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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 11:35 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Il caso del Daystar Quark è un poco speciale, visto che il sistema telecentrico è integrato all'interno. Probabilmente anche i Coronado ed i Lunt ricorrono a sistemi simili, infatti dentro ci sono diverse lenti proprio per far sì che l'Etalon lavori con raggi quasi paralleli, cosa che una caratteristica dei sistemi telecentrici. Il Coronado 60 alla fine ha una focale di 400mm ed il Lunt 60 di 500 mm, ma è la risultante di lenti negative e positive che vi sono all'interno.

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 11:52 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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andreaconsole ha scritto:
Per rispondere a raf: sì, penso che dicendo focale equivalente vogliano esprimersi in termini di ingrandimento.

non so, continuo a trovare informazioni di segno opposto, ad esempio questa
Allegato:
Commento file: Credits: Baader Planetarium
telecentric_bis.jpg
telecentric_bis.jpg [ 149.22 KiB | Osservato 2132 volte ]


fabio_bocci ha scritto:
Il caso del Daystar Quark è un poco speciale, visto che il sistema telecentrico è integrato all'interno.

ma non capisco perché dovrebbe essere speciale, proprio perché è integrato in un dispositivo per l'osservazione del Sole dovrebbe essere più "telecentrico" degli altri.

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 12:45 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Raf584 ha scritto:
@Andrea: ho qualche dubbio sul terzo disegno, non capisco perché la focale equivalente non cambierebbe. La lente convergente allarga l'angolo al vertice del cono di luce che arriva dalla lente divergente ma non è detto che debba riportarlo all'angolo originario con cui arriva a quest'ultima. Sul sito TV, ad esempio, c'è scritto
Cita:
"Used singly or stacked, Powermates™ help any scope achieve the long focal-length required to image details on Solar System bodies."

anche sul libro c'è scritto che la telecentrica aumenta il rapporto focale equivalente del telescopio. Sarà un modo di dire perché alla fine l'effetto è lo stesso di un aumento di focale ?


"Non e' detto che debba", ok, puo' darsi, ci vorrebbe un disegno preciso dello schema reale per saperlo, pero' mi pare sensato conservare il rapporto focale originale, se e' possibile farlo senza impattare il fattore di ingrandimento, che e' cio' che ci interessa. D'altro canto non e' neanche detto che debba allungare la focale, potrebbe addirittura accorciarla! Ma si avrebbe in ogni caso un ingrandimento: come vedi dal disegno, anche se il raggio arancione uscisse parallelamente, l'immagine sarebbe ingrandita.
Quello che volevo evidenziare e' che lo schema negativa+positiva puo' ingrandire in maniera indipendente dal rapporto focale risultante (la convergenza dei raggi). In pratica, anche una "barlow" sostanzialmente neutra dal punto di vista dell'alterazione del rapporto focale, puo' ingrandire.
Cosa non ti convince di questo ragionamento e quindi del mio disegno n.3?

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 13:58 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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No, Raf, mi hai equivocato, dicevo soltanto che alla fine il Quark non è una "Barlow" telecentrica, ma un aggiuntivo ottico che ne integra una. Si può usare soltanto per osservare il Sole, non è che ci si può fare qualcos'altro come con una normale Telecentrica o un Telextender.
Il discorso che fa Baader mi sembra perfettamente coerente, cosa c'è che non va?

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 16:22 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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andreaconsole ha scritto:
Cosa non ti convince di questo ragionamento e quindi del mio disegno n.3?

non lo so nemmeno io :| appena ho un paio d'ore libere voglio fare un po' di ray tracing e vedere se ci capisco di più. Per il momento l'unica cosa chiara è che le telecentriche per astronomia non sono telecentriche..... però funzionano perché quando provai il Quark Combo con la Powermate 2.5x le immagini erano splendide.

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 19:44 
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La mia Meade Telextender funziona benissimo. Penso proprio che sia una telecentrica, anche se la chiamano "Telextender" infatti se ci guardo dentro puntandola verso oggetti lontani li ingrandisce di (difficile valutare ad occhio) circa 2 volte o rimpicciolisce se guardo dall'altra parte. Se non fosse una telecentrica ma una semplice Barlow non potrei vedere cento ingrandito guardandoci attraverso. Funziona? Alla grande! :ook:

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 20:57 
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Cita:
Pensa di osservare una fenditura con un microscopio. La luce ci passa attraverso, si diffrange e si ha al centro il picco di ordine zero. A destra e sinistra ad una distanza che si calcola con n*lambda=2*d sen(teta) si ha il massimo di diffrazione del primo ordine. Se l'obbiettivo non è abbastanza ampio da far entrare questa porzione non si ha la formazione corretta dell'immagine. Quindi la legge di Bragg rappresenta l'apertura numerica della lente frontale del microscopio, che ne definisce la risoluzione. Perchè la distanza tra le fenditure rappresenta la dimensione dell'oggetto che si vuole osservare, ossia che si vuole risolvere. Quindi il potere risolutivo è dato proprio dalla legge di Bragg. Per questo motivo l'apertura numerica ha proprio la medesima formula. In questo modo abbiamo dato una rappresentazione della formazione dell'immagine con elementi di tipo ondulatorio e di diffrazione, senza disegnare freccine e segmenti, centri di curvatura o altro.
Tutto questo discorso a cosa serve? Ci deve far comprendere che la formazione di una immagine può venire rappresentata in modo diverso che non disegnando punti coniugati e cose simili. Ci possono essere più approcci diversi che portano al medesimo risultato.


Fabio: che io sappia la legge di Bragg riguarda la diffrazione delle onde cortissime (raggi X) sui cristalli; tuttavia non credo che sia estensibile al visibile, perlomeno non ne ho mai sentito parlare:Questo perchè, anche se i cristalli possono (in teoria) essere considerati come piccoli reticoli di diffrazione,a causa della spaziatura estremamente piccola tale effetto ha luogo solo per onde cortissime come i raggi X.Quindi non credo se ne possa parlare per le ottiche destinate al visibile ed alla formazione delle immagini con le lunghezze d'onda che siamo abituati a considerare in ottica astronomica, telecentriche comprese.Se mi dimostri il contrario, sarò ben felice di ricredermi.

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: lunedì 6 febbraio 2017, 21:14 
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No, scusami, ma non voglio proprio dimostrare nulla. Non ho alcuna vena polemica, quello che riferisco non sono delle mie opinioni personali ma punti ed argomenti che vogliono essere di riflessione. Tutta la trasmissione la formazione delle immagini trae origine dalla diffrazione della luce. Le immagini non viaggiano nelo spazio "tal quali", ma proprio come onde diffratte. Le lenti non fanno altro che ricomporre "automaticamente" queste onde. Sul momento sembra una cosa sbalorditiva, ma è proprio così. E' solo un modo diverso di vedere la cosa. Tutte le onde di qualsiasi tipo esse siano danno origine a diffrazione, dalle onde elettromagnetiche, di qualsiasi lunghezza d'onda siano, perchè tutte danno diffrazione, dal visibile alle onde radio, alle onde sonore e quelle del mare. Tutta la luce visibile dà origine a diffrazione, mica solo i cristalli ai raggi x, tutte le volte che osserviamo al telescopio una stella non facciamo altro che osservare la sua figura di diffrazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: martedì 7 febbraio 2017, 0:39 
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Le immagini non viaggiano nelo spazio "tal quali", ma proprio come onde diffratte. Le lenti non fanno altro che ricomporre "automaticamente" queste onde. Sul momento sembra una cosa sbalorditiva, ma è proprio così. E' solo un modo diverso di vedere la cosa. Tutte le onde di qualsiasi tipo esse siano danno origine a diffrazione, dalle onde elettromagnetiche, di qualsiasi lunghezza d'onda siano, perchè tutte danno diffrazione, dal visibile alle onde radio, alle onde sonore e quelle del mare. Tutta la luce visibile dà origine a diffrazione, mica solo i cristalli ai raggi x, tutte le volte che osserviamo al telescopio una stella non facciamo altro che osservare la sua figura di diffrazione.

la diffrazione ha luogo solo quando un fronte d'onda incontra un'ostacolo di dimensioni submillimetriche,sia rettangolare come una fenditura, sia circolare come il punto di fuoco di un obiettivo a fascio convergente (disco di Airy), ed è in tal caso un indicatore del potere risolutivo. Se tu intendi quest'ultimo aspetto della diffrazione, siamo d'accordo, c'è anche nel visibile, ma per il solo fatto che le aperture considerate sono appunto submillimetriche e non sub angstrom come nel caso dei cristalli della legge di Bragg; diminuendo l'apertura ed il passo (come nel caso delle reciproca distanza dei cristalli) la radiazione interessata si sposta sempre di più verso le lunghezze d'onda corte o cortissime (raggi X).

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 Oggetto del messaggio: Re: barlow telecentriche
MessaggioInviato: martedì 7 febbraio 2017, 9:12 
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Si Fulvio, noi generalmente si considera la diffrazione che si origina da una fenditura oppure da un reticolo. Ma anche un bordo determina diffrazione. Ogni zona di discontinuità genera della diffrazione. I dischi di Airy non sono determinati altro che dal bordo dell'apertura del telescopio. Risulta più difficile capire come questa diffrazione agisca, ma è proprio alla base del meccanismo della visione. Perchè sono proprio i bordi che fanno sì che gli oggetti possano venire percepiti. C'è qualcosa di più profondo dietro alla intuizione di Leonardo. Non è una cosa tanto banale, per questo ci si deve riflettere.

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