Franco, sono d'accordo, dare etichette è un grosso errore.
Come è un grosso errore affermare che la nostra passione sia costosa.
Io vivo a Genova (anche se quanto vi racconto non è generalizzabile per via della risaputa tirchieria di noi genovesi

), e faccio parte di una delle associazioni di astrofili genovesi.
Vi do qualche dato. Abbiamo circa 80 soci, metà dei quali (a titolo indicativo) sono iscritti ma non partecipano attivamente alla vita associativa. Non sono astrofili. Mogli, fidanzate, padri o figli, amici ecc.
Circa 40 sono quindi gli astrofili. tra questi soltanto 15 (più o meno) hanno strumenti propri.
Circa 15 usano il computer.
Forse tre partecipano a qualche forum di astronomia.
Uno dei quali non ha strumenti.
Io sono l'unico (credo) a partecipare a questo forum.
Unico rappresentante, nel nostro forum, di un "bacino" di 40 astrofili.
E trovo giusto che qualcuno parli di loro sul forum degli astrofili italiani.
Possiamo dire che almeno la metà degli astrofili italiani non ha strumenti?
Ricordando che è una scelta certamente non dettata dalle loro condizioni economiche. Spesso noi siamo a contatto con il pubblico. Vi racconto il comportamento di un gruppo di noi.
Ugo, porta il vixen 80x1200, insegue a mano, racconta della luna e di giove, delle stelle doppie e degli anelli di saturno.
Mario porta un ETX da (credo) 5 pollici, computerizzato, stupisce i presenti con la docilità del proprio strumento, e mostra tantissimi oggetti del cielo profondo.
Marco è un gran compratore, ogni tanto arriva con un nuovo strumento, spendendo fior di euro in oggetti meravigliosi.
Dimostra con abilità le grandi capacità del proprio strumento e ne è orgoglioso.
Mauro, ad occhio nudo (o con un piccolo binocolo 6x30), ci parla del nome (in varie lingue) delle stelle e delle costellazioni, ci illustra i misteri che alcune stelle nascondono, ci racconta delle leggende antiche.
Marco (un altro) ci racconta dei numeri dell'universo. Parla di dimensioni e di distanze, Alessandro ci parla di cosmologia, e Luigi delle ultime novità nella "conquista" dello spazio. Anna ci racconta del "problema" della longitudine, della ricerca di strumenti per misurare il tempo, e Cristiano ci racconta dei grandi osservatori (siano essi strumenti o persone).
Ogni tanto Ugo parla anche della storia dell'astronomia e del proprio strumento ed Alessandro (un altro) ci racconta della relatività.
E tanti altri che contribuiscono sempre alle nostre manifestazioni.
Ecco, questo è il panorama degli astrofili. Nel suo insieme.
E, probabilmente, tirchieria genovese a parte

non è molto diverso da un esame su scala italiana.