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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2016, 20:58 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16142
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non è un'affermazione generica ma semplicemente effettiva, la spiegazione che hai dato parte da premesse secondo me ancora errate, il seeing scarso non è l'aggiunta (lineare) di un errore ottico che va a sommarsi allo strehl ratio dei due strumenti, ma un "filtro", che di fatto riduce la risoluzione ad un valore dipendente esclusivamente dal seeing stesso (al netto delle fluttuazioni).

Per fare un esempio motoristico, tu dici dell'aggiunta dell'errore che è equivalente all'avere due auto sportive una con 400 CV ed una con 450 CV a cui viene aggiunto del peso (diciamo 500 kg), ovviamente quella che ha i 50 CV in piu andrà comunque piu veloce dell'altra; io invece dico che è un filtro che è equivalente a dire che le due auto sportive (quelle di prima) invece di girare su pista, girano su una mulattiera, il che le costrunge ad andare entrambe alla stessa velocità (a dispetto della differenza di CV) perche altrimenti oltre un certo limite si smonterebbero.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2016, 21:06 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 720
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Nell'esempio motoristico che hai fatto, il diametro è rappresentato dal motore ma la correzione semmai è rappresentata dalla qualità delle sospensioni.

Su strada retta due moto o auto con lo stesso motore anche se una ha sospensioni migliori vanno ugale, ma sulla mulattiera quella con le sospensioni migliori vince.

Quella con il motore più grande invece, ma con le stesse sospensioni arriva insieme a quell'altra.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2016, 21:12 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
forse il seeing , sia ad alta che a bassa frequenza, esula da questo discorso, se c'è un seeing di 1" , non si potrà neanche con il più perfetto strumento scendere sotto quel limite. quindi non è un errore che si somma, ma un limite oltre il quale non si può andare.
dunque se mi trovo in una zona con seeing 0,5" ed ho uno strumento a cui le leggi fisiche consentono di ingrandire tale dettaglio, quale altro impedimento dovrei avere ?

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 8:35 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 720
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Sai bene Cristiano che è possibile vedere dettagli al di sotto del limite di risoluzione in funzione del loro contrasto, del loro rapporto con il resto dell'immagine e della qualità del sistema ottico.

D'altro canto prendi l'occhio umano: questo non è mai limitato dal seeing in condizioni normali tuttavia mentre un occhio sano può tranquillamente leggere una targa a 20mt un occhio con qualche aberrazione non ci riesce.

L'atmosfera non è semplicemente un filtro ma una vera e propria lente sulla quale il seeing produce delle aberrazioni ottiche, alle quali un occhio non è normalmente sensibile per via della limitata risoluzione ma un telescopio si.

Comunque ripeto, il tutto era solo per dire che le formule che più si avvicinano alla pratica osservativa sono a mio giudizio le due formule separate del Ferreri e per dare una spiegazione del perché due formule riescono a gestire la pratica meglio di una sola.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 8:53 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
Ma se hai seeing ad alta frequenza da 2,5" quello sarà il limite sia che l ottica sia dl che superiore.
Una correzione maggiore del dl non consente comunque di superare 2,5" ,ed un ottica dl ci arriverà comunque, ovviamente se prendiamo due ottiche uguali che arrivino a 2,5" in condizioni ottimali.
Dove per dl intendo ottiche limitate solo dalle leggi fisiche .

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 9:04 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
Messaggi: 720
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Hai fatto appunto il caso di due ottiche di pari diametro da risoluzione teorica di 2.5" sotto un seeing da 2.5"

E' chiaro che entrambe vedranno gli stessi dettagli perché entrambe saranno DL sia quella al limite che quella al di sopra.

Se il seeing però scende quella al di sopra avrà un vantaggio più netto su quella al limite poiché l'errore introdotto ora dal seeing avrà abbassato la correzione di entrambe le ottiche e quella che prima era al limite ora non sarà più dl mentre l'altra si. Stiamo estremizzando ovviamente.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 9:16 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Non funziona cosi'. Anche se volessimo, come suggerisci tu, considerare il seeing come una lente con aberrazioni, e' noto che in un telescopio a piu' elementi ottici la qualita' finale e' quella del componente lavorato peggio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 9:17 
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Cristiano c:, mi sa che hai confuso qualcosa. Quando Daniele Gasparri parla di utilizzare un ingrandimento pari a tre volte il diametro in mm del telescopio si riferisce alla separazione delle stelle doppie e non all'osservazione di particolari planetari. Per le stelle doppie molto strette è normale osservare a tali ingrandimenti, ma si possono anche superare. Ad esempio col già citato Meade 10" ACF ho potuto separare la 72 Pegasi e la Zeta Bootis con separazione di 0,53", usando appunto un ingrandimento oltre i 700x. Quest'ultima però quest'anno è più stretta ancora (0,4") e forse diventa impossibile da separare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 9:22 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
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Tipo di Astrofilo: Visualista
No Andrea, che dici?

In un telescopio, la qualità finale non è affatto quella dell'elemento lavorato peggio. Gli errori dei vari elementi si sommano tra di loro. Il peggiore semplicemente influisce di più.

Comunque sulla questione c'è anche questo e molto altro: http://www.telescope-optics.net/seeing_error.htm

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 Oggetto del messaggio: Re: Una formula che non conoscevo
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2016, 9:33 
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Nel link che posti (lungo e complesso, ci vorrebbe un po' per leggerlo e capirlo tutto) non mi pare si appoggi nessuna delle tue affermazioni.
In ogni caso e' vero che a rigore gli errori si sommano (per essere precisi, le funzioni di trasferimento si moltiplicano), ma e' normale regola di approssimazione (e di buon senso) che 100+0.001 e 100+1 facciano entrambi 100 (con 100 suggerisco l'entita' della deformazione sul fronte d'onda prodotta dal seeing, mentre con 0.001 e 1 rispettivamente quella introdotta da un obiettivo supermegacorretto e uno corretto malamente). Ne consegue che e' piu' semplice distinguere la differente qualita' di due obiettivi quando l'immagine non e' disturbata dal seeing. Se neanche questo ti sembra lapalissiano, non so cosa aggiungere...

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