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 Oggetto del messaggio: Telescopio premium..ha ancora senso?
MessaggioInviato: giovedì 19 giugno 2025, 13:38 
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Iscritto il: sabato 29 aprile 2006, 16:14
Messaggi: 5324
Località: Ravenna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ha ancora senso comprare un telescopio premium con l'avanzata dei cinesi? Dibattiamone!
Cari astrofili,

apro questo thread per lanciare una riflessione che, sono sicuro, tocca molti di noi appassionati. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale della qualità e della disponibilità di telescopi prodotti in Cina. Marchi come Sky-Watcher, ZWO, Askar ecc, e brand emergenti hanno immesso sul mercato prodotti con ottiche sempre più performanti e meccaniche sorprendentemente robuste, il tutto a prezzi spesso significativamente inferiori rispetto ai tradizionali marchi "premium" europei, americani o giapponesi.

Basti pensare ai rifrattori ED/APO, ai newtoniani di grandi aperture o persino a certi catadiottrici: la differenza di prezzo, a parità di apertura e tipologia, può essere notevole. E la qualità ottica? Per molti modelli, ormai, la resa è davvero impressionante e per un occhio non esperto, o per chi si avvicina all'astrofotografia, la differenza con un modello di fascia più alta può sembrare minima o inesistente.

Questo ci porta a una domanda cruciale: ha ancora senso, oggi, investire cifre importanti per un telescopio di un marchio premium (es. Takahashi, Astro-Physics, TEC, etc.) quando il mercato offre alternative cinesi che sembrano coprire un'ampia fetta delle esigenze, sia per l'osservazione visuale che per l'astrofotografia che alla luce di nuovi software di post-produzione correggono le varie aberrazioni ottiche?

Certo, si potrebbe argomentare sulla precisione della lavorazione, sulla qualità dei materiali a lungo termine, sulla rivendibilità e sul prestigio del marchio. Ma quanto queste differenze giustificano il divario di prezzo, soprattutto per l'astrofilo medio o avanzato che non ha esigenze da osservatorio professionale?

Vorrei sentire le vostre esperienze e le vostre opinioni:

Qual è la vostra esperienza con telescopi di produzione cinese e con quelli premium?
Avete notato differenze sostanziali nella qualità ottica o meccanica che giustificano la spesa maggiore?
Per quali scopi (osservazione visuale, astrofotografia, ricerca) pensate che valga ancora la pena investire in un premium?
Quali sono i pro e i contro che vedete nell'uno e nell'altro approccio?
Il supporto post-vendita e la garanzia influiscono sulla vostra scelta?
Aspetto le vostre riflessioni!

_________________
Osservo con:
Montatura: EQ6 Skyscan pro
Ottiche: Takahashi FSQ106 FL - Skywatcher Newton 200/1000 - Scopos Observer 62/520 (tele guida)
Sensori: QHY168C - Canon 40D CentralDS - Asi 120mm
Oculari: Hyp 13mm 8mm 3.5mm - Barlow 2x Televue - Televue Panoptic 22
https://www.flickr.com/photos/skiwalker ... 771152667/


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MessaggioInviato: giovedì 19 giugno 2025, 14:07 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11611
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Mitico,
allora, negli ultimi anni ho cambiato tanti tubi tra premium e mica premium, tutti usati visualmente.

Prima riflessione: non tutti i premium sono migliori in tutto rispetto alla produzione cinese.
Se penso a determinati tubi vixen, takahashi e nikon che ho posseduto, la meccanica non era proprio da premium: fuocheggiatori un po' leggerini, tubi ottici pesantissimi oppure identici a telescopi non premium.
Oppure posso pensare ai blasonatissimi Obsession Telescope: ho avuto il 18" UC e traballava un po' troppo. Anche le rifiniture meccaniche mi son sembrate molto grezze.
Per quanto riguarda l'ottica invece, in generale i telescopi premium hanno sicuramente ottiche di prim'ordine.
Ci sono poi alcuni premium che sono dei capolavori sia ottici sia meccanici, come i telescopi reginato, ma siamo nella nicchia della nicchia della nicchia, anche nel prezzo.

L'anno scorso, alla notte dei lunghi tubi di Opera ho potuto osservare dentro diversi tubi poco diffusi, premium e non premium. Se i telescopi zeiss sono stati davvero una delusione ( il meniscas non andava manco a fuoco...), dall'altra parte l'astrophisics superplanetary e il tec140 ( soprattutto quest'ultimo) erano dei capolavori assoluti. Dall'altra parte, lo zen tripletto 150 f10 che ho avuto andava benissimo, pur costando un quarto di rispetto agli altri due.

Altra considerazione: quando hai un telescopio premium spesso hai paura di rovinarlo. Ho avuto due bellissimi takahashi fs128. Dato che hanno l'elemento in fluorite esterno, ho sempre avuto paura ad esporli all'umidità, pertanto mi ritrovavo a non volerli usare. Sai com'è: un conto è rovinare un acromatico a 300 euro, un altro è rovinare un raro telescopio che costa 10-15 volte tanto. Stessa cosa mi è successa con il toa130 e i vari fs, fc, sky90 ecc. Quando ho avuto l'acromatico 150/1200 skywatcher l'ho sempre usato senza troppe remore, cavandoci sempre il massimo possibile.

Terza considerazione: il telescopio premium ha una particolarità, il piacere del possesso. E' una questione secondo me feticistica. Avere un bell'oggetto, con un bel design, con la sua storia e il suo blasone spesso diventa più importante della reale prestazione che riesce a darti, o quanto meno della differenza di prestazione.

Quarta considerazione: con il passaggio del 90% degli astrofili alla fotografia e l'abbandono dell'astronomia visuale, ormai certi vecchi telescopi blasonati non costano più una fortuna. Mi ricordo qualche anno fa un negoziante che aveva in vetrina un bellissimo fs102 usato, che sembrava nuovo. Ogni volta che passavo di lì sbavavo a guardarlo e il prezzo per la trattativa mi faceva desistere: " ho rifiutato 4000 euro per questo telescopio". Ebbene ora telescopi del genere, nell'usato, si trovano tra i 1500 e i 1800 euro. Molto meno direi.

Concludendo, secondo me la divisione tra premium e non premium non ha sempre un confine netto e la scelta del proprio set up deve tener conto di diversi fattori: non sempre il telescopio più costoso è quello che si userebbe di più e meglio. Nell'usato poi si possono trovare piccoli tesori a buon prezzo.

Kapp

_________________
De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 75edhf su ms3.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos takahashi tpl 25, 18, 12.5, 9, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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MessaggioInviato: giovedì 19 giugno 2025, 15:50 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6290
Concordo con il collega Kappotto :D
E' anche un piacere il possesso di tali oggetti.
Però io ho trovato i telescopi cinesi come una ottima alternativa.
In particolare per i rifrattori.
Ne ho avuti parecchi ma mi fermo alle ultime esperienze.
Il pentax 75 che avevo aveva un problema di tensionamento sulla lente spianatrice posta lungo il tubo. Essendo cementata non è stato possibile intervenire. E' anche vero che non soffrire di variazioni di fuoco al cambiare della temperatura.
Il Takahashi Fsq 85 era davvero superbo ma aveva un problema estremamente fastidioso, ovvero una forte sensibilità al cambiamento della temperatura. Era un casino, il fuoco variava fortemente anche a distanza di mezz'ora.
Invece non posso che parlare bene, benissimo, del rifrattore TS 102 f7 tripletto che ho ora (TLAPO1027). E non lo dico perchè l'ho messo in vendita (vorrei prenderne uno un pò più grande perchè non faccio più astrofoto a lunga esposizione). E' fatto benissimo, meccanicamente ed otticamente. Zero cromatismo, quando facevo riprese rgb il fuoco eraperfettametne tra i 3 colori. Fuocheggiatore molto buono, era anche meno afflitto dai cambi di temperatura rispetto al takahashi.
E' sicuramente il miglior rifrattore che ho avuto. Unico cosa un pò scomoda è la necessita di usare lo spianatore per avere il campo piano, lo possiedo e funziona bene, ma è sempre una cosa da aggiungere in più sul treno ottico e rispettare le distanze con il sensore di ripresa.
Ho visto anche che si parla molto bene dei fratelli più grandi di questo telescopio, ovvero il 115/800 tripletto e il 125/975 doppietto.
Quindi guardo in maniera molto positiva ai cinesi, grazie a loro questo tipo di ottiche è diventato più accessibile.
E non solo, hanno rivoluzionato anche il sistema delle montature, e meno male.
Hanno portato innovazione e prezzi molto più bassi.
Quindi per me prendere un telesocpio come un tec, un takahashi, non ha molto senso in ambito rifrattori e montature.
Sui riflettori la penso diversamente, e infatti ho anche un Vixen Vmc 200.


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MessaggioInviato: giovedì 19 giugno 2025, 16:08 
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Tipo di Astrofilo: Visualista
La domanda non è banale e la risposta non può essere ne scontata né univoca, diciamo che entrambe le scelte hanno i loro pro e i loro contro.
Il premium manterrà sempre il suo fascino e il suo blasone e, visto che non sono cose che arrivano per caso, anche le prestazioni di prim'ordine. Per intenderci il Giove che passava il TEC 140 alla NLT 23 l'ho ancora stampato sulla retina! :surprise: ( quello che si osservava attraverso l'APQ130 era ancora meglio...)
In quanto ai cinesi, vi ricordate quando arrivarono 25 anni fa e con che cosa? Ecco, scordatevelo! Il loro ingresso in settori più di nicchia (apo, per esempio) è stato fatto con consapevolezza, introducendo sul mercato tubi ben fatti sia otticamente che meccanicamente, naturalmente costando molto meno.
E se invece si intendesse ragionare a pari cifra da impegnare, se si opta per i cinesi si accede a un diametro maggiore; gli Askar 160 e 185mm stanno facendo sfracelli, credo non a caso...

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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MessaggioInviato: giovedì 19 giugno 2025, 17:20 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6290
Però io metterei sulla bilancia il fattore prezzo, la differenza è a mio avviso troppo elevata per non tenerne conto.


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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 0:55 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27043
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Da casa oramai faccio tanta fotografia a Luna, Sole e pianeti.
Il Sole, soprattutto questo, vuole determinati standard meccanici.
Che vengono spesso disattesi.

Ho due rifrattori cinesi.
Fabbricati entrambi storti, penso non siano stati rettificati dalla fabbrica.
Li ho sistemati e li faccio andare anche bene. Ma ho dovuto dotarmi di santa pazienza, un REEGO e ho dovuto togliermi (diverse volte) la voglia di comprare "un premium", visto che otticamente sono molto buoni. Soprattutto lo Skywatcher.

Poi ho due giapponesi.
Ogni volta che li smonto e li rimonto per pulizia, manutenzione o esigenze di setup, la collimazione non cambia neanche ad alti ingrandimenti.
Otticamente: uno è buono e l'altro è stupendo.

Come metro di paragone cosa vogliamo prendere? Gli Schmidt Cassegrain? Magari i Made in USA che hanno 30 anni e soffrono di qualunque difetto meccanico imputabile a tal disegno?
Anche lì... un bel C8 XLT made in china prende meccanicamente a schiaffi i vecchi C8 che devi sistemare se vuoi farci una foto decente.

Prendiamo i rifrattori bianchi, nuovi, Vixen? Guardi il fuocheggiatore e ti chiedi semplicemente "perché?".
2000 e passa euro per 10cm di strumento con un focheggiatore con due regolazioni in croce che sai già che fletterà appena gli piazzi sopra una torretta un po' più pesante.
Ti dicono "eh ma puoi regolarlo". Certo... ora mi ci metto e ti mando la fattura di 200 euro per il lavoro che tu, produttore, dovresti garantirmi.

E i focheggiatori? Ho dei V-Power che, da grandi, volevano diventare dei Baader Steeltrack ma che rimarranno V-Power.
Vanno bene, per carità. Sono fluidi, non flettono e sono altamente regolabili. Ma hanno dei punti deboli inaccettabili per essere focheggiatori da 349 euro.

Sono curioso degli Askar. Economici, molto appariscenti come meccanica ma...con uno star test da film giallo.

In definitiva se preferire uno strumento premium a uno cheap, beh, dipende dall'utilizzo che ne vuoi fare.
Se hai bisogno di alcuni standard meccanici, devi sapere cosa ti serve comprare.
Stessa roba per le esigenze ottiche.
Magari chi osserva luna e pianeti cerca più la purezza estetica dell'immagine.
Ma se devi fotografare il Sole nell'ultravioletto e il tuo doppietto ci soffre tantissimo perché è lavorato coi piedi cinesi e quindi produce una sferica importante in quella frequenza ottica, forse è meglio puntare sul premium, dove le prestazioni sono spesso segnalate e certificate.

Per quanto riguarda il prezzo c'è poco da fare: o te lo puoi permettere, o ti magni gli involtini primavera. A volte son fatti bene, a volte devi aggiungerci un po' di sale.

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 6:20 
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Io sarò mooolto sintetico:

se puoi (e vuoi) permettertelo compri un’ottica premium perchè ovviamente ti aspetti zero compromessi ed assistenza impeccabile. In più, come già menzionato, per il piacere del possesso, anche come punto di arrivo direi.

Diversamente “ti accontenti” di ottiche non premium che comunque, come ben si è detto, hanno raggiunto dei livelli di tutto rispetto che incontrano le necessità dell’astrofilo.

Sicuramente, come in tutti i dibattiti, c’è da far distinzione tra il fotografo ed il visualista perchè se il primo trova la miglioria (ottica) attraverso la post produzione, il secondo ha poco da fare “o se o se no”.

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Daniele

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Dipende, come qualcuno ha già detto è molto diverso se uno fa astrofotografia o osservazione visuale e anche in astrofotografia se uno fa deep space o planetario.
Nel caso del visuale e della fotografia planetaria ha ancora senso cercare l'eccellenza di marche come TEC, Takahashi, AP e Zeiss. Per la fotografia deep space le esigenze sono diverse, i già citati Askar 185 e 200 ( ma anche i più piccoli ) ne sono un esempio, ottimi per la fotografia pessimi in visuale.
I cinesi hanno avuto il merito, soprattutto nei rifrattori di mettere a disposizione strumenti onesti alla portata di tutti. C'è anche da dire che certe marche sono un investimento, un Astrophysics di inizio anni 2000 non costa molto meno di uno nuovo.

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MessaggioInviato: venerdì 20 giugno 2025, 10:33 
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Per curiosità, come fa un telesocpio a essere buono per astrofoto e pessimo in visuale?
La meccanica è molto importante, fuocheggiatore, cella, ecc.


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Blackmore ha scritto:
Per curiosità, come fa un telesocpio a essere buono per astrofoto e pessimo in visuale?
La meccanica è molto importante, fuocheggiatore, cella, ecc.


In astrofoto si utilizzano bassi ingrandimenti che difficilmente si utilizzerebbero in visuale che nascondono molti difetti dell'ottica.
Spingere un ottica a ingrandimenti oltre il 2X diametro richiede la perfezione. Un astrofotografo punta invece ad avere stelle più piccole possibili e un campo corretto esteso.
Poi come già detto l'elaborazione aiuta moltissimo.
Inoltre la tendenza è costruire rifrattori a 4 o 5 lenti cosa che per un visualista è solo deleteria infatti molti preferiscono i doppietti ai tripletti.

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