strumenti con ottiche e schemi comparabili.

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MessaggioInviato: lunedì 8 maggio 2006, 10:02 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
Renzo_Del_Rosso ha scritto:
Ma anche in condizioni non ottimali difficilmente lo strumento grosso (a parità di ingrandimenti) perderà nei confronti di quello piccolo, parlando ovviamente di strumenti con ottiche e schemi comparabili.



non sono completamente d'accordo Renzo.
Non ho al momento motivazioni tecniche a sufficienza.
Vedro' di documentarmi per bene prima di risponderti a casaccio :D

CIao


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MessaggioInviato: lunedì 8 maggio 2006, 10:06 
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Iscritto il: domenica 7 maggio 2006, 19:08
Messaggi: 47
Renzo_Del_Rosso ha scritto:
andreaconsole ha scritto:
ma io avevo capito che comunque in caso di turbolenza un tele di diametro maggiore finiva per valere QUANTO uno di diametro minore, mai MENO... ...non è così?



Usando il metodo del FWHM che indica l'ampiezza del cono di dispersione della luce di un stella misurato in arcsec possiamo invece avere una misura oggettiva.
.


Ciao
molto interessante la tua spiegazione, come si misura il metodo del FWHM?


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