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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 10:57 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14845
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
No, davvero, ci rinuncio!

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 11:18 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16143
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Dedo come dice giustamente il Console, un "errore" grande di un singolo elemento rovina la correzione di tutti gli altri elementi in percentuale molto maggiore che tanti elementi di correzione media.
Ora facciamo finta che tu abbia ragione ed il seeing si comporti come "aggiunta" di un errore sul fronte d'onda e non come un "filtro" (come diciamo io ed il Console) e applichiamo il tutto ad un telescopio come il TEC 140 la cui correzione globale sul fronte d'onda è almeno λ/36 RMS (strehl ratio = 97,00%) ci aggiungi un "errore del seeing" di λ/4 RMS (strehl ratio = 8,48%) la somma viene sempre λ/4 RMS meno qualcosina (strehl ratio = 8,23%); quindi se uso un telescopio ED "cinese" la cui correzione globale è almeno λ/20 RMS (strehl ratio = 90,60%) e ci aggiungi lo stesso "errore del seeing" di λ/4 RMS (strehl ratio = 8,48%) la somma viene λ/3,9 RMS (strehl ratio = 7,68%).

Quindi considerato che con un seeing del genere non si potranno sicuramente utilizzare 400x ma nemmeno la metà, vorrei francamente sapere chi riesce a distinguere due ottiche ad ingrandimenti inferiori a 200x che abbiano una correzione globale sul fronte d'onda il primo di λ/4 RMS meno qualcosina (strehl ratio = 8,23%) rispetto ad uno λ/3,9 RMS (strehl ratio = 7,68%), i quali hanno una differenza reciproca d'errore di circa il 7%.


Dimenticavo, quando parlate di λ/4 e limite di diffrazione, vi riferite sicuramente al P/V ovvero al massimo errore picco/valle che otticamente vale quasi zero e non indica la correzione di un ottica, meglio parlare di correzione RMS che è molto meglio descrittiva della correzione di un'ottica.
http://optical-technologies.info/what-i ... ce-figure/

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 12:00 
Dopo tanti paragoni, il migliore che mi viene in mente è quello del deterioramento un'altra forma d'onda: quella audio.

Se collego in cascata un preamplificatore ed un amplificatore di potenza (paragonabili all'accoppiata OTA e seeing) devo considerare la distorsione (deterioramento del segnale originario) che entrambi producono.

Se il preamplificatore (per ipotesi) distorcesse il 10% e l'amplificatore il 30%, il sistema non distorcerebbe né il massimo tra i due (30%) né la somma dei due valori (40%), bensì il risultato è la composizione vettoriale dei due:

SQRT(10^2+30^2)=31,6%

Ritendo che questo sia un paragone realisticamente calzante.


Ultima modifica di bardix il mercoledì 12 ottobre 2016, 12:06, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 12:04 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 721
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Angelo Cutolo ha scritto:
applichiamo il tutto ad un telescopio come il TEC 140 la cui correzione globale sul fronte d'onda è almeno λ/36 RMS (strehl ratio = 97,00%) ci aggiungi un "errore del seeing" di λ/4 RMS (strehl ratio = 8,48%) la somma viene sempre λ/4 RMS meno qualcosina (strehl ratio = 8,23%);


????

La somma viene semmai λ/32

Il resto del calcolo è sbagliato di conseguenza.

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

Osservo con:

Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
Lunt sl35hsa
ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 12:10 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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Paragone calzante , vorrei usarlo.
Diciamo che il complesso telescopio è dato da tutta la catena fino all amplificatore e il seeing sono i diffusori.

Se i diffusori sono con risposta in frequenza lineare, e posizionati bene riprodurranno fedelmente il segnale, se però si guastasse il tweeter (seeing cattivo) il sistema riprodurrebbe solo un certo spettro, non fedelmente il segnale, a monte ci puoi anche mettere un Macintosh valvolare ma le frequenze del tweeter non potrebbe mai riprodurle.

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 13:18 
Personalmente non mi pare che il seeing sia selettivo, cioé che agisca soltanto su una parte dello spettro (rottura del tweeter) come se fosse un filtro passa basso; mi pare invece che agisca su tutto lo spettro "distorcendolo".

... e la distorsione totale di tutta la catena si calcola sempre con la composizione vettoriale di tutte (ognuna) delle distorsioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 13:54 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
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La mia esperienza è invece opposta.
Ci sono sere in cui la turbolenza non disturba il microdettaglio, ma fa ondeggiare l'oggetto inquadrato distorcendolo. Si potrebbe dire che è un seeing che va a deteriorare solo le basse frequenze. Si riesce comunque ad usare ingrandimenti abbastanza alti.
Ci sono invece altre sere in cui manca del tutto il microdettaglio, che risulta totalmente impastato da non riuscire a ingrandire per niente. Si potrebbe dire che questo è un seeing che va ad alterare le alte frequenze d'onda.

Mi pare che ne avesse parlato tempo fa anche xenomorfo, in maniera naturalmente più scientifica e precisa di me.

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Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 13:59 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
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La turbolenza ad alta frequenza per me si comporta come un tweeter guasto, compromette tutto lo spettro superiore , ovvero il dettaglio fine , e non è possibile rimediare in nessun caso

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 14:00 
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Esatto, Kappotto. Dire "seeing" alla fine non vuol dire tanto. perchè il disturbo derivante dal seeing può essere a diverse frequenze, e quindi può incidere in modo molto diverso. Quando è ad alta frequenza è il caso peggiore, le stelle appaiono ferme ma sempre come sfocate e non si può vedere mai nessun dettaglio. Se invece è a bassa frequenza, si vede ondeggiare tutto, ma si possono ancora cogliere molti particolari. Ad es. due sere fa ho osservato la Luna, ondeggiava tanto, ma lentamente e qualcosa si vedeva lo stesso.
Il paragone con l'amplificatore non è calzante.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 14:01 
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Località: via stella Anzio
kappotto ha scritto:
La mia esperienza è invece opposta.
Ci sono sere in cui la turbolenza non disturba il microdettaglio, ma fa ondeggiare l'oggetto inquadrato distorcendolo. Si potrebbe dire che è un seeing che va a deteriorare solo le basse frequenze. Si riesce comunque ad usare ingrandimenti abbastanza alti.
Ci sono invece altre sere in cui manca del tutto il microdettaglio, che risulta totalmente impastato da non riuscire a ingrandire per niente. Si potrebbe dire che questo è un seeing che va ad alterare le alte frequenze d'onda.

Mi pare che ne avesse parlato tempo fa anche xenomorfo, in maniera naturalmente più scientifica e precisa di me.

Si la turbolenza a bassa frequenza è meno fastidiosa

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