Buon anno a tutti,
durante le vacanze di Natale ho acquistato usato il cassegrain TS 6” f/12 ad un prezzo interessante.
L’idea era quella di rimpiazzare il newton 200 f/5 come strumento visuale principale.
In particolare, l’ho scelto perché volevo:
- osservare in posizione comoda su una montatura equatoriale motorizzata, cosa impossibile con un newton (ne ho avuti 3…);
-uno strumento per il planetario (ovvero una discreta focale nativa), deep-sky cittadino (ammassi, planetarie, galassie compatte) ed eventualmente stelle doppie;
-uno strumento leggero da montare/smontare ripetutamente e non chiuso per ridurre il rischio della condensa, molto frequente in pianura padana.
Dovendolo caricare su una EQ5 e azzardando su un prodotto recente con poche recensioni, ho minimizzato il rischio “economico” optando per la versione 6” anziché 8”.
In questo periodo ho avuto modo di testarlo un po’, soprattutto in visuale e ne riporto le prime impressioni. Per i dati tecnici rimando alla scheda di prodotto:
https://www.teleskop-express.de/shop/pr ... m-OTA.htmlIl tubo è stato collimato dal precedente proprietario il quale mi ha fatto notare che la collimazione, per un astrofilo esigente, potrebbe essere ulteriormente rifinita. Non avendo ancora ben studiato la collimazione di un cassegrain, ho deciso per ora di non metterci mano.
Il tubo ottico dà subito un’impressione di robustezza. Peccato per il tappo di chiusura, a pressione, che tende facilmente a uscire dalla sede se si inclina il tubo leggermente verso il basso: ad ogni modo il problema è risolvibile. Invece ciò che avrebbe fatto molto comodo sarebbe stata una maniglia sul lato superiore per il trasporto e installazione su montatura.
Il focheggiatore è molto solido e scorre senza impuntamenti, con la demoltiplica molto morbida. Alla base ci sono le due viti di blocco: in particolare quella più esterna va serrata bene, altrimenti il tubo del focheggiatore scivola subito a fine corsa.
A corredo del focheggiatore ci sono le 3 prolunghe M90 (2 corte e 1 lunga) da usare per raggiungere il fuoco. Il vecchio proprietario mi ha detto che con il suo diagonale da 50.8 bastava una prolunga corta, mentre io con il diagonale da 31.8 ho usato anche la seconda prolunga corta per raggiungere il fuoco con gli oculari.
Usando invece la QHY163M avente backfocus di 17.5 mm, ho dovuto usare la Barlow Omni Celestron senza gruppo ottico come prolunga per arrivare a mettere a fuoco senza diagonale. Indicativamente credo ci sia bisogno di circa 35-40 mm ulteriori di prolunga.
Durante queste vacanze natalizie ho potuto provarlo sul cielo profondo e Luna con sessioni osservative brevi dovute al freddo e all’umido.
Gli oculari a disposizione sono stati un Super 25 mm Plossl Skywatcher e uno zoom 8-24 mm Tecnosky, più eventualmente la barlow 2x. Gli ingrandimenti utilizzati sono stati quindi: 74x (25 mm), 148x (25mm + barlow), 184x (8-24 @10 mm), 231x (8-24 @ 8 mm); 368x (8-24 @ 8 mm + barlow).
CIELO PROFONDO
Sul cielo profondo ho osservato gli ammassi in Auriga (M36-37-38), M35 e NGC 2392 in Gemelli e gl immancabili Doppio Ammasso di Perseo e la nebulosa di Orione. La serata era senza Luna ma avevo intorno luci parassite abbastanza fastidiose.
Rispetto al Newton 8” la migliore puntiformità stellare è sensibile e gli ammassi stellari appaiono un po’ più scuri, ma più puliti. Innegabile che osservare senza i contorsionismi tipici dei newton e con i movimenti micrometrici manuali della EQ5 è veramente piacevole. Forse i 40’ di campo del Super 25 mm son un po’ stretti per questo tipo di osservazioni (es. per il Doppio Ammasso), ma non è un problema dello strumento.
Al contrario in NGC2392 non ho trovato grandi differenze rispetto ad uno strumento con due pollici in più di apertura, anzi ho potuto spingere fino a 231x senza compromettere troppo la visione della nebulosa.
La visione del trapezio nella nebulosa di Orione era invece nettamente superiore al newton: 4 componenti ben distinte, senza fatica.
LUNA
Qui le potenzialità dello schema Cassegrain emergono subito: la visione del terminatore e dei crateri è bellissima, una marcia in più rispetto al newton. Si avverte il tremolio dell’immagine, ma si capisce che è dovuto al seeing, mentre con il newton avvertivo le vibrazioni dello strumento.
Ad ogni modo lo strumento dà l’impressione di reggere anche i 368x, seeing permettendo e con un oculare a focale fissa: infatti il mio 8-24 ha un po’ di gioco che con l’utilizzo di una barlow tende a penalizzare la visione.
Ho utilizzato anche i filtri colorati. In particolare il filtro blu dà un leggero aumento del contrasto, mantenendo una luminosità elevata, mentre il rosso è molto valido in termini del contrasto, ma scurisce molto l’immagine.
Ho fatto anche una breve osservazione di Venere, ma il seeing e l’altezza non mi hanno consentito di esprimere un parere significativo sullo strumento.
Concludendo questo primo giro di test, mi ritengo soddisfatto delle potenzialità dello strumento.
E’ leggero, ben collimato e non mi ha dato problemi di condensa e su una EQ5 và alla grande.
Prometto di aggiornare man mano il topic con nuovi feedback e foto.
Matteo