david ha scritto:
Non dico niente delle immagini , solo sono bellissime , non mi aspettavo cosi con un 50 lunt..
Domanda , se questo è il 50 , un 60 /80 cosa si riesce a fare ??
Infatti le foto del dettaglio sono fatte con il 120ED, diaframmato a 100mm dove indicato, e l'etalon del Lunt 50. C'è scritto
Allegato:
120_etalon.jpeg [ 112.44 KiB | Osservato 69 volte ]
david ha scritto:
sa con un filtro corondao o lunt davanti ad un rifrattore , per vedere bene poi devi metterci un filtro duoble stack, mentre un Quark cromosphere , regolando bene poi ottenere lo stesso risultato di un double stack .
Ti hanno detto questo? E perché mai con
un filtro dovresti avere lo stesso lavoro che avresti con
due filtri?
Innanzi tutto cerca di capire che tipo di filtro
etalon vuoi.
Frontale, centrale o al fuoco.
Quelli frontali sono i migliori in termini di uniformità del campo, ma sono tutti piccolini e soprattutto sono i più costosi in relazione al loro diametro.
Quelli centrali son quelli che si posizionano in una posizione precisa del percorso ottico (questa posizione la decide il progetto ottico del telescopio solare).
Quelli posteriori sono i più economici, più piccoli e spesso, negli esemplari più economici (sui 1000-1500 euro) sono quelli che soffrono maggiori problemi di uniformità di produzione.
Cosa si intende con uniformità di produzione?
Che ogni esemplare è diverso dall'altro in termini di funzionamento in banda lungo la sua superficie.
Questo vuol dire che un filtro che funziona efficacemente a "macchie di leopardo". Ma, come dicevo prima, non tutti sono messi male.
Parliamo di double stack.
Il double stack è l'impilamento di più etalon che restringono la larghezza di banda del primo etalon, creando ancor più contrasto ed escludendo definitivamente l'assorbimento residuo del continuum fotosferico. In parole povere si esalta completamente la cromosfera eliminando del tutto i residui di fotosfera che passano da un etalon singolo che lavora a 0.7 Angstrom.
Questo valore è l'ampiezza di banda a metà altezza della curva di trasmissione. Più è stretto e più è contrastato il filtro.
Il double stack consente di stringere questo valore, senza spendere una "catervata" di soldi per prendere un etalon singolo che nasce 0.3 Angstrom.
Non so, quindi, come un Daystar Quark possa lavorare come un double stack se, di suo, lavora a 0.6 Angstrom quando va bene.
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double_stack_graph.jpg [ 109.43 KiB | Osservato 69 volte ]
In ogni caso un telescopio solare dedicato da 4-5-6 cm ti consente di fare veramente tanto.
Eventualmente puoi pensare in un secondo momento di sfruttare il suo etalon e montarlo su un rifrattore più grande.
Sempre però tenendo le giuste accortezze.Con telescopi più grandi, la luce abbonda e il calore in eccesso rischia di rovinare l'etalon.
Per questo serve un
filtro di rigetto che serve a selezionare solo la luce che serve all'etalon (il rosso) e riduce la quantità di calore che arriva al filtro, allungandone la vita (far riparare un etalon equivale quasi a comprarne uno nuovo). Nella mia foto, il filtro di rigetto lo vedi al posto del paraluce ed è nella cella di alluminio.
Fondamentale è la presenza di un blocking filter che serve per eliminare le armoniche generate dal funzionamento dell'etalon.
Senza il blocking filter ci facciamo male agli occhi.
Ci sono etalon che ce l'hanno montato nello chassis ed etalon che richiedono di aggiungerlo a valle del percorso ottico.
Nella foto di sopra lo vedi sottoforma di diagonale. In quel caso il Lunt 50 ha un blocking filter da 6mm (B600).