Tocchi un tasto dolente, almeno con me: backfocus e riduttore del C9.25...mamma mia
Chi ti ha detto 85 mm di distanza tra riduttore e sensore...ha detto non bene...BENISSIMO!
Ci ho perso parecchio tempo dietro, in teoria e in pratica, capendo alcune cose di cui non tutti sono al corrente.
1. Prima di tutto i riduttori che dichiarano di portare ad f/6.3 i vari Celestron SC f/10 non sono tutti uguali, ed ogni marca/rebrander lavora "benino" ad una propria distanza.
2. Se si parla dell'originale Celestron, tale distanza è 85-87 mm, e non 105: se monti una reflex full frame avrai vignettatura, certo, ma esaspererai anche il difetto evidenziato per distanze di lavoro sbagliate, così da capire bene cosa succede. Già con una APS-C, se ti metti a 105-110 mm, avrai una forte sovra-correzione, e le stelle ai bordi formeranno piccoli segmenti curvi centrati sull'asse ottico, sempre più ampi allontanandosi dal centro. Al contrario, se la distanza di lavoro è troppo esigua (sotto-correzione), noterai stelle come comete verso i bordi, proprio come il coma dei newton. N.B. Il fattore di riduzione cambia, seppur di poco, al variare della distanza di lavoro.
3. Nella realtà, le stelle migliori le avrai intorno ad 84 mm, riducendo leggermente la correzione ed il fattore di riduzione: piccolo crop, et voilat

Uno strumento collimato mostrerà in maniera simmetrica eventuali inevitabili difetti delle stelle ai bordi, altrimenti da un lato sembrerà migliore, e dall'altro peggiore, ovviamente.
4. La messa a fuoco NON andrà fatta al centro del frame, ma semmai a metà strada tra il centro ed il bordo, in modo da avere una migliore immagine globale: il riduttore/correttore Celestron usato sugli SC "normali" non li rende MAI perfetti

Spero di esserti stato utile

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Celestron C9.25 su Skywatcher AZ-EQ6, Sharpstar 107/700 APO, EOS 5D Mark IV, ZWO ASI 1600MM-C PRO, ZWO ASI 224mc...e svariate lenti CANON.
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