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MessaggioInviato: lunedì 3 settembre 2018, 23:16 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
Messaggi: 6032
Località: Truccazzano (MI)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Magari la domanda suona strana, ma la questione è questa:
Ho un newton da 20cm f/4 (mai avuti prima così aperti), il Vixen R200SS, lo specchio primario è sistemato nella sua cella con dei piccoli spessori di materiale espanso sui bordi, a 120° che lo tengono centrato e poi ci sono i tre blocchi dello specchio di metallo che sbordano leggermente dentro l'area dello specchio, quelli che si vedono nel secondario e si usano come riferimento per collimarlo.
Questi inizialmente erano un po' poco serrati, lo specchio aveva circa 3 o 4 decimi di millimetro di gioco, infatti quando collimavo, se poi spostavo il tubo mi trovavo una leggera scollimazione.
Ho stretto ora questi tre blocchi, o meglio, gli ho avvicinati allo specchio e ora ci passa al pelo un foglio di carta. Pensavo fosse un livello di blocco accettabile, per non forzare e tensionare lo specchio, ma in questo modo lo specchio si muove ancora, anche se in maniera decisamente meno evidente.

Con il R.E.E.G.O e il tele in posizione orizzontale, se collimo arrivo a vedere questa figura (scusate la foto con il cellulare che è venuta leggermente sfocata), ma si vede bene che il cerchietto del primario è perfettamente in centro.
Allegato:
IMG_20180903_233914.jpg
IMG_20180903_233914.jpg [ 32.37 KiB | Osservato 3232 volte ]

Se poi sposto in verticale il tubo e ricontrollo, trovo questa figura:
Allegato:
IMG_20180903_233740.jpg
IMG_20180903_233740.jpg [ 35.88 KiB | Osservato 3232 volte ]


E' poco, ma in un f/4 penso dia parecchio fastidio.
Devo stringere di più?
Poi chiaramente c'è nuvolo e non posso verificare con una stella, ma almeno mi faccio un'idea...

Grazie

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MessaggioInviato: lunedì 3 settembre 2018, 23:35 
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Cassius! (Clay).

Le "graffette" del blocco dello specchio non dovrebbero essere così responsabili di una scollimazione grossolana.
Ci deve sempre passare, tra la graffetta di tenuta specchio e lo specchio stesso, una carta di credito, proprio per evitare tensionamenti.

Sei sicuro che il problema non sia imputabile ad altro, tipo alle viti posteriori che bloccano le viti di collimazione e che non stanno facendo il loro bravo lavoro?

Hai controllato anche che il vitone centrale del secondario sia stretto in modo da non introdurre una leggera flessione del supporto dello specchio?

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 0:34 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
Messaggi: 6032
Località: Truccazzano (MI)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Dunque, il secondario è una roccia, e stesso discorso per il focheggiatore (è un po' meno roccia, ma è comunque molto stabile). Del Vixen si può dire tanto, ma sulla meccanica del secondario, che alla fine è identica a quella del mio Visac, è robusta come poche altre che mi siano capitate di provare.
Comunque avevo fatto questo test, con un laser (un bel laser):
Infilato nel focheggiatore punta esattamente nel centro dello specchio primario, se lo ruoto nel focheggiatore, il punto del laser rimane fisso nel centro dello specchio primario, se muovo il focheggiatore lungo la sua escursione di messa a fuoco, il punto rosso del laser rimane immobile sempre al centro.
Da questo deduco che il focheggiatore sia anche in asse.

Allargando di più le "graffette" (ecco come si chiamano! :mrgreen: ), o meglio, come erano all'inizio, con la cella smontata dal tubo, si notava a vista il piccolo spostamento dello specchio se portavo dalla posizione orizzontale la cella a quella verticale, a 90° o più. In pratica il peso dello specchio tendeva a farlo cadere in avanti e si fermava, appunto sulle graffette
Ora se muovo la cella a mano, sento ancora il rumorino dello specchio che si muove, ma visivamente non è percepibile.
Quindi dici che ho già stretto troppo? avrò tensionatura sullo specchio? :shock:

L'altro mio dubbio è che invece trasli di lato il primario, che quei piccoli spessorini tra il bordo dello specchio e la cella, di lato, siano troppo sottili, o si siano "raggrinziti" con gli anni e abbiano creato un po' di gioco e basta il peso dello specchio per farli comprimere troppo.
Cosa potrei mettere Avevo pensato a dei pezzetti di sughero a misura.

Le viti di collimazione sono tutte strette, sia quelle che spostano che quelle che bloccano lo specchio. Da lì non si muove nulla.

Se serve domani vedo di fare due foto (decenti)

Mi è venuto in mente ora che potrei, a telescopio orizzontale, farlo ruotare su se stesso. Se si scollima, significa che lo specchio si muove "di lato", trasla rispetto all'asse del tubo per via dei distanziatori laterali che non tengono centrato in asse lo specchio e in questo caso non sarebbe colpa delle graffette (strette o meno). E' corretto?

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 7:09 
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Controlla bene la cella dovrebbero esserci dei grani che minimizzano il traslamento laterale del primario.

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 8:49 
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valerio ha scritto:
Mi è venuto in mente ora che potrei, a telescopio orizzontale, farlo ruotare su se stesso. Se si scollima, significa che lo specchio si muove "di lato", trasla rispetto all'asse del tubo per via dei distanziatori laterali che non tengono centrato in asse lo specchio e in questo caso non sarebbe colpa delle graffette (strette o meno). E' corretto?


valerio ha scritto:
lo specchio primario è sistemato nella sua cella con dei piccoli spessori di materiale espanso sui bordi, a 120° che lo tengono centrato

Questa è sicuramente una buona prova.

Quindi gli spessori di cui sopra non sono sufficienti?

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 8:55 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
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Ecco, oggi cerco i grani laterali, ieri sera non gli ho cercato e non gli ho visti. Male che vada rifaccio gli spessori laterali. Grazie. Vi dico come va...

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 11:16 
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Lo specchio come è noto non deve essere bloccato, ma deve avere un serraggio dei fermi che gli permettano comunque di poter essere ruotato a mano (guantata) nella sua cella, opponendo una resistenza che di solito si definisce "pastosa".

E' di aiuto che i fermi non siano metallici ma che ad essi sia interposta una anche sottile guarnizione tipo i feltrini delle sedie, in grado comunque di assorbire dilatazioni termiche, (cosa impossibile ai metalli) mantenendo sempre la già detta pastosità del movimento.

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 11:28 
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Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il classico problema dei Newton, o avere lo specchio che si muove oppure le stelle triangolari. Perchè non si muova deve avere il minimo gioco possibile, ma ce lo deve avere. La fregatura è che spesso tra estate ed inverno il gioco cambia perchè la cella che è spesso in alluminio si dilata diversamente dallo specchio che è di vetro. Qualcosa si sta muovendo, cominciano a produrre specchi conici esternamente, che quindi si bloccano nel centro, come quelli degli S.C. e che non vengono trattenuti in alcun modo nella periferia. Ma ancora è una produzione di nicchia, costosa e solo per grossi diametri.

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 11:43 
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Messaggi: 5205
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Tipo di Astrofilo: Fotografo aspirante Visualista
Come dice Carlo “intorno” alla cella ci sono degli spessori in ottone(?) se non erro sono 8 che attraverso appunto dei grani vanno a bloccare lo specchio lateralmente nella cella. Quegli spessori dovrebbero essere attaccati con un biadesivo alla cella ma se il tubo è datato è facile che si scollino e cadano verso il basso rendendo vano il lavoro appunto dei grani.

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Daniele

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2018, 12:16 
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Messaggi: 886
Località: Provincia di Treviso
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non proprio quello che intendevo. La mia cella ha sia degli spessori fatti di simil feltrino nero che col tempo perdono spessore ed elasticita', sia viti con testa plastica. Io faccio affidamento solo a queste ultime..cercando di lasciarlr appena appoggiate al bordo specchio..Evidentemente ogni cella e' diversa.. il mio strumento e' un dobson Skywatcher

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